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Draghi Burocrazia

Bcc, Popolare Bari, Popolare Sondrio. Ecco il giudizio della Bce di Draghi

Che cosa ha scritto la Bce presieduta da Mario Draghi nel parere che riguarda le Bcc, la Popolare di Bari e quella di Sondrio dopo l'intervento normativo del governo su banche popolari e banche di credito cooperativo

Bene la proroga a fine anno per la trasformazione in spa delle banche popolari, ovvero quelle non ancora divenute società per azioni come Popolare di Bari e Popolare di Sondrio.

IL NODO POPOLARE DI BARI E POPOLARE DI SONDRIO

La Banca centrale europea ha giudicato infatti “ragionevole” la proroga al 31 dicembre 2018 fissata per la trasformazione delle banche popolari in società per azioni.

IL PARERE DELLA BCE SULLA PROROGA

Lo si legge in un parere diramato dalla Bce, dopo la richiesta ricevuta lo scorso 3 agosto dal ministero dell’Economia, in seguito alla dilazione dei termini stabilita dal decreto legge Milleproroghe approvato alla fine di luglio in Consiglio dei ministri.

Secondo l’istituto di Francoforte, la proroga al 31 dicembre 2018 concessa alle Popolari per trasformarsi in Spa “sembra ragionevole”.

CHE COSA È SUCCESSO ALLE POPOLARI

Le norme approvate nella scorsa legislatura dall’esecutivo guidato da Matteo Renzi con un robusto timbro del ministro Maria Elena Boschi riguardano le banche con attivo superiore agli 8 miliardi, Popolare Bari e Popolare Sondrio.

CAPITOLO BCC

Per quanto riguarda le banche di credito cooperativo, alle quali è stato concesso un allungamento a 180 giorni da 90 del periodo concesso per firmare il cosiddetto patto di coesione, la Bce osserva come sia “opportuno preservare il rapido adattamento delle singole banche cooperative e la loro integrazione nei gruppi bancari cooperativi” e rileva “che la costituzione di ciascun gruppo è già stata autorizzata dalle autorità competenti, dando avvio alla decorrenza del periodo di 180 giorni” entro il quale bisogna firmare il contratto di coesione.

IL NODO DELL’AUMENTO NELLE CAPOGRUPPO

La Banca centrale presieduta da Mario Draghi deduce infine che in merito all’aumento del 60% della partecipazione minima delle banche cooperative nelle società capogruppo, “il potere conferito al Presidente del consiglio italiano di stabilire una soglia inferiore per esigenze di stabilità finanziaria sarà efficacemente esercitato in caso di necessità”.

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