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Amco

Mps, Carige, Popolare di Bari. Tutte le zavorre di Amco (Tesoro)

Bilancio in chiaroscuro per la società Amco del ministero dell'Economia secondo la Corte dei Conti. Il peso dei crediti acquistati da Mps, Carige e Popolare di Bari. Tutti i dettagli

 

È un esercizio in chiaroscuro quello chiuso da Amco nel 2021 secondo la Corte dei Conti, che ha presentato una relazione sul bilancio della società acquisita dal ministero dell’Economia e delle Finanze nel 2017 in seguito alla crisi finanziaria di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza e alla necessità di gestirne i crediti deteriorati e di recuperare le relative esposizioni.

Come si diceva, luci e ombre: se infatti la magistratura contabile nota il “buon andamento delle generali attività di gestione dei crediti deteriorati, con sensibile crescita di volumi” pure evidenzia il peso di Montepaschi sulle casse della società pubblica guidata dall’ad, Marina Natale (nella foto). L’effetto finanziario seguito alla rivalutazione delle posizioni del portafoglio acquisito da Siena a fine 2020, infatti, ha portato a una perdita netta di 419,3 milioni.

In totale, al 31 dicembre 2021 la consistenza delle masse in gestione ammonta 32,5 miliardi di euro, in calo di 1,7 miliardi rispetto all’anno precedente.

CONTO ECONOMICO E DATI PATRIMONIALI

Secondo i dati resi noti dalla Corte dei Conti nel 2021 tra le componenti attive sono cresciuti dell’83,6 e del 91,3% gli interessi attivi e passivi, con un ulteriore aumento del margine di interesse pari al 78%. Si è confermata “rilevante” l’incidenza dei costi amministrativi (+118%) sulla dimensione complessiva del bilancio così come l’aumento (+92%) dei costi operativi.

Sul fronte dei dati patrimoniali, l’attivo 2021 è sceso a circa 6,1 miliardi di euro, in flessione del 10,3% rispetto al 2020 e il patrimonio netto a 2.394.010.320 euro del 15%. Anche i dati del bilancio consolidato, segnala ancora la Corte, evidenziano una diminuzione delle voci attive (dai 6.900.373.000 euro del 2020 ai 6.187.592.000 del 2021), sebbene leggermente maggiori, nel complesso, di quelle dell’attivo individuale, soprattutto grazie alla crescita delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Nel 2021 è aumentato il volume delle passività finanziarie rispetto al bilancio individuale con il dato consolidato del patrimonio netto migliorativo rispetto a quello individuale, per l’incremento dell’utile, del sovrapprezzo di emissione e dell’operazione Monte dei Paschi di Siena.

Per quanto riguarda, infine, le attività di gestione e di recupero dei crediti conferiti nei Patrimoni Destinati delle ex banche venete, i flussi di cassa retrocessi da Amco sono pari a 639 milioni totali di cui 357 milioni relativi al Gruppo Vicenza e 282 milioni al Gruppo Veneto Banca, in crescita rispetto al 2020 (431 milioni). Migliorati anche i dati gestionali 2021, con gli incassi saliti a 665 milioni di euro a fronte dei 612 milioni dell’anno precedente.

IL PROBLEMA MONTEPASCHI

Il nodo più problematico per Amco, e la Corte dei Conti lo fa intendere chiaramente nella Relazione sui risultati 2021, resta la banca senese di cui sono stati acquistati crediti deteriorati tramite un’operazione di scissione parziale di un ramo dell’istituto di credito (perfezionata il 1° dicembre 2020).

La magistratura contabile ricorda che, a causa della complessità e della dimensione finanziaria dell’operazione, durante la predisposizione del referto sull’esercizio 2020, ha chiesto un approfondimento “sugli adempimenti svolti per realizzare l’effettiva presa in carico e l’avvio della gestione dei crediti acquisiti” e ha invece rinviato “l’analisi dell’impatto contabile e finanziario del portafoglio nel suo complesso sul bilancio societario al successivo esame dei documenti contabili relativi al 2021” perché la scissione è stata eseguita “in continuità dei valori contabili”. Dunque, solo con l’approvazione del bilancio 2021 è stato possibile quantificare gli effetti finanziari del processo di valutazione del portafoglio della Rocca.

Al termine di questa operazione è emersa – scrive la magistratura contabile – una rettifica netta complessiva su crediti e titoli per 528,6 milioni di euro, da cui è scaturita una perdita netta civilistica per 419,3 milioni di euro. Amco ha deliberato di coprire questo risultato negativo attingendo alla riserva di scissione. “Alla luce degli elementi rappresentati – si legge nella Relazione – deve rilevarsi come la Società (Amco, ndr) sia stata chiamata ad affrontare uno sforzo operativo assolutamente significativo, non solo derivante dall’ingente ammontare del portafoglio acquisito, ma anche conseguenziale alle modalità tecnico-giuridiche attraverso le quali è stata realizzata l’operazione di acquisizione. Un’operazione che, d’altro canto, si inscrive nel novero degli interventi aventi rilievo economico/finanziario istituzionale, come tali congruenti con la presenza di un socio pubblico totalitario e, allo stesso tempo, risponde alla perdurante necessità del sistema bancario di allocare le esposizioni debitorie di più difficile esazione presso operatori di mercato specializzati”.

LA GESTIONE DEI CREDITI DI CARIGE E DI BANCA POPOLARE DI BARI

Diversa ma comunque articolata la situazione per quanto riguarda Carige e Popolare di Bari. La Corte ricorda che Amco ha sottoscritto l’aumento di capitale di 700 milioni di euro, proposto dai commissari liquidatori dell’istituto di credito ligure a settembre 2019. Tale scelta è stata anche dettata “dal concomitante sviluppo di un progetto per l’acquisizione di un portafoglio di NPE (non performing exposures) dell’istituto medesimo”. Amco ha dunque acquisito un primo pacchetto di posizioni facenti capo ad un unico gruppo, per un gross book value di 227 milioni di euro e, in seguito, un’altra tranche di crediti per un gross book value di 54 milioni di euro, classificati come sofferenze.

Amco, riferisce la Corte dei Conti, ha evidenziato che la crisi sanitaria dovuta alla pandemia ha avuto riflessi anche nel 2021, soprattutto per il rallentamento delle attività esecutive in sede giudiziaria. Nel 2021 il portafoglio di Carige è diminuito nel complesso di 75 milioni di euro ma nel primo semestre 2022 secondo quanto riferito da Amco ci sarebbero stati “segnali di ripresa”.

Per quanto riguarda l’andamento degli incassi si scende da 84 milioni nel 2020 a 75 milioni nel 2021 ma si notano “dati migliorativi già nel primo semestre del 2022”, a quota 40 milioni.

Gross book value di circa 2,1 miliardi, riferito a 32mila debitori, per Banca Popolare di Bari. Sul piano operativo Amco “ha confermato lo scenario di difficoltà, provocato dalla crisi sanitaria, descritto in relazione alla gestione dei crediti acquisiti da Banca Carige” sottolinea la magistratura contabile che però, per gli incassi, evidenzia un aumento dei risultati del 2021 (69 milioni) rispetto al 2020 (30 milioni) e “un andamento egualmente positivo” per il primo semestre 2022 (38 milioni).

L’AUMENTO DELLE SPESE DI AMCO

Nonostante la pesante perdita dovuta alla rivalutazione del portafoglio crediti di Montepaschi, nel Amco ha visto crescere il numero di dipendenti che è arrivato a 342 (da 287 nel 2020) dei quali 20 sono dirigenti (17 nel 2020), 229 quadri direttivi (184 nel 2020) e 93 impiegati (86 nel 2020). Nell’organico, per il 61% composto da uomini, solo 4 persone sono assunte a tempo determinato.

L’assunzione di nuove risorse ha ovviamente fatto aumentare la spesa del personale passata a 39,9 milioni dai 29,9 milioni dell’anno precedente.

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