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Moody's

Moody’s e non solo, tutte le ultime bizzarrie dei Mister Rating

Il commento di Luigi Monfredi, giornalista Rai esperto di economia, sul ruolo delle agenzie di rating

Senza aspettare il giudizio dell’Unione europea sulla manovra e con 12 giorni di anticipo rispetto al calendario fissato, l’agenzia di rating americana Moody’s ha abbassato di un gradino il suo giudizio sull’Italia, che passa da baa2 a baa3, con outlook stabile.

CHE COSA SI LEGGE NEL REPORT DI MOODY’S SULL’ITALIA

A pesare – si legge nel comunicato – il cambio concreto della strategia di bilancio, con il livello di deficit più elevato rispetto alle attese. Ma anche la mancanza di una coerente agenda di riforme per rilanciare la crescita. Al momento – sottolinea ancora Moody’s – le possibilità di un’uscita dell’Italia dall’euro sono molto basse», ma potrebbero aumentare.

I CONFRONTI FRA ITALIA E GLI ALTRI PAESI

Il declassamento di Moody’s fa retrocedere l’Italia portando il merito di credito al livello di Romania, Ungheria e Portogallo. E se si guarda al di fuori del Vecchio Continente, il giudizio che ora l’agenzia di rating ha assegnato al nostro Paese è lo stesso attribuito al Sudafrica e alle Bahamas.

LA CONFERMA DELL’OUTLOOK

Moody’s conferma però l’outlook stabile per i punti di forza del sistema Italia. In particolare: un’economia molto ampia e diversificata, alcune aziende di grandi dimensioni e competitive, gli ingenti avanzi delle partite correnti, un insieme di investimenti internazionali nel paese ben bilanciato.

IL RUOLO DELLE FAMIGLIE ITALIANE

Le famiglie italiane hanno peraltro un alto livello di ricchezza, scrive l’agenzia, un importante cuscinetto contro gli shock futuri e anche una potenziale fonte di finanziamento per il governo. Come dire: caro governo italiano, non sottovalutare l’ipotesi di una bella patrimoniale, gli italiani ti potranno tranquillamente dare una mano.

IL RUOLO CONTROVERSO DI MOODY’S E DELLE ALTRE AGENZIE

Detto questo, occorrerebbe fare delle considerazioni in tutta serenità e obiettività sul ruolo, oggettivamente eccessivo e spesso debordante, delle agenzie di rating. A partire proprio da Moody’s che, un anno fa, arrivò a patteggiare col governo americano una maximulta di 864 milioni di dollari per aver giudicato con la tripla A (il massimo del rating) i titoli e le obbligazioni legate ai mutui subprime, che poi causarono il crollo economico in tutto il mondo occidentale.

I CASI EMBLEMATICI DEL PASSATO

Per non dimenticare, non solo da parte di Moody’s, il consiglio ad acquistare azioni della Lehman Brothers, appena una settimana prima del clamoroso e dolorosissimo fallimento della storica banca di affari americana. E, sullo sfondo, lo stesso atteggiamento sui bond argentini e sulle azioni Parmalat, con migliaia di risparmiatori che ancora oggi, a più di quindici anni di distanza, si stanno leccando le ferite.

IL DIBATTITO SULLE AGENZIE

E allora, cosa vuol dire tutto questo, che le agenzie di rating non servono? Di sicuro non serve che un’agenzia di rating anticipi il giudizio della Commissione europea sulla manovra di uno Stato sovrano: è una doppio sgarbo, a quello Stato e alla stessa Unione europea.

UNA CURIOSITA’ DAL COMUNICATO

Altra curiosità: nel comunicato di Moody’s si fa esplicitamente riferimento al rapporto deficit/Pil portato al 2,4% dal governo in contrapposizione con l’Europa. Bene, la stessa Commissione europea, nella sua lettera di richiamo, non menziona quella percentuale e il commissario Moscovici ha detto che “non è quello il punto critico”, ma anche la Commissione europea non è esente da critiche e sospetti, soprattutto quando si tratta di intervenire sui conti pubblici italiani.

IL REPORT DI DB

Folkerts Landau è l’economista capo della Deutsche Bank e, intervistato da Bloomberg Tv a Londra, ha detto: “L’Italia ha un surplus, se non per il pagamento degli interessi. La cosa più straordinaria è che lo sforzo fiscale dell’Italia è oltre ciò che chiunque altro ha fatto in Europa, e ha accumulato surplus primari per il 13% del Pil, mentre la Germania solo il 5%. L’Italia, in questo senso, è il paese più virtuoso in Europa, ed ora il fatto di andare da lei con una mazza da baseball e dire “Devi abbassare il tuo budget perché sia ‘sostenibile‘ per i criteri della Ue”, va contro tutte le ragioni e le logiche politiche. Infatti io credo che questa sorta di minaccia, di pressione, da parte della Ue stia radicalizzando la Nazione, stia radicalizzando la politica, stia creando un pericolo per l’esistenza dell’Eurozona. Sì sono fortemente accanto agli italiani su questo particolare argomento”.

A buon intenditor…

(testo tratto dal profilo Facebook di Luigi Monfredi)

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