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Rischio Vita per le assicurazioni? Ecco cosa dice l’Ivass

Fatti, numeri e auspici nella relazione annuale dell'Istituto di vigilanza sulle assicurazioni. Focus in particolare su ramo Vita e Rc auto

 

Rischio Vita, occhio a Rc Auto.

È in sintesi il messaggio lanciato alle compagnie assicurative dal presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini (nella foto), in occasione della presentazione della relazione sull’attività svolta dall’Istituto nel 2022.

Ma è sul ramo Vita che l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni ha concentrato le attenzioni con un vero e proprio allarme sul crescente rischio liquidità a carico delle imprese assicurative. Un rischio legato alle opportunità di riscatto anticipato riconosciute alle polizze Vita di pari passo con le prospettive di rendimento. L’aumento dei tassi di interesse ha aumentato l’incidenza dei riscatti in rapporto ai premi esponendo le compagnie a una situazione di stress.

Emblematico il caso Eurovita di cui Start Magazine si è occupato (qui e qui gli approfondimenti).

Ecco tutti i dettagli sulla relazione annuale dell’Ivass.

CAPITOLO RC AUTO PER LE ASSICURAZIONI

“Nel primo trimestre di quest’anno il prezzo medio pagato per l’assicurazione Rc auto è stato di 368 euro, con un aumento del 4 per cento su base annua”. Lo ha detto il presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, in occasione della presentazione della relazione sull’attività svolta dall’Istituto nel 2022. La quota media di sconto in rapporto alla tariffa è considerevole, ma varia a seconda dell’area geografica di residenza dell’assicurato: il minimo si raggiunge nel Nord-ovest (30,9) e il massimo nel Sud (40,3), dove le tariffe di base sono in media più alte; entrambe le percentuali sono in forte aumento dal 2014.

LA MAPPA DELL’RC AUTO SECONDO L’IVASS

Gli sconti elevati praticati al Sud sono associati a una maggiore diffusione della “scatola nera” (36 per cento, contro una media nazionale pari a 22), a sua volta legata ai premi di riferimento più elevati, che incentivano gli assicurati più prudenti ad avvalersi in misura maggiore di questo strumento.

DOSSIER VITA PER LE COMPAGNIE

«Alla fine del 2022 l’indice di solvibilità per la media del sistema era sceso al 246%, un valore inferiore di circa cinque punti rispetto a un anno prima. La diminuzione è dovuta al comparto Vita, sul quale ha pesato un significativo aumento del requisito connesso al rischio di estinzione anticipata dei contratti», ha spiegato. Le compagnie hanno reagito limitando la distribuzione dei dividendi e gli azionisti sono stati chiamati a ripatrimonializzare le società, ma intanto la redditività del comparto Vita ha avuto un impatto sensibile. «I profitti si sono ridotti considerevolmente. Per la prima volta da dieci anni la gestione Vita ha chiuso complessivamente in perdita» ha affermato Signorini, riferendo del rafforzamento dell’azione della vigilanza che ha invitato le compagnie a limitare l’uso di riserve, costituite avvalendosi di una norma che consentiva di non contabilizzare le minusvalenze sul portafoglio titoli non immobilizzato (lo hanno fatto 36 compagnie per 17,7 miliardi), per distribuire utili. «Il Roe medio delle compagnie assicurative si è ridotto di oltre 5 punti rispetto al 2021, scendendo al 3,2 per cento.

I NUMERI DELLA GESTIONE VITA

La gestione Vita è passata da un utile di 4,3 miliardi a una perdita di 0,4. I rami danni hanno invece visto un utile sostanzialmente invariato (2,7 miliardi), anche se, per la prima volta dal 2011, l’assicurazione auto ha segnato una lieve perdita per l’effetto dell’inflazione sul costo dei sinistri e a causa di una raccolta in diminuzione». Nel settore Vita i premi sono calati dell’11% nel 2022; la flessione più evidente nei prodotti unit linked, che svolgono una funzione simile a quella di puri investimenti finanziari. «L’incremento dei rendimenti delle attività finanziarie alternative alle polizze ha frenato la raccolta di premi e ha alimentato le estinzioni anticipate dei contratti Vita» ha raccontato Signorini sottolineando che «il rapporto tra riscatti e premi è cresciuto; in aprile esso ha brevemente superato il 100%, per poi stabilizzarsi intorno al 90%».

GLI AUSPICI DI SIGNORINI

Il presidente dell’Ivass ha auspicato – sottolinea oggi il Sole 24 ore – una riforma del quadro normativo a livello europeo, peraltro in corso (in particolare Solvency II), nell’ambito della quale «sarebbe opportuno valorizzare il ruolo più propriamente assicurativo della polizza rispetto a quello, accentuatosi negli ultimi anni, di un surrogato degli investimenti puramente finanziari». In attesa di una revisione delle regole, ha auspicato un comportamento più prudente delle imprese affinchè «rivedano, in termini prospettici e strutturali, il presidio sul rischio di liquidità, sia nella fase del disegno dei prodotti, sia nelle pratiche di gestione del rischio – ha osservato -. Passività meno liquide offrono scelte di investimento a medio e a lungo termine potenzialmente più profittevoli anche per i risparmiatori inclini a detenere attività stabili».

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