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Sette

Perché i risultati super di Alphabet e Microsoft deludono il mercato?

I risultati trimestrali di Alphabet e (soprattutto) Microsoft superano le previsioni degli analisti, eppure le due aziende calano in borsa. Troppe spese per l'intelligenza artificiale? Tutti i dettagli

Nel quarto trimestre del 2023 Alphabet, la società madre di Google, ha registrato la più rapida crescita nei ricavi dall’inizio del 2022: le vendite sono aumentate del 13 per cento su base annua, a 76 miliardi di dollari. L’utile netto è cresciuto del 52 per cento, a 20,7 miliardi (rispetto ai 13,6 miliardi del quarto trimestre 2022), e il margine operativo del 27 per cento.

ALPHABET DELUDE SULLA PUBBLICITÀ ONLINE

Eppure, nonostante i risultati complessivamente buoni, gli analisti e il mercato non sono del tutto soddisfatti: l’azienda ha infatti mancato le aspettative sulle entrate pubblicitarie, fermandosi a 65,52 miliardi anziché ai 65,94 miliardi previsti. Di conseguenza, martedì le azioni di Alphabet hanno perso fino al 6 pe cento, riporta CNBC.

Nel mercato della pubblicità online Google vanta una posizione dominante, ma la sua rivale più prossima – cioè Meta, la società madre di Facebook e non solo – sta crescendo a un tasso superiore. Senza considerare la nuova concorrenza proveniente dal social network cinese TikTok, frequentato soprattutto da utenti molto giovani.

LA CRESCITA DI GOOGLE CLOUD

Al di là del segmento advertising , nel quarto trimestre Alphabet ha visto crescere del 26 per cento su base annua la sua piattaforma di servizi cloud, Google Cloud. È una notizia rilevante perché Google Cloud ha riportato perdite per anni, anche considerato il confronto con i servizi concorrenti di Amazon (Amazon Web Services) e Microsoft (Azure): oggi invece la piattaforma è “un motore di crescita” per Alphabet, scrive CNBC, che nel quarto trimestre del 2023 ha riportato un risultato operativo di 864 milioni di dollari, contro la perdita di 186 milioni di un anno fa.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E NUOVI LICENZIAMENTI

L’amministratore delegato di Alphabet, Sundar Pichai, sta continuando a privilegiare gli investimenti nell’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di incorporare queste tecnologie nei prodotti di punta dell’azienda come YouTube e Google Cloud. A dicembre Google ha lanciato un grande e avanzato modello linguistico, chiamato Gemini, che potrebbe venire fornito in licenza ai clienti attraverso Google Cloud. Pichai ha spiegato che l’azienda dovrà realizzare dei tagli per raggiungere i suoi obiettivi tecnologici, dunque è probabile che ci saranno nuovi licenziamenti dopo i 12.000 dell’anno scorso (pari grossomodo al 6 per cento della forza-lavoro di Alphabet).

I NUMERI DI MICROSOFT

Martedì anche Microsoft ha pubblicato i risultati del quarto trimestre del 2023. Anche nel suo caso, questi risultati hanno superato le aspettative del mercato – merito della piattaforma cloud Azure e dei servizi di intelligenza artificiale, principalmente -, ma le azioni della società sono comunque calate. La colpa è delle ingenti spese necessarie allo sviluppo delle nuove tecnologie: Microsoft prevede infatti, per il trimestre in corso, costi operativi compresi tra i 15,8 e i 15,9 miliardi di dollari, rispetto ai 15,4 miliardi dello scorso trimestre.

Microsoft ha detto a Reuters che il 6 per cento della crescita di Azure nel secondo trimestre del 2023 era legato all’intelligenza artificiale, contro il 3 per cento nel primo trimestre. L’amministratore delegato Satya Nadella ha spiegato che Azure AI conta 53.000 clienti, un terzo dei quali ha iniziato a utilizzare il servizio negli ultimi dodici mesi.

Nel trimestre conclusosi il 31 dicembre scorso, comunque, Microsoft ha riportato una crescita del 18 per cento del fatturato totale, a 62 miliardi di dollari (le stime si fermavano a 61,1 miliardi). Le vendite di Azure sono aumentate del 30 per cento, il miglior tasso di crescita in quattro trimestri, contro il +27,7 per cento previsto dagli analisti e meglio del +25,7 per cento di Google Cloud.

Le vendite nel segmento Personal Computing, che include il sistema operativo Windows e i videogiochi (come la popolare serie “Call of Duty” di Activision Blizzard), sono salite del 19 per cento a 16,9 miliardi di dollari: gli analisti si aspettavano di meno, 16,8 miliardi.

Le aspettative sono state superate anche nel segmento Productivity and Business Process, quello che contiene il pacchetto Office e il social network LinkedIn: vendite in aumento del 13 per cento a 19,2 miliardi.

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