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Carige

Ecco i 4 scenari per Carige: risoluzione, Opa Malacalza, conversione bond, fondo estero

Che cosa sta succedendo in Carige. Fatti, nomi, numeri e scenari

 

Banca Carige, bocciato l’aumento di capitale, non ha per ora un piano B.

E’ questo l’esito preoccupante per il gruppo bancario ligure dopo che l’assemblea di Carige non ha approvato l’aumento di capitale.

Un esito che ha provocato un altro scossone: due consiglieri di amministrazione – nominati peraltro da liste contrapposte – si sono dimessi: sono l’economista Lucrezia Reichlin, già ai vertici di Unicredit, e il finanziere Raffaele Mincione.

Ecco tutti gli ultimi dettagli sulle condizioni di Carige che, secondo molti addetti ai lavori, sta correndo verso uno scenario di risoluzione. Oppure secondo altri osservatori  Malacalza si accinge a un’Opa (imposta dalle autorità),. Da non scartare le ipotesi di una conversione del bond sottoscritto da Fondo interbancario di garanzia o l’arrivo di un fondo internazionale.

CHE COSA FARANNO I VERTICI DI CARIGE

Il presidente Pietro Modiano e l’amministratore delegato, Fabio Innocenzi, hanno confermato ieri che riferiranno alla Banca d’Italia e alla Banca centrale europa gli esiti dell’assemblea del 22 dicembre.

I TEMPI E LE DECISIONI

Almeno la prova dei mercati, con le festività natalizie, è rinviata a giovedì (Borsa Italiana quest’anno resta chiusa anche alla Vigilia fino a Santo Stefano compreso). Il cda, convocato venerdì – prima dell’assemblea – con l’intenzione di fare il punto e valutare i prossimi passi ha in realtà dovuto affrontare l’inaspettato stop al percorso di ristrutturazione, ritenuto credibile dalla Bce tanto da concedere un’estensione al 31 dicembre 2019 al termine per conseguire in modo sostenibile l’osservanza dei requisiti patrimoniali.

IL RUOLO DI MALACALZA

Al termine della riunione “riafferma il proprio massimo impegno a tutelare gli interessi dei clienti, degli azionisti e di tutti gli stakeholder della Banca” ma in realtà lo strappo consumato in assemblea da Malacalza, che in tre mesi ha fatto un’inversione a U passando dal dichiarato “faremo la nostra parte” al passo indietro di sabato davanti all’aumento, ha spaccato il board.

LE DIMISSIONI DELL’ECONOMISTA REICHLIN E DEL FINANZIERE MINCIONE

Lucrezia Reichlin, vice presidente di Banca Carige, presidente del Comitato nomine e governance, nonché membro del Comitato rischi e del Comitato remunerazione (candidata della Malacalza Investimenti), mancando l’appoggio del socio di riferimento si è dimessa e Raffaele Mincione, che all’aumento ha votato a favore, si fa da parte.

LE PAROLE DI REICHLIN

“Ho accettato quel ruolo per dare un contributo al risanamento della Banca, con l’impegno e la convinzione che lo stesso richiede”, ha spiegato Reichlin ma le mutate condizioni non lo consentono più.

LE PROSSIME MOSSE DELLA BCE

Ora si guarda alla possibile reazione della Bce e alle prossime mosse di Malacalza. Nella bozza di decisione notificata all’istituto Bce indicava come condizioni necessarie l’attuazione integrale e puntuale della manovra di rafforzamento patrimoniale e della cessione di asset non core e crediti deteriorati, nonché l’impegno concreto verso un’aggregazione aziendale.

IPOTESI OPA MALACALZA

Su questo Innocenzi, lo ha ribadito in assemblea, è al lavoro con Ubs. Ma tornano anche i rumors di una possibile Opa, dei Malacalza o di un fondo internazionale tra quelli che già in passato si erano affacciati alla finestra.

IL RUOLO DELL’AUMENTO DI CAPITALE

L’aumento di capitale da 400 milioni di euro rappresentava la seconda fase del rafforzamento patrimoniale e strutturale avviato con l’emissione di un bond subordinato sottoscritto per 320 milioni di euro dallo Schema Volontario di Intervento del Fondo Interbancario di Garanzia e dal Banco di Desio e Brianza.

L’OSSERVANZA DEI REQUISITI PATRIMONIALI

Una manovra complessiva rispetto alla quale la banca aveva comunicato aver ricevuto l’autorizzazione dalla Bce, che ha tra l’altro esteso al 31 dicembre 2019 il termine entro il quale dovrà essere conseguita in “modo sostenibile” l’osservanza dei requisiti patrimoniali. Ora bisognerà attendere la reazione di Francoforte e soprattutto dei mercati, con Piazza Affari che riapre giovedì 27 dicembre.

I PROSSIMI PASSI DELLA BANCA

I prossimi step per Carige sono importanti: secondo quanto trapela entro febbraio l’ad Fabio Innocenzi presenterà il piano industriale e, solo se ci saranno le condizioni, sarà convocata una nuova assemblea per confrontarsi sul possibile aumento di capitale. Intanto Il consiglio di amministrazione cerca di rassicurare, riaffermando il proprio “massimo impegno a tutelare gli interessi dei clienti, degli azionisti e di tutti gli stakeholder della Banca”.

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