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Congo, la crescita economica nel cuore dell’Africa

Repubblica del Congo, Congo-Brazzaville (dal nome della capitale), Congo-Francese (indicando il dominio coloniale più importante): serve sempre più di un nome per indicare con certezza questo stato dell’Africa Centrale. La facilità con la quale viene spesso confuso con la Repubblica Democratica del Congo (Congo belga) rende l’idea dell’instabilità che caratterizza quell’area dell’Africa Centrale fin dal…

La facilità con la quale viene spesso confuso con la Repubblica Democratica del Congo (Congo belga) rende l’idea dell’instabilità che caratterizza quell’area dell’Africa Centrale fin dal XV secolo.

Il fiume Congo tra passato e futuro è la vera anima del Paese

Non è sempre stato così. Nel XIV secolo infatti l’attuale Repubblica del Congo faceva parte del florido “Regno del Congo”, governato da un monarca, il Manikongo, punto di riferimento del complesso sistema di alleanze tra le tante etnie che componevano il regno.
Ma la vera anima del Congo scorre lungo le possenti rive del fiume che lo attraversa e dal quale prende il nome: il fiume Congo. Secondo corso d’acqua africano per lunghezza dopo il Nilo, secondo al mondo per portata d’acqua dopo il Rio delle Amazzoni, il Congo si snoda per 4.700 kilometri attraversando l’Africa equatoriale.

Da sempre meta degli esploratori europei

A svelare il mistero del suo percorso fu il leggendario esploratore Henry Morton Stanley. Famoso per la spedizione alla ricerca del missionario ed esploratore David Livingstone, che scoprendo, lungo il corso del fiume Zambesi, le Victoria Falls (battezzate così dallo stesso Livingstone in onore della Regina d’Inghilterra) divenne una delle icone del periodo Vittoriano.

fiume Congo
fiume Congo

La storia più recente del Congo ricalca invece la storia delle dominazioni coloniali. Delle popolazioni pigmee che popolavano il Congo prima del contatto con gli europei restano oggi le popolazioni nomadi degli Aka (pigmei Mbenga), chiamate nella regione di Brazzaville “Babenzele”, e dei Baka, che vivono principalmente nelle foreste congolesi.
L’Italia gioca un ruolo nella storia del Congo grazie alla figura dell’esploratore Pietro Savorgnan di Brazzà, emissario della corona belga. Sarà proprio Savorgnan di Brazzà, originario di Castel Gandolfo e cresciuto nella Roma papalina prima di trasferirsi in Francia, a dare il nome alla capitale Brazzaville. Città che nel 1891 diventa capitale del protettorato francese che governò la regione comprendente Gabon, Ciad, Repubblica Centrafricana e Repubblica del Congo fino al 1940. Anno in cui Brazzaville divenne capitale simbolica della Francia Libera del generale de Gaulle.

Brazzaville, la capitale politica. Pointe-Noire, la capitale economica

La principale opera infrastrutturale congolese risale a quegli anni, si tratta della ferrovia che unisce Brazzaville a Pointe-Noire. Se la prima è da sempre la capitale politica della Repubblica del Congo, la seconda è oggi considerata la sua capitale economica.
Gemellata con New Orleans (Usa) e Le Havre (Francia), Pointe Noire è la seconda città più popolosa del Paese dopo Brazzaville, è capitale dell’omonimo distretto e della regione di Koilou.
Affacciata sulla costa Atlantica Pointe-Noire è anche il porto principale dell’intera area. Costruito tra il 1934 ed il 1939 il porto ha assunto importanza crescente grazie al suo ruolo di terminal petrolifero. Questo ha dato un grande impulso alla crescita economica della città e dell’intera Repubblica del Congo.
Raggiungere Pointe-Noire dalla capitale o viceversa è relativamente semplice, quando la linea ferroviaria che le unisce è in funzione. Spostarsi in tutte le altre regioni è decisamente più complicato. Ad eccezione della strada che si inoltre a nord fino ad Oyo, città d’origine del presidente Denis Sassou Nguesso, non ci sono molte vie di comunicazione affidabili. I taxi collettivi ed i minibus che collegano villaggi e città minori di spostano lungo percorsi realizzati ad hoc. Il Fiume costituisce una valida alternativa alla mancanza di vie percorribili: numerose imbarcazioni e chiatte collegano infatti Brazzaville con la Repubblica Centrafricana, il fiume è inoltre quasi completamente navigabile e gran parte delle merci prodotte in Africa centrale viaggia su di esso. (Valerio Giardinelli)

 

Articolo tratto da www.abo.net 

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