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Marcello Cattani farmindustria

Cara Europa, basta ideologismi green. Parla Cattani (Farmindustria)

Auspici e consigli alla prossima Commissione europea da parte di Marcello Cattani, presidente di Farmindustria

“Una visione globale per governare il cambiamento”. È il messaggio che arriva, sin dal titolo, dall’assemblea annuale di Farmindustria. Per tutelare la produzione di uno dei fiori all’occhiello del settore industriale italiano, limitarsi ai confini europei non basta.

CATTANI (FARMINDUSTRIA): MANDARE IN ARCHIVIO IL GREEN DEAL CONVIENE A TUTTI

Per quello che riguarda la politica europea l’indicazione che arriva dall’assemblea annuale di Farmindustria è netta: superare l’impianto ideologico del Green Deal. “Credo che mandare in archivio le politiche del Green Deal non sarebbe positivo solo per il nostro settore industriale ma per tutti noi cittadini – ha detto a Startmag il presidente di Farmindustria Marcello Cattani -. Perché quelle politiche stanno producendo l’affossamento del Pil europeo, l’affossamento della capacità di attrarre innovazione, non solo per quello che riguarda l’industria farmaceutica”. Sono numerosi, del resto, i settori che vivono di innovazione: “Noi non abbiamo compreso una cosa: la transizione non è solamente quella energetica o ambientale ma anche quella della salute, queste transizioni hanno effetti sull’economia – continua il presidente Cattani -. I comuni denominatori di queste tre transizioni sono: ricerca, innovazione, tecnologia e dati. Quindi se vogliamo avere la felice decrescita economica europea possiamo continuare su questa strada e a andare tutti in un burrone”.

L’AUSPICIO DI CATTANI (FARMINDUSTRIA) NON SOLO SUL GREEN DEAL

L’auspicio, che arriva da Farmindustria, è che le cose possano cambiare e che la linea ideologica sia diversa. “C’è un voto palese oggi rispetto a un Parlamento e a Commissari che rimettono al centro l’economia e l’industria sostenibile – ha detto il presidente di Farmindustria -. La sostenibilità ha dei costi, per sopportare i costi della sostenibilità serve tecnologia. Non abbiamo capito questa ricetta, la nostra forza è essere la prima industria manifatturiera che ha compiuto il percorso più forte negli ultimi dieci anni per abbattere le emissioni, siamo green, siamo sostenibili molto più di altre industrie ma soprattutto abbiamo obiettivi molto ravvicinati di carbon free, di neutralità e di switch completo rispetto alla plastica e alluminio, nei prossimi anni, verso materiali sostenibili”. Questo ragionamento si intreccia con la necessità di sostenere il settore industriale incidendo sulla competitività dell’industria europea. “Due anni fa il presidente della Cina Xi Jinping ha annunciato un piano di economico di incentivi di 600 miliardi di dollari in dieci anni nell’industria farmaceutica ed hi-tech – ha detto il presidente Cattani -. Dieci giorni fa ha dichiarato che l’hi-tech è il piano più importante per la competizione mondiale. Dobbiamo comprendere la portata di queste dichiarazioni.  La Cina, come altri, è un paese in grado di condizionare la filiera e quindi dobbiamo reagire come Europa, con grande velocità semplificando le regole e rendendole veloci, in grado di comprendere l’innovazione e il valore dei nuovi farmaci sull’economia, sulla sicurezza”.

LA SICUREZZA NON È SOLO DIFESA MA ANCHE SICUREZZA DELLA SALUTE

Negli ultimi quattro anni il settore della salute ha giovato di grandi investimenti a livello nazionale ed europeo. Le nuove, costose, necessità nell’ambito della difesa potrebbero cambiare l’ordine delle priorità degli investimenti. “Possiamo declinare la sicurezza su più fronti – ha aggiunto il presidente di Farmindustria -. La sicurezza della nostra nazione, dei nostri confini, è prioritaria esattamente come lo è la salute. Possiamo fare sicurezza militare se non abbiamo la salute, quindi questi ambiti sono strettamente connessi. Credo che oggi ci sia un concetto molto allargato, grazie all’impegno del governo italiano, sui pilastri della sicurezza. Credo che oggi i tempi siano maturi per scelte di buon senso ma coraggiosi. La salute, da un punto di vista sociale ed etico è la priorità numero uno, è quello che chiedono anche i cittadini. Salute di qualità grazie all’innovazione”.

ANTONIO TAJANI: “NON POSSIAMO PENSARE DI ESSERE PARTE DELLE GRANDI SFIDE DEL FUTURO GIOCANDO SOLO UNA PARTITA NAZIONALE”

“Se vogliamo competere a livello globale – ha detto il ministro degli esteri e vicepremier Antonio Tajani intervenuto all’assemblea -, dobbiamo essere parte di una strategia europea, ma l’Europa deve avere una strategia industriale e della ricerca perché non possiamo pensare di essere parte delle grandi sfide del futuro giocando solo una partita nazionale”. L’attenzione è tutta sulla formazione della prossima Commissione europea. “Serve grande equilibrio tra tutelare la salute e tutelare l’industria contemporaneamente – ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani -. La nuova commissione UE comincerà a lavorare poco prima della fine dell’anno e il nuovo parlamento si riunirà a luglio e eleggerà il nuovo presidente e poi cominceranno le commissioni e vedremo se ci sarà anche una commissione sanità ad hoc”. Le valutazioni del ministro hanno toccato anche il Piano Mattei. “Se noi vogliamo avere una strategia per l’Africa – ha detto il ministro Tajani -, non possiamo non considerare nell’ambito della strategia per l’Africa una azione forte del settore farmaceutico e delle vaccinazioni che rappresenta un fiore all’occhiello dell’Europa, ma anche dell’Italia”.

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