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Tax Free Shopping

Tax Free Shopping, per chi lavora il ministro Santanché?

Tax Free Shopping: ascoltare i portatori d'interesse come portatori esclusivi di competenze, ed ecco il risultato... L'intervento di Arturo Aletti, già amministratore delegato dal 1989 al 1998 della società GlobalBlue Italia

Caro direttore,

la ministra Santanchè crede di fare provvedimenti utili ai turisti da attrarre, ma ottiene solo di fare felici alcuni operatori dominanti, come nel caso del provvedimento appena annunciato, relativo al Tax Free Shopping.

Qui quanto annunciava tutta fiera a febbraio scorso. E qui l’annuncio odierno.

È evidente che, se ascolti solo gli operatori che da tempo effettuano i rimborsi ai turisti, decurtando il 30-35% dall’IVA dovuta (e che lo Stato rinuncia ad incassare) sullo shopping tax free, costoro insistono sulla necessità di abbassare la soglia minima di acquisto con la scusa di equipararla alla soglia minima esistente in altri Paesi, mentre si guardano bene dal consigliare un aumento dei rimborsi effettivi. I rimborsi effettivi farebbero la differenza, facendo diventare l’Italia la destinazione più conveniente ed attrattiva al mondo per venirvi a fare shopping detassato.

Ovviamente, quest’ultimo intervento taglierebbe alla grande i loro margini, anche se sarebbe evidente il gradimento da parte dei turisti.

In un mercato come quello dello shopping tax free, dove le transazioni di acquisto avvengono da tempo con scontrino medio superiore ai 1000 €, cosa può significare la riduzione della soglia minima da 154 € come ora a 70 € come previsto dal provvedimento?

Può solo significare un’impennata di transazioni su cui gli intermediari hanno il loro beneficio, per uno shopping che avviene comunque, perché il rimborso del 12% su spese da 70 € non è determinante. Come invece sarebbe determinante se si fosse deciso di portare i rimborsi effettivi al 18%, invece del 12% attualmente vigente in Italia (ma anche in Francia o Spagna), creando un vero vantaggio competitivo.

Inoltre, va osservato che tutte le transazioni che avverranno col nuovo limite abbassato determineranno un mancato incasso IVA per acquisti che tutto sommato avverrebbero comunque, e creeranno congestione in area Dogana Viaggiatori degli aeroporti, per l’aumento di turisti richiedenti il visto sulle loro fatture tax free.

Insomma, mi pare una vittoria di Pirro e una mancata occasione per creare davvero attrazione competitiva di turisti, diversamente dall’annuncio trionfale della ministra.

Cordialmente,
Arturo Aletti

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