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Abi

Perché le banche apprezzano il decreto sul Superbonus

Secondo l'Abi, il decreto del governo "fornisce un chiarimento e un utile contributo per la maggiore certezza giuridica delle cessioni dei crediti rivenienti dai bonus edili". Tutti i dettagli.

Reazioni ambivalenti dei settori economici e finanziari al decreto del governo di correzione sui crediti d’imposta legati al Superbonus.

Se le aziende del settore edile sbuffano e protestano, le banche invece plaudono al provvedimento approvato ieri sera dal consiglio dei ministri.

COSA PENSA L’ABI DELLA MOSSA DEL GOVERNO SUL SUPERBONUS

Un testo che “fornisce un chiarimento e un utile contributo per la maggiore certezza giuridica delle cessioni dei crediti rivenienti dai bonus edili e contribuisce a riattivare le compravendite di tali crediti di imposta”. Questa infatti l’opinione espressa dell’Associazione bancaria italiana (Abi) in una nota, in cui riferisce anche di aver diffuso questa mattina una circolare agli associati relativa al nuovo decreto.

LA NOVITÀ PIÙ GRADITA DALLE BANCHE

Nello specifico il decreto legge prevede “un importante chiarimento”, più volte auspicato dall’Abi presieduta da Antonio Patuelli, “per semplificare e rendere più fluidi i procedimenti”: qualora i requisiti per aver diritto ai benefici fiscali non sussistessero, il fornitore che ha applicato lo sconto e i cessionari che hanno acquisito il credito non saranno considerati responsabili in solido, se in possesso della documentazione che dimostra l’effettività dei lavori realizzati e attestato che non ci sia dolo.

Allo stesso modo, anche i soggetti diversi dai consumatori o utenti che acquistano i crediti di imposta da una banca non saranno responsabili in solido, se possiedono la documentazione necessaria e le attestazioni della banca.

E SE MANCA LA DOCUMENTAZIONE?

E neanche il mancato possesso della documentazione, per il nuovo decreto, costituisce più una causa di responsabilità solidale per il cessionario che può dimostrare con ogni mezzo di aver agito con diligenza o della non gravità della negligenza.

NIENTE PIÙ SCONTO IN FATTURA

Da ultimo, spiega l’Abi, il dl prevede che non si potrà più optare per lo “sconto in fattura” o per la cessione del credito d’imposta, salvo deroghe per le operazioni in corso.

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