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Hipgnosis Songs Fund Blackstone

Blackstone canterà con Hipgnosis Songs Fund

Dopo la ritirata del fondo Concord Music, Blackstone ha avuto la meglio per rilevare la Hipgnosis Songs Fund, ma per assicurarsi il sostegno di un maggior numero di investitori della società ha aumentato la sua offerta. Tutti i dettagli

 

Un processo di vendita iniziato quasi un mese fa che ancora non vede la fine. È quello che riguarda Hipgnosis Songs Fund, società britannica che gestisce cataloghi di canzoni, e il fondo di investimento americano Blackstone.

COSA FA E CHI C’È DIETRO HIPGNOSIS SONGS FUND

Fondata nel 2018 a Londra da Merck Mercuriadis, ex manager di artisti come Beyoncé, Elton John, Iron Maiden, Guns N’ Roses, Hipgnosis Songs ha acquistato cataloghi di canzoni che vanno da Blondie ai Red Hot Chili Peppers. Per l’esattezza, Mercuriadis, sfruttando i suoi legami con l’industria musicale, ha speso milioni per i diritti di 138 cataloghi con oltre 40.000 canzoni ma ha poi faticato a recuperare l’investimento sostenuto.

Stando al Guardian, i problemi sono da imputare all’aumento dei tassi di interesse e alle modifiche alla valutazione delle canzoni. Inoltre, l’anno scorso c’è stata una ribellione da parte degli azionisti, che in ottobre avevano votato “a stragrande maggioranza” contro la prosecuzione dell’attività nella sua forma attuale, mettendo in discussione il futuro del gruppo.

IL DECLINO

Un mese fa, quando Concord Music si è fatta da parte per la sua acquisizione, il Sole 24 Ore ricordava che Hipgnosis era stata “uno dei protagonisti del biennio d’oro della cessione dei diritti d’autore, cominciato in era pandemica con le operazioni di Bob Dylan e Bruce Springsteen. Dal 2020 al 2022, infatti, si sono registrate operazioni per 2,5 miliardi. Poi il vento si è fermato. E Hipgnosis Songs Fund, fondo quotato a Londra con una revisione strategica in atto, alla fine dello scorso anno dichiarava che il proprio valore patrimoniale netto operativo per azione scendeva a 1,7392 dollari al 30 settembre, con un calo del 9,2% rispetto alla fine di marzo”.

LE OFFERTE DI CONCORD MUSIC E BLACKSTONE

A contendersi Hipgnosis erano stati Concord Music, sostenuta da Apollo Global Management e che aveva offerto 1,25 dollari per azione, e Blackstone, che con una controproposta di 1,30 dollari per azione aveva superato la rivale, valutando l’azienda a circa 1,57 miliardi di dollari. A quel punto il consiglio di amministrazione di Hipgnosis aveva raccomandato all’unanimità l’offerta di Blackstone e ritirato il suo sostegno a quella di Concord.

LO “SCHEMA DI ACCORDO” DI BLACKSTONE

Ora, attraverso Lyra Bidco, Blackstone ha aumentato la sua offerta per azione di 0,01 dollari, portandola a 1,31 dollari, per un valore di Hipgnosis di circa 1,58 miliardi di dollari. L’obiettivo è porre fine al lungo processo di vendita e assicurarsi il sostegno di un maggior numero di investitori della società per scongiurare una situazione in cui una minoranza di loro possa opporsi all’offerta e rimanere proprietaria delle azioni.

In un comunicato citato dal Guardian, Blackstone ha dichiarato che “l’offerta per il fondo passerà a uno ‘schema di accordo’, che richiederà una soglia più alta di sostegno da parte degli azionisti, ma che potrebbe rendere l’acquisizione più rapida, qualora venisse raggiunta”. In base a questo schema, l’acquisizione dovrà essere approvata dal 75% degli azionisti votanti, rispetto al 55% precedente, e se l’accordo venisse completato, segnerebbe la fine di sei anni turbolenti per Hipgnosis.

L’intesa, spiega il Financial Times, diventerebbe vincolante per tutti gli investitori e renderebbe più facile per Blackstone controllare tutte le azioni in circolazione, indipendentemente dal fatto che un azionista abbia votato a favore o meno. La società statunitense, inoltre, è già azionista di maggioranza del consulente per gli investimenti di Hipgnosis, Hipgnosis Songs Management, che viene pagato per gestire il fondo per i diritti musicali. L’accordo è separato ma Blackstone aveva un’opzione, esercitabile in qualsiasi momento durante il periodo di sei mesi successivo alla risoluzione del contratto, per acquistare l’intero portafoglio di canzoni.

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