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Twitch Turchia

Twitch soffre le bordate di YouTube e Facebook Gaming. Audience in calo e creator in fuga

Costata ad Amazon un miliardo di dollari e punto di riferimento soprattutto per i gamer, Twitch ora ha qualche problema nella perdita di pubblico e di content creator

Abituati a poter fare zapping tra almeno una decina di canali televisivi a diffusione nazionale e una trentina a carattere locale, potevamo pensare che, a maggior ragione nel Web ci fosse spazio per un più alto numero di “emittenti” (che ora si chiamano piattaforme). Non è così. La concorrenza tra i vari colossi nel settore sta costando caro al principale protagonista, Twitch che nel 2022 ha fatto registrare un calo degli spettatori del -9,4% rispetto al 12 mesi precedenti.

Certo, occorre ricordare che il 2021 è stato per certi versi un anno con pesanti strascichi pandemici e diversi imponenti lockdown che hanno aumentato la fruizione di simili piattaforme, ma secondo gli analisti i problemi sono più seri e profondi, tanto che vaticinano un calo ulteriore anche nel 2023, in parte già confermato dai risultati di gennaio.

IL SUCCESSO DI TWITCH IN NUMERI

Secondo i dati del sito SullyGnome, che si occupa di monitorare le piattaforme di video streaming sin dal 2016, Twitch ha raggiunto il suo picco di spettatori nell’aprile del 2021 (3,1 milioni), dopo una crescita costante anno per anno.

Almeno fino allo scorso anno, appunto. Su tutti, un periodo freddo, carico di uscite importanti per i gamer, come dicembre 2022 ha fatto registrare al più 2,2 milioni, che hanno a fatica toccato i 2,5 a gennaio 2023 (comunque un -13% rispetto a gennaio 2022). Il dato del -9,4% tiene in considerazione l’anno completo ed è in linea con il calo delle ore di live stream, scese del 9,8%.

CHE SUCCEDE?

È naturalmente troppo presto per lasciarsi andare a discorsi dal sapore funebre sulla bolla, presunta o veritiera, degli esport, sebbene i cali vistosi ci siano stati e abbiano riguardato giochi di primo piano del calibro come League of Legends, Dota 2 e Counter-Strike: Global Offensive.

Più concreta è la fuga degli streamer verso altri lidi, come YouTube, Facebook Gaming e Kick, incoraggiati soprattutto dalla prospettiva di guadagni maggiori offerti dalle rispettive compagnie. A conti fatti, Twitch in un anno ha perso il 5,4% degli autori di contenuti, calati a 50.702.

AMAZON NON STARA’ A GUARDARE

Nel pieno dell’estate del 2014 Amazon sborsò quasi un miliardo di dollari (970 milioni per l’esattezza) per la piattaforma di video sharing specializzata nella condivisione di sequenze filmate che ritraggono spezzoni della partita in diretta (con tanto di “telecronaca” e chat con altri spettatori ludici).

I numeri registrati fino ad allora facevano sì che l’emittente fondata nel 2011 sulle macerie della Justin.Tv valesse tutti quei soldi. L’anno prima, infatti, aveva totalizzato 45 milioni di spettatori unici. Ora però qualcosa potrebbe iniziare a cambiare e, vista la cifra che Amazon ha messo sul piatto per strapparla a Google, anch’essa all’epoca interessata all’acquisto, di sicuro presto ci saranno novità per ridestare l’attenzione degli spettatori.

 

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