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Stage Gratuiti

Bruxelles riuscirà a mettere fine alle repubbliche degli stagisti?

Il lavoro non retribuito si chiama sfruttamento. O almeno, così dovrebbe essere chiamato da tutti, eppure si fa fatica a vietare e sradicare la cultura degli stage gratuiti. Ecco quindi cosa propone il Parlamento europeo

 

Che il lavoro vada sempre retribuito sembra un’ovvietà, eppure – incredibilmente – c’è chi da anni (eurodeputati della Lega in testa, ma anche di Forza Italia, Italia viva e Calenda; Fratelli d’Italia si è astenuta) rallenta o si oppone alle proposte presentate da Bruxelles per stabilire una normativa che metta al bando stage, tirocini e apprendistati gratuiti.

Ieri, finalmente, a tal proposito la commissione Occupazione e affari sociali (Empl) del Parlamento europeo ha approvato un testo che, però, dovrà essere votato dall’Aula in sessione plenaria, probabilmente a giugno, prima di essere negoziato con i governi dei 27 Stati membri. E, quindi, ancora una volta, non è detta l’ultima parola…

COSA PREVEDE LA PROPOSTA DI LEGGE

La proposta di legge europea che vuole vietare gli stage gratuiti prevede la garanzia di “un’adeguata remunerazione per tutti i tirocini” e “standard minimi di qualità”, con norme armonizzate sulla durata degli stage e con l’accesso alla protezione sociale “in conformità con la legislazione nazionale” dove viene svolto.

Si chiede anche che questo tipo di tirocini di alta qualità siano accessibili a tutti, in particolare a coloro che hanno disabilità e che provengono da un contesto vulnerabile.

Infine, i deputati chiedono alla Commissione di aggiornare l’attuale Quality Framework for Traineeships (Quadro di qualità per i tirocini) e di trasformarlo in uno strumento legislativo più forte.

I TIROCINI CURRICULARI…

La proposta considera due tipologie di stage, quelli curriculari, che si svolgono durante il percorso di studi e quelli che lo seguono una volta terminato.

I tirocini curriculari, secondo il testo, dovrebbero assicurare una compensazione economica obbligatoria, che rimborsi i costi sostenuti per svolgere l’attività lavorativa, come vitto, alloggio e trasporti tenendo conto delle condizioni socio-economiche e del costo della vita dello Stato in cui il tirocinante lavora.

…E AL TERMINE DEGLI STUDI

Gli stage svolti, invece, dopo il diploma o la laurea dovrebbero avere una durata minima di un mese e una massima di sei, oltre che garantire uno stipendio mensile in linea con quanto previsto dalla direttiva Ue sul salario minimo.

Inoltre, dovrebbero prevedere l’accesso alla protezione sociale e a diritti pensionistici, assicurazione sanitaria, indennità di disoccupazione e ferie retribuite.

Il condizionale, tuttavia, purtroppo è ancora d’obbligo.

COSA DICONO I DATI

Stando a un’indagine del Parlamento Ue, dei circa 4 milioni di giovani europei che ogni anno svolgono un tirocinio, solo il 40% riceve una qualche retribuzione, spesso esigua, che in più della metà dei casi non è sufficiente nemmeno a coprire le spese essenziali per vivere, tanto che gli eurodeputati favorevoli alla proposta di legge affermano il bisogno di “assicurare un tenore di vita dignitoso”.

Dove per “dignitoso” si intende un livello di retribuzione che consenta di coprire almeno il costo di beni materiali di prima necessità come cibo, abbigliamento, alloggio e trasporti, e che tenga conto del costo della vita.

STAGE GRATUITI SOLO PER I DATORI DI LAVORO

Non solo. Attualmente la beffa è che gli stage gratuiti alla fine non sono nemmeno gratuiti per i tirocinanti. Secondo uno studio condotto dal Forum europeo della gioventù, infatti, chi può permettersi il lusso di accettarne uno di sei mesi senza alcuna forma di retribuzione spende fino a 6.400 euro al mese tra affitto, pasti e trasporti.

STAGE RETRIBUITI (PER MODO DI DIRE)

Se, invece, una misera paga viene concessa, le spese possono arrivare a superare i compensi anche del triplo. Ad affermarlo è La Stampa, che ha pubblicato la classifica degli stipendi degli stagisti in Italia. A Milano, dove si concentra il maggior numero di offerte, lo stipendio medio degli stage si aggira intorno a 669 euro al mese, ma per vivere ne servono circa 1.500. A Roma, seppure la retribuzione media è più alta (792 euro al mese), il totale delle spese arriva comunque a circa 1.204 euro.

Eccezione della classifica, Reggio Calabria, dove “il bassissimo costo della vita (404 euro in media per un affitto mensile) e gli stipendi di stage in linea con la media nazionale (602) fanno sì che la qualità della vita per uno stagista sia molto più alta rispetto alle altre città d’Italia”.

Se si guarda, invece, all’estero il confronto non esiste proprio. Come scrive il quotidiano torinese, la migliore città europea per gli stagisti è Manchester, con il 12% delle offerte che garantisce uno stipendio medio pari a 2.015 euro al mese.

I COMMENTI

“È giunto il momento di smetterla di abusare dei tirocinanti come manodopera a basso costo o gratuita, oggi abbiamo fatto una grande salto verso quest’obiettivo”, ha dichiarato la 29enne spagnola e socialdemocratica Alicia Homs, vicepresidente della commissione Empl, commentando la proposta di legge.

Anche Monica Semedo, relatrice del testo e deputata a Bruxelles per il gruppo Renew Europe, si tratta di “un passo decisivo per garantire che i giovani abbiano accesso a tirocini retribuiti che forniranno loro la possibilità di competenze e l’esperienza di apprendimento necessarie per prosperare in un mercato del lavoro sempre più competitivo”.

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