Assemblea giovedì 7 novembre a Firenze per denunciare le condizioni di lavoro della rete commerciale Bnl. L’appuntamento, indetto da tutti i sindacati del credito e che sarà preceduto da un sit-in davanti all’agenzia di via dei Cerretani, nella città toscana, prosegue il percorso di mobilitazione iniziato lo scorso marzo a Roma con il presidio all’ingresso del Palazzo Orizzonte Europa, sede della Direzione Generale della banca guidata da Andrea Munari.
La prima assemblea nazionale sul tema si svolgerà alla presenza dei segretari responsabili di tutte le organizzazioni sindacali del gruppo. Sotto accusa – si legge in una nota congiunta di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil, Ugl e Unisin Confsal – “le fallimentari scelte manageriali che stanno creando disagio, al tempo stesso, a colleghi e clienti”.
COSA LAMENTANO I SINDACATI
Da tempo, spiegano le organizzazioni sindacali, la rete commerciale della Bnl è caratterizzata da “carenza di organici oramai consolidata, carichi di lavoro sempre più incalzanti, budget sempre più ambiziosi, pressioni commerciali insostenibili e lesive della dignità di chi lavora, politiche commerciali troppo spesso caratterizzate dalle più fantasiose iniziative del management ai vari livelli, malfunzionamenti tecnologici frequenti e ripetuti”. In una tale situazione si registrano “esasperazione della clientela per i continui disservizi, colleghi lasciati da soli in agenzia a far fronte a tutto ciò grazie ad un modello scellerato adottato con l’ultima riorganizzazione e da subito osteggiato dal sindacato”.
A tutto ciò, si aggiunge il fatto che “il protocollo aziendale e l’accordo di settore sulle politiche commerciali sono costantemente violati con pressioni commerciali indebite da manager locali, evidentemente anch’essi vittime di uguali pressioni dai vertici della filiera”.
LE MODALITA’ DELLA MOBILITAZIONE
La mobilitazione non si fermerà all’appuntamento del 7 novembre e proseguirà nei prossimi mesi, avvertono i sindacati che non escludono “alcuna iniziativa e alcuno strumento di lotta previsto dal nostro ordinamento”. Del resto, spiega Luigi Mastrosanti, coordinatore Fabi del gruppo Bnl-Bnp Paribas, “contro l’insensatezza di continue riorganizzazioni che disorientano la clientela quanto i lavoratori, contro l’imbarbarimento del clima aziendale conseguente al mal di budget, ai carichi di lavoro, al crescere degli adempimenti burocratici imposti dai regulator, contro la gestione unilaterale dei processi di digitalizzazione, contro le pressioni commerciali e la spersonalizzazione del rapporto di lavoro nei canali direct, contro tutto questo le assemblee e i tavoli sindacali non bastano più”. Gli fa eco Tommaso Vigliotti, segretario responsabile di Unisin Confsal per il gruppo Bnl-Bnp Paribas: “La misura è colma: i colleghi sono all’esasperazione e la clientela è furiosa. Non vi è altra strada che scendere nuovamente in piazza”.
LA RETE COMMERCIALE BNL BNP PARIBAS
In un tale scenario occorre dire che lo scorso luglio Bnl-Bnp Paribas ha annunciato un piano triennale di assunzioni: 500 nuovi ingressi, perlopiù di giovani e destinati proprio alla rete commerciale per attività di business e di relazione diretta con i clienti. “I neoassunti – informava una nota – potranno crescere e formarsi sulle nuove competenze di un settore bancario in continua evoluzione, sempre più orientato all’innovazione e ad un utilizzo efficace delle nuove tecnologie”. Una campagna di assunzioni che è servita non solo a realizzare un ricambio generazionale ma anche a sostenere le uscite volontarie previste da Quota 100 e Opzione Donna.