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Bitcoin, ecco come la Sec fa felice il colosso Blackrock

I bitcoin entrano nella storia: con l'ok (controvoglia) della Sec si potranno comprare a Wall Street come le azioni comuni o fondi tradizionali

La Securities exchange commission (Sec) statunitense alla fine ha dato il proprio via libera alle 11 domande pendenti per la quotazione dell’Etf (fondo passivo) fisico (garantito da collaterale) sul prezzo spot di mercato di Bitcoin.

GLI 11 FONDI EFT QUOTABILI

Il provvedimento ha approvato un totale di 11 fondi Etf da quotare in Borsa: BlackRock’s iShares Bitcoin Trust, Grayscale Bitcoin Trust, Bitwise Bitcoin Etf, Hashdex Bitcoin Etf, Valkyrie Bitcoin Fund, Ark 21Shares Bitcoin Etf, Invesco Galaxy Bitcoin Etf, VanEck Bitcoin Trust, WisdomTree Bitcoin Fund, Fidelity’s Wise Origin Bitcoin Fund e Franklin Bitcoin Etf.

Come si vede, nella lista campeggia anche BlackRock, primo fondo di investimento al mondo con capitali gestiti per oltre 10mila miliardi di dollari. E, dato che la Sec riceve e respinge domande di Etf sui Bitcoin dal 2018, è facile sospettare che sia stata proprio la presenza del fondo dei fondi a farle cambiare idea.

IL MISTERO DELL’HACKER

Tutto questo avviene al termine di un lungo periodo di tribolazioni che, come si anticipava, avevano portato la Sec a rigettare tutte le domande poste nell’ultimo lustro. Ma c’è un altro fatto curioso: nemmeno ventiquattro ore prima un hacker si era introdotto nel profilo della Commissione statunitense sulla piattaforma X pubblicando un messaggio falso in cui annunciava l’approvazione dei fondi e costringendo così la Sec a smentire il post.

LE MONTAGNE RUSSE NELLE ULTIME ORE

Post che si è poi rivelato per certi versi veritiero, dato che qualche ora dopo il via libera è stato ufficializzato. A seguito della “burla” degli hacker, il prezzo della criptovaluta era immediatamente schizzato attorno i 47.800 dollari, salvo poi crollare a 45mila dopo la smentita imbarazzata della Sec. Quando infine l’Autorità ha realmente dato il proprio assenso, la quotazione di Bitcoin è rimbalzata nuovamente portandosi sopra i 46mila dollari. Un vero ottovolante.

LA FIGURACCIA DELLA SEC

In merito all’intrusione sul profilo social della Sec, Joe Benarroch, responsabile delle operazioni aziendali di X, ha dichiarato che “l’account è sicuro e” il social sta “indagando sulla causa principale, Dopo la conferma che “un individuo non identificato” fosse riuscito a penetrare attorno alle ore 16 americane, la doccia fredda per la Commissione, visto che da X hanno divulgato, anche per sottrarsi da ogni responsabilità, che al momento dell’incidente l’account governativo non aveva abilitata l’autenticazione di sicurezza a due fattori, oramai essenziale per godere di una barriera in più contro le possibili malefatte degli hacker.

BITCOIN VOLATILI? ANCHE PER “COLPA” DELLA SEC

Probabilmente i pirati informatici volevano proprio dimostrare questo, ovvero che la tanto vituperata (dalla Sec) volatilità di Bitcoin e affini può essere causata anche dalla sbadataggine informatica dello stesso ente di vigilanza. E le quotazioni delle ultime ore sono lì a dimostrarlo.

LE MOTIVAZIONI DELLA DECISIONE

Il presidente della Commissione, l’istrionico Gary Gensler (ormai noto anche al grande pubblico per i suoi video di auguri poco istituzionali), ha comunque voluto ribadire per l’ennesima volta che le autorità di vigilanza rimangono scettiche in merito ai Bitcoin e, più in generale, alle criptovalute, che rappresentano “un asset volatile e speculativo, spesso utilizzato anche per attività illecite come attacchi ransomware, riciclaggio di denaro e finanziamento delle organizzazioni terroristiche”.

Gensler ha ammesso che le ultime richieste di Etf fresche di imprimatur erano simili a quelle che la stessa Sec aveva negato in passato, aggiungendo che una sentenza del tribunale dello scorso anno a favore del gestore di asset cripto Grayscale ha imposto il cambiamento.

LA SEC CONTINUA A DIFFIDARE DI BITCOIN E AFFINI

Nonostante il via libera obtorto collo, Gensler ha detto che la Commissione continua a “non approvare e a non sostenere i bitcoin: gli investitori – ha nuovamente ammonito -dovrebbero continuare ad adottare un approccio cauto nei confronti di questi strumenti”.

Un vero e proprio segno di resa, insomma, a uno strumento finora incontrollato e incontrollabile, rimasto ai margini dei mercati, ma comunque in grado di attrarre fiumi di denaro, soprattutto da parte di piccolissimi (e giovanissimi) risparmiatori privati (oltre che, come ha ricordato il numero 1 di Sec, dalla criminalità).

Finora gli investitori retail che volevano acquistare e vendere valute digitali dovevano fare trading sugli scambi di criptovalute acquistando prodotti che tracciavano bitcoin in modi meno diretti o sostenendo ingenti commissioni di transazione. Adesso, col debutto in Borsa dell’11 gennaio, le operazioni avverranno sulle piattaforme comuni, come tutte le altre azioni e i fondi tradizionali.

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