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Arnese

Cdp e Vivendi segano l’Opa Kkr, il Tar sbianca Speranza, Sgarbi sgarbato col Cav, il piano segreto di Verdini per Berlusconi al Colle

Cdp, Tim, Kkr, rete unica, Speranza, Tar, mascherine, pentecostali, TikTok, Berlusconi, Sgarbi, Verdini e non solo. Pillole di rassegna stampa nei tweet di Michele Arnese, direttore di Startmag

 

IL TAR ROTTAMA IL PARACETAMOLO NELLA VIGILE ATTESA

 

MASCHERINE ALL’APERTO?

 

IL PIANO DI VERDINI SU BERLUSCONI AL COLLE

 

IL DOPPIO GIOCO DI SGARBI IL TELEFONISTA

 

CARTOLINE PENTECOSTALI

 

SALUTI DA TIKTOK

 

RETE UNICA? BAH, BOH

 

IL PIANO CDP-VIVENDI SULLA RETE SEGA L’OPA DI KKR

 

ESTRATTO DELL’ARTICOLO DI GIOVANNI PONS DI REPUBBLICA SU TIM, CDP, VIVENDI E RETE UNICA:

Dopo tanti anni di discussioni teoriche ora la strada verso la separazione della rete di Tim dalla sua attività commerciale sembra aver imboccato una strada condivisa, anche se gli ostacoli sul suo cammino sono ancora molti. La differenza rispetto al passato è che sarà la Cassa Depositi e Prestiti, azionista al 10% di Telecom, a spingere per fare in fretta questa operazione. Il suo obiettivo finale, come anche quello del Mef (suo principale azionista all’85%), è quello di realizzare una rete unica a banda larga diffusa e indipendente al servizio del paese. Obiettivo che mal si concilia con quello di un fondo infrastrutturale di private equity, come lo sono Kkr o Cvc, che puntano a una generosa remunerazione del capitale per i propri azionisti in un certo numero di anni. Per questo la Cassa cercherà di guidare lei stessa le operazioni, senza cedere il pallino ai fondi, o comunque tenendoli a bordo ma seduti sul sedile posteriore. E vedere se con il socio di maggioranza relativa Vivendi (23,9% di Tim) si riesce a ricreare un clima di fiducia per remare nella stessa direzione. Sul percorso si accavallano però questioni tecniche e di tempistica. È possibile fare la scissione in due (o tre) della Tim tenendo le società quotate in Borsa e con la governance attuale? La risposta è sì se si vogliono accorciare i tempi e usufruire anche dei soldi del Pnrr per realizzare nuovi investimenti per ammodernare la rete. L’idea di Kkr di lanciare un’Opa, togliere la società dal mercato per poi provvedere a spezzettarla richiede più capitali e più tempo. Per questo motivo Cdp e Vivendi tenderebbero a escluderla e a realizzare una scissione della società quotata, che alla fine del percorso assegnerà agli azionisti due titoli diversi, una per la Netco (la rete) e uno per la Service (il servizio commerciale); così ogni azionista avrà la facoltà di tenere, vendere, comprare le due azioni a suo piacimento. Il piano che l’attuale direttore generale Pietro Labriola sta mettendo a punto con gli advisor Mediobanca e Vitale è proprio questo, nella sostanza lo stesso piano di Kkr ma senza lanciare un’Opa. Bisognerà decidere quanto debito, del totale di 22 miliardi netti, andrà accollato alla Netco e quanto alla Service, attraverso un prestito ponte erogato dalle banche che permetterà di rimborsare quello esistente e di emettere nuovi bond. E soprattutto come riallocare i 40 mila dipendenti nelle due società separate.

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