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Campari Cina

Come e perché la Cina non fa brindare Campari (e non solo Campari)

Calo di Campari a Piazza Affari: gli investitori temono l'imminente stretta della Cina sui consumi di alcolici. Ecco i dati dei ricavi di Campari e del mercato cinese

 

Il titolo del gruppo Campari, la società che produce l’omonimo bitter, ha perso oggi l’1,2 per cento alla borsa di Milano, registrando una delle performance peggiori del FTSE MIB, l’indice che racchiude le azioni delle quaranta imprese italiane a maggiore capitalizzazione e che è diminuito dello 0,4 per cento.

Il calo – spiega il Sole 24 Ore – è dovuto alla possibilità che la Cina introduca delle limitazioni alle vendite di alcolici prodotti all’estero.

QUANTO CONTA LA CINA PER CAMPARI

In realtà, la Cina non è uno dei mercati più importanti di Campari. Nel primo semestre dell’anno l’intera regione dell’Asia-Pacifico è valsa l’8 per cento dei ricavi consolidati del gruppo; la sola Australia ha rappresentato il 5 per cento.

Le vendite di Campari sono maggiormente orientate verso gli Stati Uniti.

COSA VUOLE FARE LA CINA SUGLI ALCOLICI

Gli investitori sono preoccupati per le possibili mosse del governo cinese in materia di alcolici, dopo le strette regolatorie sul settore tecnologico e gli attacchi all’industria dei videogiochi per il suo presunto impatto negativo sui giovani. Di recente il ministro della Scienza e della tecnologia ha condiviso un articolo che menzionava uno studio sui rischi di cancro legati al consumo di alcol.

QUANTO CROLLANO LE AZIONI DEI PRODUTTORI CINESI

Giovedì l’indice cinese CSI Liquor ha chiuso con un calo dell’1,47 per cento. Le azioni di importanti produttori nazionali di alcolici come Kweichou Moutai e Wuliangye Yibin hanno perso rispettivamente l’15, e il 3,1 per cento.

COME VANNO LE VENDITE DI ALCOLICI IN CINA

L’agenzia di stampa cinese Xinhua, ripresa dall’ANSA, fa sapere che nel primo semestre del 2021 i principali produttori cinesi di alcolici hanno registrato profitti per 16,7 miliardi di dollari, il 29,4 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2020. I ricavi operativi sono invece aumentati del 19,2 per cento.

A crescere è stata soprattutto la produzione di baijiu (un distillato tipico cinese): +11,8 per cento su base annua. Sono aumentate però anche le produzioni di birra (+10,3 per cento) e di vino (+1,5 per cento).

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