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Banco Bpm

Come vanno i conti di Banco Bpm

Che cosa emerge dalla relazione trimestrale di Banco Bpm. L’articolo di Emanuela Rossi.

 

Conti in crescita per Banco Bpm nei primi nove mesi del 2022, con utile a 510 milioni di euro, ovvero +8,2% su anno. Confermato il pay-out del 50%. L’amministratore delegato, Giuseppe Castagna, in conference call con gli analisti, non nasconde la propria soddisfazione: il gruppo è “un anno avanti” rispetto ai target del piano industriale perché – riferisce l’Ansa – , nel 2022 otterrà risultati finanziari “migliori” di quelli previsti per il 2023. Nel futuro del Banco, ribadisce, non c’è spazio per Montepaschi: “Non eravamo interessati prima, non siamo interessati adesso e andiamo avanti per la nostra strada che è di successo anche su base stand alone”.

I CONTI DEI PRIMI NOVE MESI DI BANCO BPM

Come si diceva, l’utile netto nel periodo gennaio-settembre si attesta a 510 milioni di euro, in aumento dell’8,2% a livello tendenziale. L’utile netto adjusted cresce del 15,5%, a 652 milioni. Si tratta del miglior risultato dal 2017, anno di nascita della banca. Segno più anche per i proventi operativi “core” a quota 3,167 miliardi (+2%) grazie al +3,6% del margine di interesse e al +1% delle commissioni nette. “Tale dinamica – si legge nella nota che accompagna la trimestrale – unitamente all’attenta gestione dei costi, ha consentito il raggiungimento di un cost/income ratio pari al 54,4% in miglioramento rispetto al 55,2% dei primi nove mesi del 2021 e al 55,8% dell’intero esercizio 2021”. Scendono le rettifiche su finanziamenti alla clientela, a 498 milioni (-26,1% rispetto al 30 settembre 2021) mentre sale il risultato lordo dell’operatività corrente a 1,001 miliardi dai 788 milioni dei primi nove mesi del 2021 (+27,1%).

Proprio grazie a questi numeri, si evidenzia nella nota che accompagna la trimestrale, viene rivisto al rialzo l’outlook per l’anno in corso: l’utile per azione è previsto a 0,45 euro, anziché 0,4 euro. Per il 2023, invece, si punta a un incremento da 0,5 a 0,6 euro ad azione.

CREDITO E POSIZIONE PATRIMONIALE

Nei primi nove mesi del 2022 sono in aumento anche gli impieghi netti performing ”core” – ovvero mutui, finanziamenti, conti correnti e prestiti personali – che sfiorano i 103 miliardi di euro, +3,4% rispetto al 31 dicembre 2021 e +3,2% su base annua. Il volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese raggiunge i 20,3 miliardi, +20,6% a livello tendenziale. Continua la riduzione di Npl la cui incidenza sul totale dei crediti lordi si riduce al 4,7%, portando il totale dei crediti non performing lordi da 6,6 miliardi di settembre 2021 a 5,3 miliardi. Solida la posizione patrimoniale: CET 1 ratio e MDA buffer fully phased rispettivamente al 12,4% e a 387 p.b mentre il CET 1 Ratio phased-in e il CET 1 Ratio fully phased si attestano al 13,50% e al 12,05%.

BANCASSURANCE? SI DECIDE ENTRO FINE 2022

In occasione della presentazione dei conti il gruppo fa sapere che sta proseguendo le valutazioni su una possibile nuova partnership nel settore bancassicurativo ma esclusivamente per il ramo danni. Sono state avviate approfondite analisi dal punto di vista strategico, finanziario e operativo delle offerte non vincolanti ricevute da “alcuni potenziali partner”. Le valutazioni dovrebbero terminare entro la fine dell’attuale esercizio.

Banco Bpm, informa ancora, ha inoltre avviato il processo per il riconoscimento dello status di conglomerato finanziario in vista dell’applicazione del ‘Danish compromise’, che consente di risparmiare capitale in relazione alle partecipazioni assicurative. Per quanto riguarda l’esercizio dell’opzione di acquisto sul 65% di Vera Vita e Vera Assicurazioni, le due joint venture in essere con Cattolica, si potrebbe arrivare al closing nella seconda metà del 2023.

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