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Bcc, che cosa succederà al contratto di lavoro

Nel 2022 ricomincia la trattativa sindacale per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro nelle Banche di credito cooperativo. Il punto di Emanuela Rossi

Con il nuovo anno ricomincerà la trattativa sindacale per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per i quadri direttivi e per il personale delle aree professionali delle Banche di Credito Cooperativo. Iniziata lo scorso ottobre, riguarda oltre 34mila persone che lavorano in oltre il 18% degli sportelli bancari nazionali.

I DATI DEL SETTORE

Secondo quanto comunicato lo scorso settembre dai vertici di Federcasse — con in testa il presidente Augusto dell’Erba — ai segretari generali di Fabi, Fisac, First, Uilca e Ugl credito sono 28.808 le persone attive nel credito cooperativo ma se si amplia il discorso alle società di sistema si supera quota 34mila. Sono 4.187 gli sportelli, ovvero il 18,6% del totale sul territorio nazionale, sparsi in 2.592 comuni e in 687 di essi sono l’unica presenza bancaria. Andando a curiosare nei bilanci emerge che gli impieghi certificati sono 136,9 miliardi, che equivale a una quota di mercato del 7,6%. La raccolta complessiva si attesta a 237,5 miliardi e il patrimonio a 21,2 miliardi, con Cet 1 medio di sistema al 18,9%, Tier 1 al 19,1% e total capital ratio al 19,6%.

LA TRATTATIVA SINDACALE

La vera e propria trattativa è iniziata il 13 ottobre scorso con la presentazione della piattaforma sindacale per il rinnovo del ccnl. Si è proseguito poi con l’incontro del 4 novembre, che ha dato avvio al confronto per il rinnovo e durante il quale – secondo quanto riferisce il sito First Cisl Credito Cooperativo – le organizzazioni sindacali “hanno sottolineato il valore identitario di una piattaforma che affronta e prospetta soluzioni specifiche del settore del Credito Cooperativo, che sta affrontando una profonda riorganizzazione” e hanno evidenziato “la necessità di un rafforzamento ed un ampliamento dell’area contrattuale”, riferimento “fondamentale per identificare il settore del Credito Cooperativo e per definire tutte le attività da considerare bancarie e per le quali va applicato il contratto di lavoro del settore”.

I sindacati hanno notato che “al fine di garantire la massima stabilità occupazionale l’area contrattuale deve essere ampliata, rafforzata e resa inclusiva” e chiesto che “la contrattazione debba essere ancorata ad obiettivi di garanzia e attualizzazione di tutte le normative a tutela e sostegno della categoria”.

GLI ULTIMI RISULTATI E I PROSSIMI PASSI

Incontri interlocutori si sono tenuti il 22 e il 30 novembre, mentre il 20 dicembre si è svolto l’ultimo del 2021 durante il quale è stato sottoscritto l’accordo per la definizione del Premio di risultato relativo all’esercizio 2021 per il quale — fa notare il sindacato Fabi — si rendeva necessaria una proroga formalizzata della disciplina di calcolo attualmente in vigore per rispettare le tempistiche fiscali di fine anno.

Nello specifico si è concordato che per il Premio di risultato da erogare nel 2022 (esercizio 2021) continueranno a trovare applicazione le disposizioni in materia presenti nel ccnl 9 gennaio 2019 (art.29 ultimo comma). Risultato che però sembra poca cosa: “Se da parte di Federcasse, e delle Capogruppo, la disciplina del PDR sembra essere prioritaria, la Fabi — si legge in una nota dell’organizzazione guidata da Lando Maria Sileoni — ritiene che i tempi siano maturi per una risposta articolata e complessiva su tutte le tematiche proposte dal tavolo sindacale e per sviluppare un percorso organico e coerente che debba trovare la giusta e doverosa accelerazione, necessaria per dare risposte ai 36.000 Lavoratrici e Lavoratori del settore. I temi dirimenti dal lato sindacale — si sottolinea — sono stati chiaramente esplicitati il 22 novembre: area contrattuale, Fondo per l’occupazione, inquadramenti e parte economica/welfare”.

Secondo Luca Bertinotti, segretario nazionale Fabi, “il rinnovo contrattuale del settore Bcc va rinnovato presto e bene. I tempi delle riflessioni da parte di Federcasse devono giungere a sintesi e i prossimi due mesi saranno decisivi per definire auspicabilmente in modo complessivo tutti i temi che le organizzazioni sindacali hanno presentato già a metà ottobre illustrando gli ambiti e i profili che reggono questo primo rinnovo ai tempi dei Gruppi Cooperativi Bancari”.

Prossimi appuntamenti l’11 e il 18 gennaio, il 2 e il 6 febbraio 2022.

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