Seguire l’esempio di Poste Italiane per far fronte alla desertificazione bancaria che negli ultimi anni, complice anche il sempre maggiore utilizzo di tecnologie digitali, sta segnando il mondo del credito. La proposta arriva dal presidente del Cnel, Renato Brunetta, che proprio nella sede dell’istituzione nei giorni scorsi ha ospitato la Uilca per l’ultimo atto della campagna “Chiusura filiali? No, grazie”. In quest’occasione il sindacato ha portato alcuni dati forniti dal Centro studi Orietta Guerra, secondo cui il 39% dei Comuni non ha più una filiale. Del resto, nel periodo 2018-2022, gli sportelli bancari sono diminuiti del 17,4% (-4.423 sportelli), passando dai 25.409 del 2018 ai 20.986 del 2022. Parallelamente è sceso anche il numero dei bancari, 14mila in meno (-5%).
COS’HA DETTO BRUNETTA SU POSTE E BANCHE
Tornando alle parole di Brunetta, durante il convegno promosso dalla Uilca ha affermato: “Abbiamo il dovere di trovare soluzioni e percorsi win-win. Penso al modello istituito da Poste Italiane con il progetto Polis, che ha determinato l’apertura di 7.000 centri nelle zone periferiche del Paese, istituendo uno sportello unico in grado di dare accesso a tutti i servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni”. Secondo l’ex ministro per la Pa e l’Innovazione, per ovviare al problema della desertificazione degli istituti di credito “possiamo pensare a qualcosa di simile anche per il settore bancario, utilizzando il Pnrr, che aiuta e sostiene la progettualità degli enti locali. Penso che Comuni, Province e Regioni abbiano un vitale bisogno di capitale umano”. Per Brunetta, inoltre, si può pensare di reimpiegare i bancari anche in qualche progetto del Pnrr.
UN TAVOLO AL CNEL?
L’economista veneziano ha pure lanciato la proposta di istituire un tavolo di confronto proprio al Cnel. Favorevole, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, il presidente dell’Anci Antonio Decaro, per il quale “le filiali sono un argine contro lo spopolamento dei comuni più piccoli e per sostenere le economie dei territori”. L’Abi, gli ha fatto eco Gianfranco Torriero, vicedirettore generale vicario dell’Abi, “è disponibile a discutere di un tavolo al Cnel sulla desertificazione bancaria”, ma “dobbiamo ragionare per trovare delle soluzioni che attengano soprattutto alle politiche pubbliche e creare condizioni per attrarre investimenti”. Dal canto suo il sindacato, tramite il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha richiamato le banche “alla responsabilità sociale” considerando che “la digitalizzazione spesso non è un aiuto per tante persone anziane” e chiosando che “la scelta delle banche è solo legata al profitto, è una scelta sbagliata”.
LO STUDIO UILCA
Al convegno di chiusura della campagna, la Uilca ha presentato i risultati di una ricerca demoscopica svolta in 20 città italiane su oltre 2.700 persone cui è stato chiesto quale rapporto abbiano con la propria banca, scelta come “gestore” del denaro per 7 su 10 (il 17,9% sceglie sia la banca sia la posta mentre l’8,7% solo la posta). Emerge poi che la metà degli intervistati (52,4%) in genere si reca nella propria filiale bancaria almeno una volta al mese per effettuare perlopiù prelievi di contanti (43,5%), pagamenti (31,8%), investimenti/finanziamenti (26%) e che il 63,5% ha percepito la mancanza/riduzione della filiale considerando pure che per 9 su 10 i servizi bancari in un Comune sono molto o abbastanza utili. Addirittura il 61,9% degli intervistati ritiene che la presenza o l’assenza della banca influisca molto o abbastanza sulla scelta di vivere o abbandonare il proprio Comune di residenza e allo stesso tempo sulla propensione a investire in prodotti finanziari (68,8%).
I DATI FIRST CISL
Di desertificazione bancaria si occupa da tempo anche un altro sindacato del credito, First Cisl. Secondo i dati aggiornati al 30 settembre scorso pubblicati dall’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl, si conferma la tendenza delle banche italiane a diminuire la loro presenza sui territori. Nei primi nove mesi dello scorso anno gli sportelli chiusi sono stati 635 e i Comuni “desertificati”, ossia senza sportello, sono aumentati ancora (+3%) così come il numero delle persone (+7,3%, quasi 4,3 milioni in totale) e delle imprese (+18mila, 250mila in totale) che non hanno accesso ai servizi bancari nel Comune di residenza. Rispetto a dicembre 2022, le Regioni in cui la desertificazione bancaria è avanzata più rapidamente sono Marche (+5,8%), Lombardia (+4,1%), Lazio e Campania (+ 3,2%), Piemonte e Trentino Alto Adige (+ 3,1%).