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Apple Pay: minaccia o opportunità? Le prime reazioni all’e-wallet Apple

Nonostante alcune critiche sorte in rete, iPhone 6 presenta una innovazione importante: l'e-wallet "Apple Pay". L'iPhone 6 che comprende al suo interno la tecnologia NFC sarà sufficente a concludere transazioni sicure anche online. Non si sa quando il servizio arriverà in Italia, ma già alimenta un acceso dibattito: pericolo o opportunità?

 

Apple ha annunciato Apple Pay un nuovo servizio di pagamenti mobile che permetterà di lasciare a casa il portafogli perché tutti i pagamenti si potranno effettuare direttamente dall’iPhone 6 e iPhone 6 PlusApple Pay è facile, perché tutto quello che dovranno fare gli utenti è avvicinare il loro iPhone 6 o 6 Plus al POS, utilizzare il Touch ID per l’autenticazione con le impronte digitali ed il pagamento sarà effettuato automaticamente. Apple Pay utilizza la tecnologia NFC (Near Field Communication), che è contenuta solo nei nuovi iPhone 6, Apple Pay non sarà quindi disponibile per i modelli precedenti.
Apple Pay promette anche di essere sicuro: i dati di pagamento sono infatti salvati su un settore sicuro dell’hardware che Cupertino chiama “Secure Element chip” dove solo gli utenti potranno avere accesso solo mediante autenticazione con impronte digitali. Apple Pay può utilizzare le carte di credito già presenti in Passbook, oppure gli utenti possono scegliere di aggiungerne di nuove semplicemente fotografandole.

Opportunità o minaccia? Sebbene non si conosce la data dell’arrivo del servizio in Italia, lo stesso fa già discurete. Secondo l’AD del colosso bancario Unicredit Federico Ghizzoni, Apple Pay può essere un pericolo ed una opportunità:
“Certo, Apple Pay può essere un concorrente ma ormai le banche non possono più sviluppare innovazione solo all’interno. Devono anche aprirsi all’innovazione esterna, quindi la prenderei come una minaccia e un’opportunità”. Per Ghizzoni, Apple Pay potrebbe essere un potenziale partner o comunque un sistema da cui imparare o a cui attaccarsi. “Dell’innovazione non bisogna avere paura, tanto arriva, quindi, tanto vale saltarci dentro”.

In attesa di conoscere i dettagli del funzionamento del servizio e di allargarlo oltre all’attuale network, che negli Usa comprende gruppi importanti come Disney o McDonald’s, si sa che Apple conta di far pagare a società di carte di credito e banche una sorta di “commissione” sulle transazioni. 

Cupertino ha lavorato molto per rendere blindate le transazioni di pagamento ed ha adottato la tecnologia “dynamic security code“. In buon sostanza, l’iPhone non invia i dati della carta di credito che potrebbero essere intercettati ma utilizza un codice dinamico creato ad hoc per quella singola transazione. Inoltre, Apple non registrerà nessun dato della transazione.
 

>Per lo shopping sul web, c’è la funzione one-touch check out che sostituisce la necessità di inserire manualmente il numero di carta, l’indirizzo di spedizione e tutte le altre comuni informazioni che si è soliti inserire durante gli acquisti online. Apple Pay sarà disponibile da ottobre al momento solo sul suolo americano e può contare sull’appoggio di partner del calibro di Visa, MasterCard e American Express. Uber, Disney, Sephora, Starbuck, Groupon, Target, Staples, Tickets.com e Panera Bread saranno alcuni dei primi negozi in cui sarà possibile utilizzare Apple Pay.

 

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