Le azioni delle banche dell’Eurozona stanno per concludere il 2024 al livello più alto degli ultimi 14 anni, trainate da profitti robusti e promesse di rendimenti record per gli azionisti, nonostante il calo dei tassi d’interesse. È quanto rileva in un’analisi il Financial Times in cui si sottolinea come l’indice Euro Stoxx Banks ha registrato un aumento di oltre il 20% quest’anno, superando quota 142 per la prima volta dal 2010.
I FATTORI DIETRO ALLA CRESCITA DELLE AZIONI DELLE BANCHE
Le banche europee hanno beneficiato di tassi d’interesse più elevati negli ultimi tre anni e sebbene il costo del denaro sia diminuito nel 2024, le preoccupazioni riguardanti la compressione dei margini di interesse non hanno avuto un impatto significativo sui prezzi delle azioni. Questo perché nella maggior parte dei casi le banche hanno saputo proteggersi efficacemente dal calo dei tassi attraverso strategie di copertura strutturale, salvaguardando cosi’ gran parte dei loro guadagni.
LE BANCHE MIGLIORI (UNICREDIT) E LE PEGGIORI (BNP PARIBAS)
Sul podio dei migliori come performance spiccano le italiane: UniCredit è risultata la migliore tra le grandi banche europee, con un incremento azionario superiore al 50%, seguita da Intesa Sanpaolo (+40%) e con al terzo posto Deutsche Bank (+30%).
Sul fronte opposto, Bnp Paribas è stata tra le peggiori del settore, con una perdita di quasi l’8%.
UN ANNO REDDITIZIO ANCHE SENZA FUSIONI
Nonostante una debole attività di fusioni e acquisizioni e una crescita contenuta dei prestiti, il 2024 è stato dunque uno degli anni più redditizi per le banche europee.
Secondo Citigroup, il rendimento medio sul capitale del settore ha raggiunto il 13%. L’aumento degli utili ha consentito alle banche europee di premiare gli azionisti. Durante il 2024, sono stati completati circa 45 miliardi di euro in buyback, distribuiti 19 miliardi di euro in acconti sui dividendi con altri 69 miliardi di euro attesi in dividendi finali per l’inizio del 2025. Questo ha fatto segnare una netta inversione rispetto al 2020, quando la Bce aveva ordinato la sospensione di dividendi e riacquisti durante la pandemia, danneggiando la reputazione del settore tra gli investitori internazionali.
IL GAP CON GLI STATI UNITI
Tuttavia – osserva il quotidiano britannico – nonostante i risultati solidi, molte banche europee continuano a essere scambiate a prezzi inferiori al valore contabile dei loro asset e in svantaggio rispetto alle controparti statunitensi.
Il settore bancario americano ha infatti beneficiato di un rinnovato ottimismo dopo l’elezione di Donald Trump, grazie a prospettive di deregolamentazione, tagli fiscali e maggiore stimolo fiscale.
LE PREVISIONI PER IL 2025
Per il 2025 gli analisti si attendono che i ricavi netti da interessi diminuiranno leggermente con le coperture strutturali che compenseranno solo parzialmente il calo dei tassi. Tuttavia il minor costo del denaro dovrebbe permettere una crescita dei prestiti soprattutto nelle economie periferiche d’Europa che hanno trascorso 15 anni a ridurre il loro indebitamento.