Skip to content

iccrea

Bcc, tutti i subbugli sindacali in Iccrea sul lavoro agile

Agitazione dei lavoratori di Iccrea per il lavoro agile. Presidio previsto il 21 settembre. Ecco i dettagli sulle tensioni sindacali che solcano il gruppo del credito cooperativo

 

Stato di agitazione per gli oltre 3.500 lavoratori di Iccrea per la mancata osservanza di quanto previsto in tema di lavoro agile.

Come si legge in una nota la Fabi e le altre organizzazioni sindacali “lamentano, con una lettera al direttore generale di Iccrea, Maurizio Pastore, la mancata osservanza di quanto previsto in tema di lavoro agile con l’ultimo contratto collettivo nazionale di lavoro, rinnovato appena tre mesi fa”. ”

Troviamo incomprensibile e francamente imbarazzante che il profilo del lavoro agile non possa e debba essere adeguato e normato, nel rispetto e nel solco del recente rinnovo del Ccnl Federcasse, anche per le lavoratrici e i lavoratori della capo gruppo Iccrea. Le resistenze culturali sul tema del lavoro agile vanno superate e definite in un accordo quadro che da troppo tempo è sul tavolo di discussione con la capo gruppo Iccrea senza progredire di un solo passo”, commenta il segretario nazionale Fabi, Luca Bertinotti.

Pronte quindi diverse forme di protesta, dalla lettera aperta al direttore generale del gruppo e il presidio alla sede di via Lucrezia Romana il 21 settembre, con assemblea di lavoratori e collegamento da remoto da tutti i territori.

Secondo i sindacati, la Capogruppo ha infatti stoicamente mantenuto nel corso dei primi 5 incontri le proprie posizioni di oggettiva controtendenza di quanto sta accadendo in altre realtà produttive nel Paese, aziende creditizie in primis. Infatti, a dispetto delle nuove opportunità normate nel recente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di Categoria e alle sane intenzioni che animarono le parti nel predisporre l’Accordo del 2017, le decisioni unilaterali fin qui prese dal Gruppo hanno comportato una riduzione delle posizioni disponibili e confinandole ai soli fini solidaristici senza riuscire, peraltro, a soddisfarne le richieste.

Tre i punti salienti sottolineati nella lettera

  • Il comportamento è arbitrario e discriminatorio nonché lesivo degli accordi, tutte le Lavoratrici e Lavoratori che lo desiderino devono poter effettuare la richiesta di Lavoro Agile;
  • Bisogna avere il coraggio di innovare superando il concetto dei numeri. Non è più concepibile, infatti, marginalizzare con delle soglie l’accesso a questa modalità lavorativa, o ancor peggio pensare di limitarla applicandola discrezionalmente e riduttivamente alle casistiche socialmente più rilevanti;
  • La prestazione di Lavoro Agile è e deve continuare ad essere una modalità di lavoro uguale a quella tradizionale in presenza, sotto tutti gli aspetti, stigmatizzando qualunque possibile discriminazione o differenziazione.

Anche se il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Categoria ha introdotto e normato l’istituto del Lavoro Agile e Lavoro Agile è uno strumento di universale utilità e fruibilità e per le caratteristiche intrinseche deve essere esteso alla totalità dei dipendenti, “abbiamo purtroppo riscontrato una totale chiusura da parte della Capogruppo che ad oggi risulta essere insensibile alle esigenze delle proprie risorse e del proprio capitale umano. Acclarata l’inconciliabile distanza fra la posizione datoriale e quella sindacale, che nel corso di questi mesi si è fatta portavoce delle esigenze di tutte le Lavoratrici e di tutti i Lavoratori del Gruppo BCC Iccrea Perimetro Diretto, con l’obiettivo di difenderne i diritti acquisiti e renderli esigibili, ci vediamo costretti a proclamare lo stato di agitazione”.

Torna su