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Comunicazione

Tim, Vodafone, WindTre e Iliad, ecco chi domina il mercato mobile. Il rapporto Agcom

La paura di nuovi lockdown spinge gli italiani a potenziare la propria connessione Internet per non restare al palo in caso di ritorno allo smart working. La fine delle restrizioni, al contempo, spinge la crescita del mercato mobile. Tutti i dettagli sull’ultimo Osservatorio delle Comunicazioni di Agcom   Il nostro Paese, per anni “fanalino di…

 

Il nostro Paese, per anni “fanalino di coda” per accesso alla Rete tra le nazioni che contano dell’Ue, continua a compiere piccoli ma significativi passi avanti. Lo rivelano gli ultimi dati trimestrali di Agcom, l’Autorità garante delle Comunicazioni, secondo cui risulta in costante aumento il traffico di voce e dati, anche se, come era da aspettarsi in misura inferiore rispetto al periodo di lockdown.

internet agcom

Negli ultimi dodici mesi, soprattutto, le tradizionali linee in rame si sono ridotte ancora, di oltre 1,5 milioni (circa 9,1 milioni nell’ultimo quadriennio), mentre le linee che utilizzano altre tecnologie, da inizio anno, sono aumentate di circa 300mila. Nel marzo 2018, il 68,5% degli accessi alla rete fissa era in rame; dopo quattro anni questi sono al 25,7%. E questo dato, effettivamente, potrebbe essere collegato proprio ai lockdown o meglio, ai disservizi occorsi agli italiani durante i periodi di clausura, quando di colpo i nostri connazionali si sono resi conto che avevano connessioni troppo lente per lo smart working o semplicemente per fruire di servizi di intrattenimento come Netflix e Amazon Prime.

QUANTO PESA LA PANDEMIA SUI DATI DI AGCOM

Anche il calo del traffico voce e dati, come si anticipava, è legato alla fine dei lockdown: l’attenuarsi delle restrizioni sanitarie e il graduale ritorno alla quotidianità costituisce un fattore utile a giustificare il tendenziale rallentamento nella crescita dei volumi di traffico che si osserva nel primo trimestre dell’anno. Ma c’è comunque da far risaltare che, per quanto in diminuzione rispetto a un periodo eccezionale, il traffico dati risulta comunque aumentato del 3,7% se comparato al corrispondente valore del 2021.

Inoltre, rispetto ai mesi gennaio-marzo del 2020 la crescita è stata del 42% e superiore del 100% se si raffrontano i numeri con quelli relativi al primo trimestre 2019 pre-pandemia. I dati unitari di consumo (traffico giornaliero per linea broadband) nel primo trimestre dell’anno mostrano un aumento valutabile nell’1,8% rispetto al 2021, e corrispondentemente del 34,2% rispetto al 2020 e dell’87% rispetto al 2019. Insomma, come si vede, la pandemia di Covid-19 risulta la vera chiave di lettura per comprendere al meglio i dati forniti dall’Agcom.

PAURA DI NUOVI LOCKDOWN? GLI ITALIANI CORRONO A POTENZIARE LA BANDA

Dato che non si può sapere quali scherzi ci riserverà il futuro e se la pandemia assesterà altri colpi di coda, gli italiani negli ultimi 12 mesi sono corsi a potenziare la banda. Risultano difatti sensibilmente aumentati gli accessi con tecnologie che consentono prestazioni avanzate: le linee FTTC sono aumentate di oltre 700 mila unità su base annua e di oltre 5,5 milioni nell’intero periodo; gli accessi FTTH sono cresciuti di circa 620 mila unità e, a fine marzo, superavano i 2,8 milioni.

internet

In crescita, anche se in misura più contenuta, risultano anche le linee Fixed Wireless Access che, con un incremento di circa 110 mila unità nell’anno, hanno superato 1,7 milioni. Le linee broadband complessive, a fine marzo 2022, sono circa 18,7 milioni (in crescita di 240 mila unità rispetto all’anno precedente). Le dinamiche sopra illustrate si riflettono in un notevole aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzata: le linee con velocità pari o superiori ai 30 Mbit/s sono il 78% delle complessive linee broadband, mentre il peso di quelle con prestazioni superiori ai 100 Mbit/s è salito, dal 22,9% del marzo 2018, al 63,3% del marzo 2022.

Ciò si riflette in un notevole aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzata: le linee con velocità pari o superiori ai 30 Mbit/s sono il 78% delle complessive linee broadband, mentre il peso di quelle con prestazioni superiori ai 100 Mbit/s è salito, dal 22,9% del marzo 2018, al 63,3% del marzo 2022.

TELEFONIA MOBILE, ECCO CHI DOMINA IL MERCATO DAL REPORT AGCOM

Venendo alle novità riservate dalla rete mobile, dato che sempre più italiani navigano da cellulare e tablet, a fine marzo 2022 le sim attivate hanno raggiunto complessivamente (Human e M2M) i 106,5 milioni (+2,1 milioni su base annua): nello specifico, le sim M2M sono cresciute per poco più di 1,7 milioni, mentre quelle Human (cioè “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono iterazione umana) risultano stabili su base trimestrale (78 milioni), ed in crescita per oltre 400 mila unità su base annua. Le linee Human sono rappresentate per l’86,8% dall’utenza residenziale, mentre con riferimento alla tipologia di contratto, nell’88,8% dei casi è riferito alla categoria “prepagata”.

agcom

Con riferimento alle linee complessive, Tim risulta market leader con il 28,5%, seguita da Vodafone (28,2%) e Wind Tre (24,4%), mentre Iliad raggiunge l’8,3%. Considerando il solo segmento delle sim “human”, Wind Tre rimane il principale operatore con il 26,2%, seguito da Tim con il 25,3% e Vodafone con il 22,8%, mentre Iliad, con una crescita di 1,6 punti percentuali su base annua, ha raggiunto l’11,3%. Nel primo trimestre dell’anno sono valutabili in circa 56,7 milioni le sim “human” che hanno prodotto traffico dati: il relativo consumo medio unitario giornaliero è stimabile in circa 0,56 GB, in crescita del 27,1% rispetto al primo trimestre 2021.

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