Le imprese dovranno tutelarsi contro le catastrofi naturali pena il pagamento di sanzioni. L’obbligo è previsto nella bozza di manovra per il 2024 varata dal Consiglio dei ministri. L’importanza di sottoscrivere polizze del genere, sia per le abitazioni sia per le imprese, anche a causa dei rischi legati al cambiamento climatico, è stata evidenziata negli ultimi anni a più riprese dall’Ania, l’associazione delle imprese assicuratici presieduta da Maria Bianca Farina (nella foto).
COSA C’È IN MANOVRA
Tra le novità contenute nella bozza della manovra, come si diceva, c’è l’obbligo per le imprese di stipulare, entro fine 2024, polizze catastrofali. In caso non si provveda le sanzioni vanno da un minimo di 200 mila euro fino a un massimo di 1 milione. Come nota il Sole 24 Ore, si tratta di una “vera innovazione” nel nostro Paese e anche di un “passo quasi inevitabile” per abbassare il costo dei premi perché se più soggetti pagano più si abbassa il costo della polizza. Sempre nella norma viene previsto l’intervento di Sace, chiamata a controgarantire le compagnie, con una copertura fino al 50% degli indennizzi e per un ammontare “non superiore a 5 miliardi di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026”.
L’ALLARME LANCIATO DALL’ANIA
Dell’urgenza di intervenire con incentivi per la sottoscrizione di polizze contro il rischio di calamità naturali aveva parlato anche Maria Bianca Farina, la presidente di Ania, durante la sua relazione all’assemblea 2023, lo scorso 4 luglio. “Il cambiamento climatico non è più semplicemente un rischio ma una realtà” aveva detto ricordando le “tragiche inondazioni che hanno colpito l’Emilia- Romagna qualche settimana fa: può qualcuno ancora rifugiarsi dietro l’idea che sia solo sfortuna, che sia un caso, quando il cambiamento climatico diventa ogni anno sempre più tangibile e il dissesto idrogeologico o il consumo di suolo si impongono come priorità da affrontare?”.
Farina aveva continuato: “Sui rischi legati al cambiamento climatico sono sempre più evidenti le conseguenze macroeconomiche che possono derivare da eventi meteo estremi. Tutte le autorevoli raccomandazioni internazionali individuano l’assicurazione contro le catastrofi come strumento chiave per contenere le perdite. Essa favorisce finanziamenti rapidi per la ricostruzione e incentiva la mitigazione del rischio. Si tratta – aveva precisato la presidente di Ania – di aspetti vitali per un Paese così esposto come il nostro: il costo di una catastrofe non dipende solo dalla gravità dei danni iniziali, ma anche da quanto velocemente può essere completata la ricostruzione. E qui noi italiani non siamo certo all’avanguardia in Europa. Se si includono anche i terremoti, la quota di danni assicurati in Italia non supera oggi il 14% del totale: è di gran lunga il dato più basso fra i principali Paesi europei”.
Farina aveva poi in qualche modo indicato la strada da prendere: “Va definito un sistema ex ante pubblico-privato che poggi sulla mutualizzazione dei rischi e garantisca attenzione rigorosa alla prevenzione, trasparenza nelle procedure, opportune modalità di finanziamento della gestione delle emergenze post-evento e, soprattutto, tempi certi e ragionevoli di risarcimento”. Nell’occasione aveva poi elencato alcuni numeri chiave: in Italia su 4,3 milioni di microimprese solo il 5% era in possesso di una polizza contro i rischi naturali e climatici; il 55% delle piccole imprese e il 78% delle grandi.
Durante l’assemblea era intervenuto anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che aveva citato il ddl Catastrofi firmato dal ministro per la Protezione civile Nello Musumeci. Nel provvedimento è stata inserita una norma per “rendere certo per chi si assicura contro i rischi catastrofali che poi ottenga in tempi congrui, cioè subito, i rimborsi”. E ancora, secondo quanto riportato da Radiocor: “Garantiamo a chiunque si assicuri, famiglia e imprese, che nel caso di danno ci sia un’immediata risposta con risorse anticipate per almeno il 30% così da consentire loro di rimettere subito in moto la loro azienda e di contribuire alla ripresa economica dell’area senza attendere le risorse pubbliche che poi ci saranno come nel caso dell’Emilia Romagna”.
QUALCHE NUMERO DALLE IMPRESE DI ASSICURAZIONI
Poco prima, a settembre 2022, l’Ania aveva diffuso un report dedicato a incendi e catastrofi naturali nelle abitazioni. Dal documento si viene a sapere che al 31 marzo 2022 esistevano nel mercato poco meno di 1,4 milioni di polizze con l’estensione alle catastrofi naturali (stesso dato del 2021 mentre erano 1,2 milioni nel 2020, 826 mila nel 2019 e 440 mila nel 2016), ottenute come somme delle polizze con la copertura del solo rischio terremoto (579 mila), del solo rischio alluvione (275 mila) e di entrambe le calamità (496 mila).
Rispetto a marzo 2020 le polizze che coprono dal solo rischio terremoto erano diminuite del 12,5% a favore di quelle che avevano la copertura sia per i rischi da alluvione sia per i rischi da terremoto (+57,8%) e quelle con la copertura del solo rischio alluvione erano aumentate del 18%.
Si notava che, per favorire la diffusione delle polizze assicurative contro le catastrofi naturali (terremoti e alluvioni), la legge 205/2017 aveva previsto dal 2018 agevolazioni fiscali per chi stipulava queste coperture per la propria abitazione. Tali agevolazioni, peraltro, stavano producendo effetti positivi, “anche se il risultato, complessivamente, è ancora molto limitato”.
Tirando le somme, e in base ai dati a disposizione, si era potuto stimare, a livello nazionale, che le somme assicurate per il solo rischio terremoto erano pari a circa 198 miliardi, quelle per il solo rischio alluvione a 56 miliardi e quelle con entrambe le coperture catastrofali sfioravano i 140 miliardi per un totale di circa 393 miliardi (era 487 nel 2021, 397 miliardi nel 2020, 275 nel 2019 e solo 175 nel 2016). Inoltre emergeva che il premio medio (escluse le tasse) della garanzia incendio per gli 11,9 milioni di polizze rilevate era pari a 167 euro. Per quanto riguarda invece l’estensione della garanzia alle catastrofi naturali, il premio medio (escluse le tasse) per le circa 1,4 milioni di polizze che si assicurano per il solo rischio terremoto o per il solo rischio alluvione o per entrambi i rischi combinati, risultava pari a 142 euro.