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Per la #crescitaeconomica non basta lo spot degli 80 euro

La crescita economica è debole, i segnali di ripresa ci sono, in qualche settore dell'economia si avvertono. Il ritorno della fiducia dei consumatori, al massimo dall'inizio del nuovo anno, è uno dei segnali più importanti che si registrano nelle ultime settimane.

 

La crisi per molti è alle spalle, per alcuni non è ancora finita, per altri sta sferzando ancora il suo ultimo colpo di coda. Ma la crescita economica per essere costante, stabile, forte, baldanzosa ha bisogno innanzitutto di una visione strategica, che al momento, in Italia, sembra mancare. Lo dimostra il dibattito, mal rappresentato dai media e dalla semplificazione della politica sugli 80 euro di diminuzione del cuneo fiscale (o di abbassamento delle tasse), che rappresentano una novità, sia chiaro, ma che se non inseriti in una strategia di crescita che coinvolge le aziende, le imprese, il sistema paese non varrà nulla. Tra l’altro parliamo di una misura che è limitata solo ad una categoria di lavoratori e non coinvolge partite Iva, incapienti, pensionati.

Un altro esempio delle ultime ore è il bonus per l’acquisto di auto ecologiche, a basso impatto ambientale, anche questo una mancia di appena 63 milioni di euro spacciato per un segnale di ripresa economica (tra l’altro il provvedimento è stato varato dal Parlamento nella scorsa legislatura, mentre era in carica il Governo Monti). I concessionari di auto hanno suggerito di devolvere l’intera cifra di 63 milioni di euro ad altri settori che ne potrebbero beneficiare, come la ricerca sul cancro o gli esodati. 63 milioni di euro di incentivi dureranno al massimo 2 o 3 giorni per l’acquisto di qualche migliaia di auto “verdi” in più.

L’idea della ripresa economica e della crescita passano attraverso una visione non da campagna elettorale, non effimera, come si sta rappresentando in questi giorni di battibecchi tra i diversi leader politici. La ripresa ha bisogno di una visione chiara sui temi chiave del Paese, su come fare innovazione nelle aziende, come sposare l’idea vincente della ricerca e della tecnologia. Su quale futuro energetico vogliamo dare al nostro Paese, quale mobilità e sistema di trasporti immaginiamo per le nostre città e le nostre aree metropolitane, che sono ancora lontane dai modelli vincenti di smart city. Una visione di insieme che non sia uno spot, o una mancia, una visione che esca dai brevi confini dell’effimero. Carpe diem non è un adagio che vale per la #crescitaeconomica.

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