Si è chiuso l’ultimo esercizio di Capri Holdings con il brand Versace a bilancio, che nel frattempo è entrato a far parte della famiglia milanese Prada.
UN TRIMESTRE INFERIORE ALLE ASPETTATIVE
Capri Holdings, gruppo globale di moda con sede a New York e che detiene i marchi Jimmy Choo e Michael Kors, ha chiuso il quarto trimestre dell’anno fiscale 2025 (terminato il 29 marzo 2025) con risultati inferiori alle aspettative.
Il fatturato infatti si è attestato a 1 miliardo di dollari, segnando un calo del 15,4% (o 14,1% su basi comparabili) rispetto all’anno precedente. Con il marchio Michael Kors da solo che ha visto calare il fatturato del 15,6% a 694 milioni di dollari.
L’utile operativo è sceso a 631 milioni di dollari, con un margine lordo del 61,0%, in diminuzione rispetto ai 767 milioni di dollari e al 62,7% dell’anno precedente.
La perdita netta del gruppo è peggiorata significativamente, raggiungendo i 645 milioni di dollari, pari a 5,44 dollari per azione, rispetto ai 472 milioni dell’anno precedente (4,03 dollari per azione). Anche la perdita netta rettificata ha subito un’impennata, attestandosi a 581 milioni di dollari (4,9 dollari per azione), a fronte di un utile di 50 milioni (0,42 dollari) nello stesso periodo dell’anno precedente.
Nel complesso, l’esercizio fiscale 2025 si è chiuso con un fatturato totale del gruppo sceso da 5,17 a 4,44 miliardi di dollari e con una perdita salita a quasi 1,18 miliardi di dollari. Ora, la holding prevede un fatturato annuale totale compreso tra 3,3 miliardi e 3,4 miliardi di dollari, senza però tenere conto dei cambiamenti nelle condizioni macroeconomiche globali, delle aliquote tariffarie, dell’inflazione più elevata o dell’indebolimento della fiducia dei consumatori.
LA REAZIONE DELLA BORSA
All’annuncio dei risultati, le azioni di Capri Holdings, sono scese di circa il 2% nelle contrattazioni pre-mercato, poiché ha registrato una perdita maggiore del previsto.
L’OTTIMISMO DEL CEO
“L’anno fiscale 2025 è stato un anno impegnativo per Capri Holdings, ma siamo ottimisti sul nostro percorso futuro in vista dell’inizio dell’anno fiscale 2026”, ha detto il Ceo John Idol.
“Nonostante l’incertezza sull’impatto dei dazi sull’economia globale, restiamo concentrati sull’attuazione delle nostre nuove iniziative strategiche volte a riportare Capri Holdings alla crescita futura – ha aggiunto -. La società è ancora nelle prime fasi del suo rilancio e stiamo riscontrando segnali positivi che indicano che le nostre strategie stanno iniziando a funzionare”.
COSA ASPETTARSI DALLA VENDITA DI VERSACE
Un elemento chiave della strategia di riorganizzazione di Capri Holdings è stata la cessione del marchio Versace al gruppo Prada. “Questa transazione – ha spiegato Idol – ci consente di investire nella nostra crescita futura, ridurre sostanzialmente i nostri livelli di debito e ripristinare un programma di riacquisto di azioni proprie in futuro. Con le nostre nuove strategie in atto, un team dirigenziale senior focalizzato e un bilancio solido, siamo ben posizionati per migliorare le performance sia di Michael Kors che di Jimmy Choo”.
La transazione, del valore di 1,25 miliardi di euro in contanti dovrebbe concludersi nella seconda metà dell’anno fiscale 2025/2026 e, a partire dall’esercizio fiscale 2026, Versace sarà classificato come attività operativa dismessa. Nel frattempo, nel quarto trimestre, Versace ha registrato ricavi per 208 milioni di dollari (-21,2% o -19,7% su base comparabile) e una perdita operativa di 13 milioni, contro l’utile operativo di un milione dell’anno precedente.
IL FUTURO NELLE MANI DI MICHAEL KORS E JIMMY CHOO
Guardando al futuro, Capri Holdings ha detto di aspettarsi “un miglioramento dei trend per tutto l’anno fiscale 2026, posizionandoci per tornare a crescere nell’anno fiscale 2027 e oltre”.
L’azienda, stando al Ceo, è fiduciosa nella capacità di far crescere Michael Kors a 4 miliardi di dollari di fatturato e Jimmy Choo a 800 milioni di dollari nel tempo, riportando al contempo il margine operativo a due cifre.