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Brexit

Brexit: Gran Bretagna è fuori da Ue. Cosa succede ora

Al Referendum su Brexit ha vinto il Sì: tutte le conseguenze immediate (e non) di questa clamorosa decisione E’ Brexit. L’uscita del Regno Unito dell’Unione Europea ha vinto con il 52% dei voti. E se è vero che il Trattato di Lisbona recita: “Ogni Stato membro può decidere, conformemente alle proprie norme costituzionali, di recedere…

Al Referendum su Brexit ha vinto il Sì: tutte le conseguenze immediate (e non) di questa clamorosa decisione

E’ Brexit. L’uscita del Regno Unito dell’Unione Europea ha vinto con il 52% dei voti. E se è vero che il Trattato di Lisbona recita: “Ogni Stato membro può decidere, conformemente alle proprie norme costituzionali, di recedere dall’Unione. (…)Alla luce degli orientamenti formulati dal Consiglio europeo, l’Unione negozia e conclude con tale Stato un accordo volto a definire le modalità del recesso, tenendo conto del quadro delle future relazioni con l’Unione”, è anche vero che non ci si aspettava una tale decisione del Regno Unito. La clamorosa vittoria darà vita a reazioni che dureranno a lungo e si moltiplicheranno, nel Regno Unito e in tutto il mondo. Tantissime, dunque, le conseguenze. Prima fra tutte, il crollo inaudito del valore della sterlina, scesa sui mercati a valori di più di trent’anni fa.

Cosa succederà ora? Non è facile dirlo, come già detto la decisione sul Brexit avrà conseguenze che potremo scoprire solo con il tempo. Quel che è certo è che i risultati avrenno effetti indiretti anche fuori dal Regno Unito.

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Ma partiamo da quello che dovrebbe accadere a breve:

1. David Cameron. Il primo ministro britannico David Cameron, che aveva voluto il referendum, ma poi aveva fatto campagna per la permanenza nell’Unione Europea, si è dimesso.
2. Si attende una comunicazione ufficiale del Regno Unito al Consiglio europeo, circa la volontà di lasciare l’Unione Europea.
3. Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, è chiamato ad intervenire in caso di eccessive instabilità sui mercati finanziari che potrebbe avere anche un impatto sulla moneta unica e sui titoli di Stato della zona euro. L’immediato tracollo della sterlina sui mercati extraeuropei aperti nella notte ha fatto temere manovre speculative di dimensioni imprevedibili.
4. Il Consiglio dei 28 governi deve scendere a 27 membri.
5. Jonathan Hill, commissario britannico Ue, responsabile dei Mercati finanziari, deve essere sostituito.
6. Nel Parlamento europeo i 73 eurodeputati britannici dovrebbero essere privati immediatamente del diritto di voto e successivamente del seggio. Circa 1.500 euroburocrati britannici dovranno perdere il loro posto di lavoro.
7. Regno Unito e Unione Europea dovranno rinegoziare, entro due anni, gli accordi che regolano i loro rapporti. In attesa che tutto avvenga, il Regno Unito è tenuto a rispettare i regolamenti europei, senza però partecipare al processo decisionale dell’Unione.
8. Ue e Gran Bretagna sono chiamate anche a definire nuovi accordi che regolino i loro rapporti commerciali.
9. Secondo quanto recita l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, al termine dei due anni, il Consiglio europeo è chiamato a formulare una proposta di accordo con un voto a maggioranza dei suoi membri. L’accordo andrà poi approvato anche dal Parlamento europeo e infine il paese che vuole uscire avrà la possibilità di accettare o respingere la proposta. Quando l’accordo verrà accettato da tutte le parti in causa, il Regno Unito cesserà di essere un membro dell’Unione Europea.

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