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Bnl, tutte le tensioni fra sindacati e gruppo Bnp Paribas

Che cosa succede fra sindacati e vertici di Bnl dopo indiscrezioni giornalistiche che parlano di cessioni di rami di azienda. Ecco tutti i dettagli.

Sportellate fra sindacati e vertici di Bnl dopo indiscrezioni giornalistiche che parlano di scorpori, ristrutturazioni e cessioni di rami di azienda. Ecco tutti i dettagli.

C’è allarme tra i dipendenti di Bnl per timori di un possibile smembramento dell’azienda previsto nel piano di ristrutturazione per l’istituto controllato dal gruppo francese Bnp Paribas.

CHE COSA TEMONO I SINDACATI

Le sigle sindacali temono che il gruppo francese voglia procedere alla dismissione di alcuni asset strategici e relativi dipendenti. Il Messaggero, rifacendosi a fonti interne al gruppo bancario, riferisce di un piano articolato di scorporo di attività – due in particolare, l’Information technology e il back office – con cessione di rami di azienda dipendenti compresi.

QUANTI SONO I LAVORATORI INTERESSANTI

Complessivamente sarebbero coinvolti attorno a 800 lavoratori, con le attività che potrebbero essere oggetto di un’operazione di esternalizzazione.

L’INCONTRO CHIESTO A GOITINI

Le organizzazioni sindacali la scorsa settimana hanno chiesto un incontro urgente con il nuovo amministratore delegato del gruppo bancario, Elena Goitini. In particolare Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin hanno deciso di interrompere le relazioni sindacali con Bnl – si legge nella nota – e proclamano lo stato di agitazione dei lavoratori per predisporre ogni strumento di pressione utile a scongiurare lo smembramento dell’azienda ed il sacrificio dei dipendenti.

IL COMUNICATO UNITARIO DEI SINDACATI

“Le organizzazioni sindacali ritengono di essere state fin troppo pazienti con la controparte aziendale, in merito alle indiscrezioni circolate su cessioni importanti di lavoratrici e lavoratori del gruppo”; è quanto si legge in un comunicato unitario delle segreterie di coordinamento nazionale Gruppo Bnl di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin pubblicato nel sito di First Cisl Gruppo Bnl.

LE RICHIESTE DEI SINDACATI ALLA BNL

“La settimana scorsa” i sindacati hanno fatto “formale richiesta di incontro urgente con l’Amministratrice Delegata allo scopo di richiedere chiarimenti sulle ambiguità delle comunicazioni aziendali. Con spirito costruttivo abbiamo atteso con pazienza e fiducia che ci venisse comunicata la data di questo fondamentale momento di ascolto reciproco”.

I DISSIDI IN CASA BNL

“Nella giornata di ieri – prosegue la nota unitaria del 24 giugno 2021 – è invece arrivata una proposta che, anziché un incontro in tempi brevi con il massimo responsabile del nostro istituto e Country Manager, prevede la realizzazione di un “calendario di incontri” che forse a fine luglio avrebbe potuto portare all’incontro richiesto. Proposta che i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori, oggi in forte apprensione per la propria sorte, hanno deciso di respingere”.

LA PROTESTA DEI SINDACATI

Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin in Bnl “ritengono la risposta aziendale inadeguata alla gravità degli argomenti in discussione e la proposta frutto di una drammatica sottovalutazione da parte aziendale delle aspettative dei lavoratori di questa centenaria azienda”. Per questo i sindacati “hanno deciso di interrompere le relazioni sindacali con l’azienda, ripetono con forza la richiesta di un incontro urgente con l’Amministratrice Delegata e proclamano lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori per predisporre ogni strumento di pressione utile a scongiurare lo smembramento dell’azienda ed “il sacrificio” dei suoi lavoratori”.

Sui ventilati progetti di cessioni di attività strategiche e di personale della BNL, anche le Segreterie Nazionali sono allertate, in quanto “a nessuno sfugge la gravità di quanto sta accedendo” afferma Tommaso Vigliotti, Segretario Nazionale di UNISIN/Confsal nonché Segretario Responsabile per il Gruppo BNL, commentando le voci circolate in questi giorni e non smentite dalla Banca e la veemente reazioni dei Sindacati aziendali che hanno interrotto le relazioni sindacali e chiedono a gran voce parole chiare da parte dell’Amministratrice Delegata, Elena Patrizia Goitini. “I progetti di cui si narra sono inquietanti” continua Vigliotti, che ricorda come “simili operazioni di cessione di attività delicate e relativo personale all’esterno del perimetro del Gruppo bancario e verso aziende che sono fuori dal perimetro del settore del credito sono una rara e straordinaria eccezione nella nostra categoria e, quando sono state realizzate, salvo qualche raro e anch’esso eccezionale caso, erano relative a situazioni di dissesto e di rischio default, che a quanto ci risulta non è il caso della Bnl”.

Per il Segretario Nazionale di UNISIN la questione è chiara: “se questi progetti esistono, vanno accantonati e l’intero Piano Industriale in via di definizione va rivisto, partendo da un serrato e costante confronto con i Sindacati, che a questo punto è l’unico modo per tutelare l’integrità della banca”.

L’alternativa, secondo Vigliotti, è “una dura stagione di conflittualità con il rischio di compromettere definitivamente e irreversibilmente il consolidato e vincente modello di relazioni industriali che ha contraddistinto finora la vita della banca, consentendo il superamento di momenti critici e il rilancio dell’azienda”. “All’azionista BNP Paribas e all’AD deve essere chiaro” conclude Vigliotti, “che il Sindacato aziendale e Nazionale respingeranno compatti ogni tentativo di smembramento della banca”.

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