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Borse Coronavirus

Come Borsa e spread si stanno tranquillizzando

Il Taccuino di Gianfranco Polillo fra mercati e politica, con borsa e spread che volgono verso il bello Ieri avevamo concluso la nostra rubrica nel segno dell’ottimismo. Ritenevamo che i mercati avrebbero fornito una risposta positiva alla formazione del nuovo governo, dopo le perdite pesanti dei giorni precedenti. Per fortuna non ci siamo sbagliati. Non…

Ieri avevamo concluso la nostra rubrica nel segno dell’ottimismo. Ritenevamo che i mercati avrebbero fornito una risposta positiva alla formazione del nuovo governo, dopo le perdite pesanti dei giorni precedenti. Per fortuna non ci siamo sbagliati.

Non è mai semplice prevedere i futuri andamenti di borsa. Nemmeno quando tutto spinge in una direzione determinata. Maynard Keynes, che di queste cose si intendeva, paragonava la borsa ad un concorso di bellezza. Non aveva senso scegliere la più bella, per individuare la futura miss. Il difficile era intuire le scelte della platea. Perché dal giudizio della maggioranza derivava l’incoronazione della reginetta. In questa difficile impresa, almeno per un giorno, ci siamo comunque riusciti.

Ftse-mib in crescita e spread in diminuzione. Un rapporto simmetrico. Se lo spread diminuisce l’indice di borsa tende a migliorare. Ed il contrario si verifica nel caso opposto. Spiegazione: il peso delle banche tra le blue chip è molto elevato. Se gli spread diminuiscono i titoli posseduti dalle banche acquistano valore e generano plusvalenze, quindi le relative azioni si apprezzano. Ed esse influenzano l’andamento dell’indice. Discorso rovesciato in caso contrario. Ma quanto pesano questi titoli. Per avere un’idea si consideri che per Cassa depositi e prestiti e Poste italiane si arriva a circa 200 miliardi. A dimostrazione di quanto possa essere l’influenza delle variazioni dei corsi sui livelli di profitto complessivi.

Alla fine della giornata il Ftse-mib ha chiuso con un più 1,49 per cento. Ma nell’intero corso della giornata i livelli erano stati più alti di circa un punto percentuale. Chi aveva comprato nei giorni precedenti a prezzi ben più contenuti ha preferito chiudere le diverse partite. Dalle 16 in poi, quindi, si è registrata la flessione che abbiamo richiamato. Intanto lo spread che a metà mattinata aveva toccato il suo punto più basso (214 punti base) riprendeva a salire toccando, in chiusura, quota 238,7 per cento. Con una riduzione del 5,43 per cento rispetto alle quotazioni di ieri. Se i pericoli sono rientrati, i mercati rimangono comunque guardinghi. Sarà bene non dimenticarlo. Anche perché la borsa italiana ha seguito la scia delle altre piazze finanziarie, con la sola esclusione del Giappone, che ha chiuso con un leggero calo. Questo significa che il recupero rispetto alle perdite maturate nei giorni precedenti non ha alimentato, come pure era possibile prevedere, ventate di ottimismo in grado di recuperare del tutto il terreno perduto.

I progressi, tuttavia, sono stati consistenti specie nel settore bancario. In grande spolvero gli istituti di credito minori, su cui, nei giorni precedenti, si erano concentrate le vendite. Banco Bpm e Bper Banca le migliori che guadagnano, rispettivamente l’ 8,45% e il 7,87%. Segue Ubi banca con il 5,70 per cento. E poi tutte le altre. Le due corazzate Unicredit e Banca Intesa chiudono con un guadagno superiore al 3 per cento. C’è quindi una logica nelle follie passate. I titoli più volatili perdono di più, ma recuperano più in fretta. Il problema è intuire il momento più opportuno per entrare o uscire dal mercato.

Bene anche alcuni titoli industriali come Saipem, Prysmian e Buzzi che realizzano incrementi vicini al 5 per cento. Perde invece Fiat (meno 4,5 per cento) ma non gli altri titoli del gruppo. Ferrari guadagna circa il 2 per cento e Exor 1,6. C’è tuttavia da dire che Fiat, dall’inizio dell’anno, ha guadagnato molto. Quindi un suo certo ridimensionamento era nelle cose. Sorprende, tuttavia, che questo sia avvenuto nel giorno in cui Sergio Marchionne annuncia il nuovo piano industriale: circa 9 miliardi nell’auto elettrica. Notizia che avrà riempito i cuori degli ecologisti, ma si sa gli investitori ragionano con il portafoglio.

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