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ASSEGNO GARANZIA GIOVANI

Disoccupazione giovanile, diffusi dati OCSE. Così non si cresce

Crescita, quella vera? Non se si risolve il problema della disoccupazione giovanile. Nel rapporto OcseOecd skills outlook 2015‘ i giovani italiani si trovano in fondo alla classifica per competenze spendibili nel mondo del lavoro, e sullo sviluppo delle competenze e della promozione di queste sul posto di lavoro.

Dissoccupazione giovanile, il dati Ocse: nello sconfortante quadro che emerge dal rapporto ‘Oecd skills outlook 2015′, l’Italia risulta ultima nell’area per integrazione dei giovani nel mondo del lavoro. Due i dati che spuntano all’occhio: il tasso di occupazione piu’ basso dell’area Ocse che raggiunge il 52,8% – Il dato è da brividi se si considera che la media dell’area Ocse raggiunge il 73,7% – e il secondo maggior numero di ‘Neet’ 26,1%, ossia quelli che di studiare non se ne parla, di studiare meno. Su questo profilo fa peggio solo la Spagna con il 26,9%. Penultima e terzultima in classifica sono rispettivamente Spagna (58,1%) e Slovacchia (66,9%). Il paese con la maggior percentuale di giovani occupati e’ invece l’Olanda (81,7%), seguita da Austria (81,4%) e Giappone (81,2%). In Europa peggio dell’Italia solo la Grecia che pero’ non e’ inclusa nella classifica Ocse.

disoccupazione giovanile
Disoccupazione Giovanile: i dati OCSE 2015

Nei dettagli della ricerca, i giovani italiani tra i 16 e i 29 anni arrivano terzultimi alle prove sulla padronanza delle abilita’ matematiche raggiungendo quota 257 punti, peggio di arriverebbero solo Spagna e Usa. I giovani italiani sono invece ultimi per capacita’ di comprensione e stesura di testi scritti con 262 punti. Causa di ciò la bassissima percentuale di persone che hanno proseguito gli studi dopo la scuola secondaria: appena il 22,7% delle persone tra 25 e 34 anni, percentuale che consegna all’Italia un altro umiliante ultimo posto. I più bravi al mondo? Salgono sul podio di entrambe le classifiche Finlandia, Olanda e Giappone.

Disoccupazione giovanile, crescono i ‘Neet’: L’Italia e’ il secondo paese dell’area Ocse per numero di persone sotto i trent’anni nella condizione di ‘Neet’, ovvero non impegnati ne’ in un’occupazione ne’ in un percorso di studio o formazione. E’ quanto emerge dal rapporto dell’organizzazione di Parigi ‘Oecd skills outlook 2015’. Dal rapporto risulta che gli under 30 italiani ‘Neet’ sono il 26,1% del totale, a fronte di una media Ocse del 14,9%. Peggio solo la Spagna, con il 26,9%. Notevole anche il distacco percentuale tra l’Italia e il terzo paese con il maggior numero di ‘Neet’: l’Irlanda con il 19,2%. Dall’altro lato della classifica l’Olanda (8,9%), la Norvegia (9,1%) e la Svezia (9,4%).

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