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Siae Meta Musica

Siae e Meta tornano a ballare assieme? Cosa prevede l’accordo temporaneo

Troppo presto per brindare: le trattative tra Siae e Meta sono ancora in corso, ma intanto i social di Zuckerberg torneranno a ospitare la musica italiana. Tutte le ultime novità

 

Torna la musica italiana (e non solo) sui social di Mark Zuckerberg, rimasti silenziosi per tutto questo tempo. Un silenzio che aveva reso ancora più rumorosa la querelle tra il colosso statunitense e la Società italiana autori ed editori. Ma non si può affermare che tra le parti sia tornato il sereno. Lo scorso 21 aprile l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) aveva imposto a Meta la ripresa immediata delle trattative con Siae.

L’INTERVENTO DECISIVO DELL’ANTITRUST

L’Autorità, si legge in una nota, aveva deliberato di adottare misure cautelari per un presunto abuso di dipendenza economica da parte del gruppo statunitense che era stato anche obbligato a fornire tutte le informazioni necessarie nell’ambito della ripresa delle trattative. E i contenuti musicali dovevano essere nuovamente disponibili sulla libreria dalla quale gli utenti possono attingere previa autorizzazione di Siae.

CHE SUCCEDE TRA META E SIAE ORA?

Nelle ultime ore Meta e Siae hanno siglato un accordo transitorio per il ritorno della musica italiana, che in massima parte è gestita dalla Società autori ed editori, sulle stories e di Instagram e i reels di Facebook. «A seguito di un accordo transitorio firmato tra le parti, sulle piattaforme social di Meta si tornerà ad ascoltare la musica tutelata da Siae», fanno sapere dalla Società autori ed editori.

«La Siae esprime soddisfazione per questo risultato, cercato e raggiunto, ma rimane comunque impegnata a tutelare gli interessi dei suoi iscritti continuando a lavorare instancabilmente per raggiungere un accordo definitivo e duraturo improntato all’equità e alla trasparenza, così come chiede anche la Direttiva europea sul Copyright. Si impegna inoltre a portare avanti le negoziazioni nel rispetto delle decisioni e delle misure cautelari dettate dall’Agcm».

COSA DICE FIMI

Del medesimo tenore pure la Federazione industria musicale italiana, che era rimasta accanto a Siae nonostante le tante critiche piovute dagli osservatori sul suo operato “da vecchio monopolista”: «La misura cautelare adottata da Agcm per un presunto abuso di dipendenza economica da parte del gruppo di Meta è stata giudicata positiva da FIMI – si legge in una breve nota – “Si tratta di un importante provvedimento per l’industria musicale, gli artisti e i fan di musica”, ha rapidamente commentato Enzo Mazza, Ad di Fimi».

LO STRAPPO (ANCHE INVOLONTARIO CON SOUNDREEF)

Lo strappo si era consumato a marzo quando, nello stallo delle trattative, Meta avrebbe lasciato il tavolo, tanto che il numero 1 di Siae, Salvo Nastasi, ascoltato dalla Commissione cultura della Camera, aveva persino evocato Kim Jong-un raccontando come il colosso Usa avesse fatto sapere che avrebbe tolto tutti i repertori di Siae dai propri social semplicemente schiacciando un bottone, «come fa il dittatore coreano». E il bottone è stato premuto, anche se i risultati non sono stati chirurgici visto che nella fretta di procedere Meta aveva travolto anche le musiche sotto l’ombrello di Soundreef. Ma questa è un’altra canzone e l’abbiamo già sentita.

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