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Il Bitcoin alla prova del fisco italiano. Quale tassazione per la moneta virtuale?

E' di solo qualche giorno fa la notizia che un giudice americano ha chiamato in causa l'amministratore delegato della piattaforma exchange di Bitcoin Mt. Gotox, che a fine anno è stato protagonista della più grande bancarotta che la moneta virtuale abbia conosciuto fino ad oggi.

L’appuntamento è a Dallas per il prossimo 17 aprile, data nella quale Mark Karpeles dovrà spiegare alle autorità in che modo 750.000 bitcoin siano letteralmente andati in fumo. Il giudice di Dallas potrebbe chiedere al numero uno di Mt. Gotox anche la protezione dei creditori, che non credono del tutto ad un attacco hacker alla piattaforma più importante di exchange di bitcoin.

Ora, la questione giudiziaria che rischia di aprirsi negli Stati Uniti avrà una serie di interessanti ricadute sulla valenza, sul ruolo della criptomoneta che nei primi tre mesi del 2014 ha perso circa il 38% del suo valore, attestandosi come il peggior investimento del primo trimestre del nuovo anno. Un dato peggiore persino del peso argentino che nel gennaio scorso ha raggiunto i minimi storici dal 2002 anno del default del paese sudamericano.

Veniamo però all’Italia dove sta prendendo piede un dibattito interessante sul regime fiscale da introdurre per le monete virtuali, dibattito a dir la verità che solo in alcuni Paesi si è sviluppato compiutamente per esempio a Singapore come anche negli Stati Uniti d’America. Il focus messo a punto dall’Istituto Bruno Leoni, a firma di Paolo Luigi Burlone e Riccardo de Caria inquadra il fenomeno del bitcoin non solo in un’eventuale cornice fiscale, ma anche in un’analisi monetaria, giuridica e persino filosofica.

Il bitcoin è una moneta decentralizzata, che non è emessa da un’autorità centrale, come la Federal Reserve o la Bce. Ma il bitcoin è anche merce di scambio, o può costituire una riserva di valore. Lo studio dell’Istituto Bruno Leoni consiglia all’Italia di inserire il bitcoin in un quadro fiscale dove la criptomoneta viene trattata e considerata più come un bene che una moneta stessa. Così è avvenuto recentemente in America, dove una settimana fa l’Internal Revenue Service ha disposto che il bitcoin venga considerato ai fini fiscali non come moneta vera e propria. Un’altra strada possibile, che si intravede nel focus dedicato al bitcoin, è quella di usare un trattamento simile a quello del regime fiscale che si riserva alle valute estere.

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