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Assoprevidenza, cosa fa e quali sono i partner dell’associazione nei cuori di Italia Viva e Fratelli d’Italia

Perché il dossier Assoprevidenza anima il dibattito politico, parlamentare e sindacale

 

Il naming è un aspetto importante della comunicazione. Lo sanno bene i parlamentari di Italia Viva che grazie al cambio di nome sono riusciti a far fondere di fatto “Assoprevidenza”, associazione che raggruppa parte dei fondi pensione italiani, con l’ente terzo “Comitato per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare”. Una mossa che si accompagna a un tesoretto di 29,5 milioni di euro di fondi pubblici da destinare appunto ad Assoprevidenza.

L’EMENDAMENTO DI ITALIA VIVA PASSATO CON L’ACCORDO DI FDI

Italia Viva, con un emendamento al decreto Pa 2 a firma D’Alessio, Rosato e Boschi, vuole correggere l’articolo 58 bis del decreto-legge 124 del 2019 che definisce ruolo e funzione del Comitato, sostituendo il nome “Previdenza Italia” con “Assoprevidenza”. Il decreto sarà votato oggi, con la fiducia, alla Camera. Come scrive Repubblica l’emendamento era arrivato giovedì notte durante la seduta congiunta delle commissioni I e XI della Camera (presiedute rispettivamente da Nazario Pagano di FI e Walter Rizzetto di FdI).

L’ACCORDO TRA ITALIA VIVA E IL GOVERNO SU ASSOPREVIDENZA

Italia Viva è riuscita a far passare il suo emendamento grazie all’accordo con i parlamentari di FdI e del Governo. Il via libera, scrive Repubblica, sarebbe arrivato dall’ufficio legislativo del ministero del Lavoro. Ma non è il cambio di nome l’aspetto più importante della faccenda. Insieme al nuovo nome transitano ad Assoprevidenza anche 29,5 milioni di soldi pubblici, di cui 1,5 milioni entro il 30 settembre.

L’EMENDAMENTO SALTATO NEL DECRETO BOLLETTE

Come ricorda Repubblica, Italia Viva aveva già provato a far passare questo emendamento nell’ambito del decreto Bollette. A fermarlo era stato presidente della Repubblica Mattarella per estraneità di materia. Questa volta l’accordo sarebbe stato gestito all’insaputa della Lega, con la regia del deputato FdI Andrea De Bertoldi e l’ok implicito della ministra del Lavoro Marina Calderone (che nel 2014 era stata promossa proprio dall’allora Premier Renzi nel CdA di Leonardo).

IL COMITATO PER LA PROMOZIONE E LO SVILUPPO DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Il Comitato per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare era stato istituito il 21 febbraio 2011 grazie a una risoluzione votata dalla Commissione Lavoro della Camera che impegnava l’Esecutivo a “investire fortemente sulle potenzialità del sistema dei fondi pensione in particolare valutando l’opportunità di sostenere eventuali iniziative organizzative, promozionali e di informazione, anche su impulso degli enti e delle strutture interessati, dirette a mettere a sistema i fondi medesimi”. Nel 2019 il governo Conte II con il decreto-legge 124 aveva disposto un contributo per il suo funzionamento da 1,5 milioni per il 2020 e 2 milioni dal 2021 al 2034. Un totale 29,5 milioni che però il ministero del Lavoro non ha mai erogato. Il Comitato aveva anche i compiti di informazione e formazione finanziaria, di iniziative finalizzate allo sviluppo della previdenza complementare e all’incremento delle adesioni dei lavoratori e degli enti previdenziali, anche con la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni dei fondi pensione.

COS’È ASSOPREVIDENZA

L’ente beneficiario dell’emendamento è l’Associazione Italiana per la Previdenza Complementare che, stando a quanto viene riportato sul suo sito, “opera senza fini di lucro quale centro tecnico nazionale di previdenza e assistenza complementare e riunisce forme pensionistiche di secondo pilastro di ogni tipologia, fondi e organismi con finalità assistenziali nonché operatori del settore”. In sostanza l’Associazione raggruppa una parte dei fondi pensione italiani. Assoprevidenza presieduta da Sergio Corbello (nella foto) è attiva nella previdenza e dell’assistenza complementare. Settore divenuto sempre più centrale in conseguenza della cura dimagrante a cui è stata sottoposta la previdenza pubblica e che nei prossimi anni garantirà assegni pensionistici sempre più leggeri. “L’Associazione fu costituita formalmente nell’agosto del 1991 – si legge ancora sul sito -, per iniziativa di un gruppo di amministratori e di direttori di fondi di previdenza complementare. Tra i fondatori Sergio Corbello, attuale presidente”.

TUTTI I PARTNER DI ASSOPREVIDENZA

Come si legge sul suo sito Assoprevidenza “riunisce un selezionato gruppo di sostenitori della cultura della previdenza complementare e del welfare in Italia”. Del suo “Club dei partners” fanno parte nomi di preso della finanza e della previdenza: dal gruppo Azimut a Black Rock, da BNP Paribas a UBS, da Dolittte a Coima. E poi ancora ReamSGR, Neumberger, StepStone, Quaestio, Nummus, FSI, Finint SGR, European Brokers, ElipsLife, C&A, Conser, Caoutal Partners, BFF, ApSGR, Anima, AcomeA, LGT Capital Partners.

LE RIMOSTRANZE DEI SINDACATI CONTRO ITALIA VIVA E ASSOPREVIDENZA

“È inaccettabile affidare tutte le funzioni del Comitato per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare, ente terzo voluto dal Parlamento, ad una struttura privata, Assoprevidenza, garantendogli la piena disponibilità di 29,5 milioni di euro di risorse pubbliche. Viene spontaneo chiedersi la ragione di una scelta del genere, per noi assolutamente sbagliata”. A scriverlo è la CGIL che affida tutto il suo disappunto a una nota. “Da tempo – prosegue la CGIL – ribadiamo con forza la necessità di rilanciare le adesioni della previdenza complementare negoziale, rendendola effettivamente accessibile anche a chi lavora nelle piccole imprese e ai giovani. C’è un tavolo al Ministero del Lavoro dovrebbe discutere proprio di questo tema il prossimo 18 settembre, ma il Governo decide di andare avanti in autonomia, come su tutte le altre materie oggetto del confronto”.

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