Quando si parla di evasione fiscale in Italia, la vulgata dominante sui giornali, alimentata ad arte, propone sempre la leggenda dell’idraulico che non rilascia la ricevuta ed incassa in contanti il compenso per la sua prestazione.
Le soluzioni sono coerenti con questo quadro picaresco: adempimenti asfissianti, milioni di lettere di “compliance” e abolizione del contante. Questo per quanto riguarda la pagliuzza.
Se invece volessimo dare un’occhiata alla trave, dovremmo invece seguire la vicenda che ormai da anni vede contrapposte la magistratura genovese, col sostegno dell’Agenzia delle Entrate e delle indagini della Guardia di Finanza, e i loro colleghi di Rotterdam, a proposito dell’accusa, al gigante mondiale delle prenotazioni alberghiere Booking.com, di aver evaso 153 milioni di IVA.
La Reuters ieri ha riportato che il mese scorso dalla Procura di Genova è partito un ordine di investigazione europeo (EIO) indirizzato all’autorità giudiziaria olandese, finalizzato a ricevere ulteriori dati sulle prenotazioni relative a strutture italiane gestite da persone fisiche non soggette ad Iva e, soprattutto, a porre alcune domande a Olivier Bisserier e Marcela Martin, che hanno ricoperto la carica di CFO del gruppo Booking dal 2013 al 2020.
L’aspetto tragicomico della vicenda è che questa non è la prima richiesta inviata da Genova a Rotterdam. La prima fu inviata ad agosto 2018 e fu respinta a maggio 2019. La seconda fu inviata ad agosto 2019 e, secondo quanto riferiscono le fonti della Reuters, non ha ancora ricevuto risposta. Se avessero scritto alle autorità della Guinea Bissau, forse avrebbero risposto prima.
Comprendiamo la ritrosia delle autorità olandesi e non possiamo che biasimare la Procura di Genova: se l’Olanda fa della “pianificazione fiscale aggressiva” da parte delle società ivi residenti, uno dei suoi principali strumenti di competitività, com’è possibile anche solo immaginare che le autorità locali possano fare uno sgarbo ad un colosso come Booking?
La UE funziona così: l’Italia deve fare con urgenza tutte le riforme previste dallo scibile. Gli altri… sono tutti Marchese del Grillo. Ingenui gli inquirenti genovesi a non ricordarselo.