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Cosa serve alla cantieristica e a Fincantieri

Temi e auspici dell'audizione di Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm per la cantieristica navale.

Per la Uilm, il “Piano del Mare”, approvato lo scorso 31 luglio dal Comitato interministeriale per le politiche del mare, rappresenta un valido strumento di indirizzo strategico per lo sviluppo delle attività economiche fra le quali assume carattere di particolare rilevanza quella dell’attività cantieristica navale.

È quanto abbiamo dichiarato in occasione dell’audizione afferente al tema “Cantieristica”, tenutasi il 23 maggio, convocata dal Ministero per la protezione civile e le politiche del mare presso la Sala Monumentale sita in Largo Chigi. All’appuntamento hanno partecipato diversi soggetti interessati al settore: l’Associazione degli armatori, Confindustria, aziende come Fincantieri e Intermarine, CNR e ed ENEA, solo per citarne alcuni, oltre alle Organizzazioni sindacali dei metalmeccanici.

Anche i metalmeccanici della Uil hanno colto l’importante appuntamento istituzionale per dare un ennesimo contributo a difesa dell’industria cantieristica navale italiana.

Lo scenario di mercato è quello ben descritto nel documento del “Piano del Mare”: a livello globale esiste una competizione “sleale” che vede la posizione predominante della Cina, con le sue imprese del settore, produrre navi mercantili con pratiche in dumping sociale, ambientale e con il sostegno finanziario del governo, cosa non consentita ai paesi EU.

In questo contesto, l’Italia non può e non deve competere sul costo del lavoro, tanto meno sul costo della sicurezza, non può e non deve derogare alle leggi e normative per la tutela dell’ambiente. Il nostro Paese può giocare la partita della competitività continuando ad investire sull’innovazione dei prodotti, sulla tecnologia, attrezzature all’avanguardia ed adeguate infrastrutture portuali dei cantieri navali.

Occorrono quindi importanti investimenti pubblici e privati ed una macchina amministrativa pubblica che riduca i tempi degli iter decisionali.

La competitività dei nostri cantieri si determina con adeguati e tempestive iniziative in questa direzione. La crescita della competitività è quella che garantisce anche la salvaguardia e lo sviluppo dell’occupazione.

Il nostro Paese esprime un sistema manufatturiero di eccellenza. Come riportato nel Piano del Mare, la cantieristica mercantile genera un’occupazione di 70.000 persone ed un valore della produzione di oltre 9 miliardi di euro.

Con Fincantieri, l’Italia primeggia con la più grande azienda di cantieristica in Europa e fra le prime nel mondo con oltre 10.000 addetti diretti in Italia ed altrettanti nelle sedi estere, un completo portafoglio prodotti civili e militari, un volume di affari di poco inferiore a 8 miliardi di euro.

Per consentire ad imprese come Fincantieri di poter mantenere il posizionamento nel mercato globale è necessario che il Paese sostenga il settore.

In occasione della realizzazione di progetti pubblici-privati per l’ammodernamento o l’espansione dei nostri cantieri navali è fondamentale decidere in tempi strettissimi. Tutti i soggetti istituzionali nazionali e territoriali interessati (MIT, MASE, MiMIT, Regioni, Comuni, Autorità di Sistema Portuale) debbono confrontarsi, approvare ed autorizzare i progetti con procedure rapide.

Il mercato è estremamente competitivo e non aspetta: non aspettano i competitor esteri che avanzano velocemente rispetto al peso della burocrazia italiana che incide negativamente sui tempi di risposta delle imprese. Ma il mercato è anche ciclico: determinati investimenti debbono essere realizzati nelle giuste fasi anche per conciliarsi con le esigenze produttive.

È necessario, quindi, che il Sistema Paese si mobiliti per raggiungere questi obiettivi.

Emblematico è il caso della Cina che, recentemente, per far fronte alla necessità delle case automobilistiche e degli spedizionieri cinesi hanno ordinato un numero record di 47 navi, che si aggiungeranno alle 33 dell’attuale flotta, per il trasporto di auto per sostenere il boom delle esportazioni di veicoli elettrici. La Cina si è posta l’obiettivo di diventare la prima flotta più grande del mondo e superare il primato detenuto dal Giappone con oltre 280 navi da trasporto merci.

Ma la Uilm ha voluto cogliere l’occasione della suddetta audizione per segnalare, in particolare, quelle che rappresentano oggi delle importantissime priorità: realizzare i nuovi bacini nei cantieri Fincantieri di Castellammare di Stabia e Muggiano. Quello stabiese rappresenta un patrimonio centenario di conoscenze, competenze e professionalità nella costruzioni di navi: basta ricordare che a Castellamare è stata varata l’Amerigo Vespucci, simbolo ed orgoglio della nostra marina. Un cantiere che potrebbe guardare anche con una prospettiva di futuro, ricordando il recente varo della nave “Atlante” per la Marina Militare italiana, unità con avanzate caratteristiche tecniche. Una prospettiva di futuro che purtroppo finora è stata negata per la mancata costruzione di un nuovo bacino, nonostante la disponibilità di Fincantieri ad investire, per gli iter burocratici ed amministrativi che da anni si protraggono.

Per Muggiano, è altrettanto importante ed ancora più urgente la costruzione del nuovo bacino in ragione della prossima scadenza delle certificazioni di quello esistente. Il sito spezzino, integrato con quello di Riva Trigoso, è il cantiere di eccellenza in Italia per la costruzione di tutti i mezzi navali della Difesa italiana e di altre marine estere.

Auspichiamo che il governo si faccia carico di queste priorità, assuma la regia dei ministeri competenti, istituzioni locali ed enti interessati, per rispondere in tempi brevissimi per l’individuazione di soluzioni per quelle che, a nostro avviso, possono rischiare di essere, nel prossimo futuro, emergenze occupazionali e industriali.

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