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Banca Generali

Come vanno i conti di Banca Generali

I numeri 2021 di Banca Generali e le prospettive.

 

Ieri il gruppo Banca Generali attivo nel risparmio gestito ha diffuso i dati relativi al bilancio 2021: ha chiuso il triennio individuato dall’attuale piano industriale in scadenza con utili per 323,1 milioni, in ulteriore crescita del 18% rispetto all’esercizio precedente, e masse totali pari a 85,7 miliardi (+15%).

Si tratta di livelli ben a di sopra dei valori individuati nel 2019 e che servono di buon auspicio in vista della presentazione del nuovo piano in programma lunedì prossimo, ha sottolineato il Sole 24 Ore.

Ecco tutti i dettagli.

LA DECISIONE DEL CDA DI BANCA GENERALI

Anche per effetto di questi risultati, il Cda di Banca Generali ha proposto all’assemblea l’approvazione di un dividendo complessivo pari a 1,95 euro per azione da corrispondere in parte a maggio 2022 (1,15 euro) e in parte a febbraio 2023 (0,80 euro): cedole che vanno ad aggiungersi al saldo di 0,60 euro per azione relativo ai due esercizi precedenti che finirà in pagamento il 23 febbraio .

LA CRESCITA

Banca Generali termina il 2021 e corona il piano industriale triennale iniziato nel 2019 con l’utile netto al valore massimo assoluto di sempre, ha scritto Mf/Milano Finanza: 323,1 milioni di euro, in crescita su base annua del 18%. I risultati evidenziano un miglioramento nel profilo dell’utile stesso: la componente ricorrente infatti è stata di 176,6 milioni, con un incremento anno su anno del 15%. Alla base del dato ci sono in particolare lo sviluppo delle masse, che hanno raggiunto gli 85,7 miliardi, il 15% in più rispetto a fine 2020, e la loro composizione.

IL RUOLO DELLE COMMISSIONI

La componente non ricorrente è stata invece di 146,5 milioni, e su di essa hanno influenzato alcune voci rilevanti. Primo, le commissioni variabili, che sono arrivata a 220,5 milioni grazie alla dinamica dei mercati e alla performance media del 5,8% nell’anno (23,8% su un orizzonte triennale) generata per i clienti. Secondo, un beneficio fiscale da 8,5 milioni legato all’affrancamento di avviamenti, marchi e attività immateriali. I proventi sono stati in parte assorbiti dall’onere straordinario pari a 80,6 milioni, finalizzato alla tutela dei clienti da una potenziale perdita legata a un investimento in titoli illiquidi.

I RISULTATI COMMERCIALI

Vediamo ora i risultati commerciali conseguiti dal gruppo. Oltre alle masse che, come già detto, hanno raggiunto a fine dicembre gli 85,7 miliardi, la raccolta dei 12 mesi è stata positiva per 7,7 miliardi, in crescita del 31% rispetto al 2021. Le soluzioni gestite da sole hanno portato afflussi per 5,3 miliardi, il 67% in più su base annua. E anche a inizio 2022 il trend parrebbe confermato: l’istituto ha raccolto infatti 483 milioni, frutto di un aumento dei conti correnti a causa della volatilità dei mercati, ma anche di 181 milioni confluiti nell’asset management.

LA DISTRIBUZIONE DEL DIVIDENDO

Alla luce dei dati di bilancio, il consiglio di amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo a 1,95 euro per azione, da corrispondere a maggio 2022 (1,15 euro) e febbraio 2023 (0,8 euro). Il payout corrisponde al 70,5% dell’utile consolidato nell’esercizio 2021. Infine il Cet1 Ratio, indice di solidità bancaria, è stato pari al 16,3%.

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