Cos’è il cloud computing?
Il cloud computing è la tecnologia che permette di usufruire attraverso un server remoto di risorse software e hardware attraverso un servizio provider o in abbonamento. Tramite le risorse cloud è possibile archiviare, memorizzare, elaborare, condividere dati e software.
Per chi non se ne fosse reso conto è anche qualcosa di più di una serie di servizi, l’ultimo passo della rivoluzione digitale; è un nuovo modo di concepire lo spazio e i sistemi informatici, permettendo di alleggerire le aziende, rendendole più efficienti, migliorandone la produttività attraverso una migliore gestione di un datacenter, permettendo di potenziare le funzioni di backup, ma anche risparmiare energia e ottimizzare gli uffici. E’ quindi l’ultima frontiera raggiunta da internet in termini di virtualizzazione dello spazio. Il settore del cloud computing è attualmente dominato da giganti come Dropbox e Sugasync ma nonostante ciò c’è chi ha scelto di investirci tempo e risorse anche in Italia come nel caso dell’azienda con sede a roma LiveBox.
LiveBox: Guidata da Filippo Savarese LiveBox ha deciso di sfruttare le opportunità che il periodo nasconde per lanciare un software di file sharing privato, dedicato alle aziende, per la conservazione e condivisione dei file aziendali. L’azienda offre soluzioni di classe enterprise per comunicare, condividere e conservare in sicurezza e in tempo reale dati ed informazioni. Rivolto principalmente a piccole e medie imprese LiveBox sembra puntare principalmente su offerte personalizzabili cercando di soddisfare esigenza non permessa alle major. Attualmente vengono offerti tre prodotti, LiveBox File Sync and Share, LiveBox Collabora, LiveBox Payslip ma anche – grazie ad una partnership con Inforcert e Infracom – servizi di firma digitale. Nota di merito che emerge dal portfolio è che LiveBox è stato scelto anche da Anas e dal Ministero dell’Iterno.
Insomma c’è chi ci crede ancora e fa bene a farlo visto che in Italia ci sarà parecchio da lavorare per colmare il gap digitale con gli altri paesi UE. Sapere che ci sono aziende che s’impegnano nel settore non può che fare bene all’economia digitale dello Stivale.