Al governo che si dice alla ricerca di risorse per ampliare il più possibile gli aiuti a fondo perduto per le microimprese dei settori più colpiti (e nessuno lo è più del turismo e la ristorazione), ricordo che, se proprio ritiene di aver attinto il massimo possibile dal deficit (ed è tutto da vedere), ci sono ben 3 miliardi sul 2020 attualmente destinati a far scattare da luglio l’aumento del bonus 80 euro fino a 100 euro.
Di fronte a una marea di microimprese chiuse per legge (anzi per DPCM) a fatturato zero per mesi (mentre i costi fissi corrono), lavoratori autonomi a 600 euro e cassa integrati, i dipendenti pubblici e privati il cui posto di lavoro non è a rischio non meritano certo penalizzazioni, ma possono tranquillamente attendere l’1 gennaio 2021 per cominciare a ricevere un surplus di bonus.
È una proposta di assoluto buon senso che solo un approccio da “figli e figliastri” potrebbe rispedire al mittente.
E se non volete farlo, dovete aumentare ancora un po’ il deficit, non razionare ancora di più gli aiuti alle piccole imprese.