Il 25 marzo 2024 l’Ue ha inviato a Mef e gruppo Lufthansa le proprie Statement of Objections con le quali la Dg Comp ha reso nota l’esito dell’indagine approfondita sul dossier Ita-Lufthansa e del perché Lufthansa e Ita potrebbero manipolare il mercato su prezzi e concorrenza a seguito dell’acquisizione da parte del colosso tedesco del 41% della compagnia di bandiera italiana.
Dopo l’invio di questa lettera, analisti ed esperiti si erano concentrati su quali potessero essere le rotte che l’Ue aveva messo sotto la lente di ingrandimento, e fino alle rivelazioni pubblicate dal Corriere della Sera — che per primo ha avuto modo di poter visionare le oltre 500 pagine che compongono le S.A. — molti esperti avevano individuato una serie di destinazioni che avrebbero dovuto essere contenute nel dossier.
Queste destinazioni erano per lo più quelle di interconnessione sui voli di lungo raggio operati in regime misto e cioè volo Ita o volo Lufthansa verso uno degli attuali hub gestiti direttamente da Lufthansa o attraverso una compagnia aerea partner, verso alcune destinazioni di lungo raggio che attualmente sono coperte dai voli diretti di Ita Airways in partenza da Roma Fiumicino.
Cristiano Spazzali, analista ed esperto di trasporto aereo, ex direttore generale di AzzurraAir che segue da tempo il dossier Ita Airways, aveva inizialmente avanzato l’ipotesi che le rotte le quali avrebbero dovuto essere oggetto di discussione per la loro peculiarità di sovrapposizione potessero essere le seguenti:
- Roma-Bruxelles verso Chicago e Tokyo
- Roma-Zurigo verso Toronto, Miami, Los Angeles, Chicago e Tokyo
- Roma-Francoforte verso Toronto, Los Angeles, San Francisco, Miami, Washington, Detroit, Chicago e Tokyo.
Spazzali è rimasto invece molto sorpreso della posizione della Dg Comp che invece ha voluto mettere sotto la lente di ingrandimento solo i voli diretti di lungo raggio di Ita Airways in partenza da Roma Fiumicino, per più o meno quasi tutte le destinazioni del Nord America, e anche quella verso il Giappone e non le destinazioni con gli scali intermedi.
LE CONTROVERSE RICHIESTE DI BRUXELLES A LUNFTHANSA E ITA
La richiesta di ridimensionare le rotte intercontinentali di Ita Airways come condizione imprescindibile per dare l’ok alle nozze di Ita con i tedeschi, rischia di avere diversi effetti negativi sia sulla clientela, costretta a fare scalo per raggiungere le destinazioni verso il Nord America, ma anche sulle casse del vettore di bandiera italiano, che sarebbe così costretto a privarsi degli incassi derivanti dai voli di lungo raggio e nel contempo di “foraggiare” i concorrenti che si intrufolerebbero in pratica “gratuitamente” sui voli di lungo raggio già avviati dal vettore italiano.
Nell’ultima riunione tenutasi a Bruxelles il 19 aprile scorso Lufthansa e Mef hanno illustrato alla Commissione il pacchetto di rimedi offerti a seguito della S.O. inviate dalla Ue lo scorso 25 marzo, affinché la DG Comp possa esprimere definitivamente il proprio parere e dare il via libera alle nozze tra Ita e Lufthansa nel più breve tempo possibile.
L’ANALISI DI SPAZZALI
Spazzali, in una conversazione con Start Magazine, dice: “Se devo analizzare la concorrenza del mercato in conseguenza ad un rafforzamento societario tra due soggetti aeronautici, dovrò inevitabilmente valutare almeno tre fattori: la sovrapposizione delle destinazioni attualmente servite dai due soggetti; il prezzo di vendita dei singoli voli; la capacità degli aeroporti coinvolti nel concedere bande orarie ad altri vettori concorrenti. Chiedere ai vettori che si rafforzano di lasciare delle rotte profittevoli e addirittura di pagare l’ingresso di altri concorrenti sulle rotte abbandonate per effetto di una decisione della Commissione e solo per avere il via libera al dossier, a mio avviso è al di fuori delle competenze dell’Antitrust europeo”.
Inoltre Spazzali definisce “assurde e fuori da ogni logica di mercato” le richieste della Commissione, aggiungendo: “E’ giusto che la Commissione europea analizzi le varie criticità di una operazione di merge complessa come quella tra Ita a Lufthansa, certamente è anche giusto che protegga i consumatori da possibili azioni commerciali scorrette che potrebbero provocare un drastico aumento dei prezzi su talune destinazioni, ma dovrebbe anche e innanzitutto proteggere gli investimenti che i vettori hanno proferito per potersi sviluppare e stare sul mercato, e non certo affossare le compagnie aeree con assurde richieste che sono prive di ogni senso logico o che rispondono a logiche più politiche che commerciali. Al momento non mi risulta che nel caso di fusione tra Ita e Lufthansa ci sia una posizione dominante dei due vettori sulle rotte di lungo raggio messe sotto indagine dalla Ue. Mi domando come mai ad esempio, Delta in collaborazione con Air France, opera attualmente in regime di totale monopolio la rotta da Roma Fiumicino su Atlanta e nessuno si è mai scomposto o ha mai sollevato alcuna eccezione”.
DOSSIER LINATE
Su Linate, Spazzali chiosa: “Se prendiamo l’aeroporto di Milano Linate, già a gennaio avevo dichiarato che cedere slot su Linate farebbe bene sia a Ita che a Lufthansa. Le attuali limitazioni dell’aeroporto di Linate sono un ostacolo alla crescita di ogni compagnia aerea che ha un proprio network consolidato, anche se la tariffa media di riferimento su quel determinato aeroporto è mediamente più alta. Uno dei tanti rimedi da sottoporre all’attenzione della Commissione potrebbe essere di quello di diminuire le frequenze su Linate aumentando la capacità con aerei leggermente più grandi. Inoltre essendo Linate un city airport con alcune restrizioni normative, per le compagnie aeree non è possibile agganciare i biglietti in coincidenza con altri voli in special modo sulle coincidenze di lungo raggio”.
Spazzali poi ha analizzato le remedies che Mef e Lufthansa hanno inviato alla volta di Bruxelles lo scorso 11 aprile. “In una delle mie ultime interviste rilasciata proprio al vostro quotidiano, avevo suggerito che la soluzione logica al problema di possibili rincari che avrebbero penalizzato i consumatori potesse essere quella di operare un blocco temporaneo dei prezzi per un periodo limitato nel tempo sulle destinazioni che la Ue aveva messo sotto la lente di ingrandimento, e mi sembra che sul punto Mef e Lufthansa abbiano concordato di agire proprio in questo senso”.
RYANAIR FESTEGGIA PER LE RICHIESTE UE A ITA E LUFTHANSA?
Conclude Spazzali: “La Commissione in questo frangente ha dimostrato non solo poca capacità di comprensione delle dinamiche del trasporto aereo, che negli anni si è notevolmente trasformato a seguito del noto problema del covid, ma di non aver ben presente quali siano oggi gli attori di questa partita. Affermare che Ryanair non è un competitor di Ita, avendo il vettore irlandese in mano oltre il 50 % del mercato domestico italiano, significa non avere contezza di quello che è allo stato il trasporto aereo non solo italiano ma anche quello europeo”.