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TikTok Ue

Social pazzi per l’IA, TikTok presenta il suo ChatGpt: Tako. Ficcanaserà nei nostri dati?

Sempre più social investono miliardi nello sviluppo di intelligenze artificiali. Snap ha da poco introdotto un nuovo algoritmo, Meta è al lavoro e TikTok sfodera Tako. Queste IA ficcanaseranno meglio nei nostri dati?

Chissà se il nome, Tako, ai cinesi di TikTok l’ha suggerito Silvio Berlusconi quando, atterrando per la prima volta sulla piattaforma amata dai giovanissimi – ma guardata con sospetto dalle cancellerie dell’Occidente -, ha esordito con un video in cui diceva che avrebbe preferito chiamare il social “Tik-Tok-Tak”. Ma, facezie a parte, questo Tako di TikTok è un algoritmo molto serio e non solo perché si mette in scia nella corsa multimilionaria per lo sviluppo dell’IA del domani cui partecipano tutti i colossi del Web.

COS’È TAKO DI TIKTOK

A informare il mondo dell’esistenza di Tako è proprio la proprietaria di TikTok, ByteDance secondo cui l’algoritmo appena sguinzagliato dovrebbe rivoluzionare il modo in cui le persone fanno ricerche e navigano sul social che contiene miliardi di brevissime clip video.

 

Le immagini finora disponibili mostrano che l’icona di Tako sarà disponibile sopra quella degli utenti, in cima a tutte le altre sulla destra dello schermo. Una volta selezionato il chatbot si potrà conversare con l’AI. Al momento ByteDance ha precisato che si tratta di un’iniziativa sperimentale solo nelle Filippine e che le risposte prodotte da Tako non sono precisissime:  come tutte le IA, ha semplicemente bisogno di dati per funzionare bene.

LA GESTIONE DEI DATI

E qui si apre il tema sui sospetti perché, è noto, mezzo mondo, dall’Ue agli USA fino ad alcuni stati dell’Asia, vieta l’installazione dell’app, almeno tra i dipendenti governativi, sui dispositivi di servizio. C’è anche chi va oltre predisponendo norme che puntino al divieto totale, per tutti i cittadini, sui dispositivi privati.

Il nuovo algoritmo, affamato di dati, rischia di mettere ancora di più la piattaforma cinese nel mirino dei governi occidentali e non, che diffidano del modo in cui le informazioni dell’utenza vengono carpite e utilizzate.

 

SOCIAL SEMPRE PIU’ INTELLIGENTI O FICCANASO?

Quel che è certo è che di recente anche Snap ha reso disponibile una funzione simile e Zuckerberg, il Ceo di Meta, ha annunciato agli investitori che punta a introdurre questi agenti digitali per i miliardi di utenti che utilizzano le sue piattaforme.

Internet resta una miniera d’oro soprattutto per i dati che ciascuno di noi lascia dietro di sé durante ogni navigazione: queste nuove intelligenze artificiali quasi certamente saranno più intelligenti ed efficienti pure nella profilazione. Cosa succede ai nostri dati resta una domanda alla quale nemmeno ChatGpt e soci probabilmente sanno rispondere.

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