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Perché Amazon punta a far chiudere AppSally e Rebatest

Amazon fa causa ai due siti internet AppSally e Rebatest accusandoli di creazione di recensioni fuorvianti e fraudolente. Tutti i dettagli

Amazon dichiara guerra ai broker di recensioni false per conto terzi che minacciano l’autenticità delle recensioni dei clienti.

Il colosso dell’e-commerce di Seattle ha fatto causa a due siti internet, AppSally e Rebatest, accusandoli di compravendita di recensioni dei prodotti in cambio di soldi o prodotti gratis.

L’obiettivo di far chiudere questi siti che hanno contribuito a ingannare gli acquirenti facendo pubblicare dai loro membri recensioni false in negozi come Amazon, eBay, Walmart ed Etsy.

Come spiega il retailer online in una nota, “questa azione legale rientra nel più generale impegno proattivo di Amazon per garantire ai suoi clienti un’esperienza di acquisto sicura e affidabile e opportunità di crescita per le imprese”.

“I broker di recensioni false cercano di trarre profitto ingannando clienti inconsapevoli e offrendo un vantaggio competitivo ingiusto, che danneggia i nostri partner di vendita” ha dichiarato Dharmesh Mehta, Vice President of Worldwide Customer Trust & Partner Support di Amazon.

Secondo un’indagine dell’organizzazione dei consumatori del Regno Unito Which?, il commercio coordinato di recensioni false è un enorme business globale, esploso durante la pandemia. Alcuni siti addirittura gestiscono programmi fedeltà in cui i membri possono guadagnare token che aumentano il loro posizionamento come recensori dei venditori, aumentando le loro possibilità di ricevere prodotti premium.

Tutti i dettagli.

L’AZIONE LEGALE INTRAPRESA DA AMAZON

L’azione legale di Amazon segue un’indagine approfondita su questi broker di recensioni false.

“Noi sappiamo quanto sia importante per i nostri clienti l’affidabilità delle recensioni. È per questo che riteniamo questi broker di recensioni responsabili di attività illecite. Mentre noi continuiamo a impedire che milioni di recensioni sospette appaiano nel nostro store, queste azioni legali mirano ad eliminare il problema all’origine” ha spiegato Mehta.

COME FUNZIONANO APPSALLY E REBATEST

I due siti in questione sostengono di avere più di 900.000 membri disposti a scrivere recensioni false. Come spiega Amazon, il sito di recensioni false AppSally vende queste recensioni a partire da 20 dollari l’una.

In particolare, il sito chiede ai soggetti malintenzionati di spedire confezioni vuote a persone disposte a scrivere recensioni false, e di fornire ad AppSally fotografie da caricare insieme a quelle recensioni.

Secondo l’indagine di Amazon, il sistema fraudolento seguito da Rebatest prevede la corresponsione di denaro alle persone che scrivono recensioni a 5 stelle solo se vengono approvate dalle aziende che cercano di vendere gli articoli in questione. Secondo l’indagine di Which? del 2021 Rebatest affermava di avere 215.000 revisori e di aver emesso $ 8,9 milioni di rimborsi per recensioni di prodotti su 395.070 prodotti.

L’IMPEGNO DEL COLOSSO DELL’E-COMMERCE CONTRO LE RECENSIONI FALSE

In passato il gigante dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos ha già ottenuto provvedimenti giudiziari favorevoli nei confronti di questi broker. Tanto che questi sono stati obbligati a fornire informazioni sui soggetti che avevano pagato per ottenere quei servizi fraudolenti.

I casi più recenti risalgono alla fine del 2021. In Germania e nel Regno Uniti le cause intentate da Amazon hanno fatto chiudere due importanti siti di recensioni false.

Inoltre, Amazon vieta rigorosamente la pubblicazione di recensioni false. Il retailer online si avvale di strumenti di apprendimento automatico o machine learning e investigatori (persone) qualificati per individuare e bloccare la maggior parte delle recensioni abusive prima ancora che vengano pubblicate. Nel 2020, Amazon ha bloccato più di 200 milioni di sospette recensioni false prima che fossero viste da un cliente.

LE SEGNALAZIONI AI SOCIAL NETWORK

Infine, il colosso tecnologico monitora attivamente i social media. E segnala regolarmente i gruppi abusivi alle aziende che li gestiscono. Nel 2021 Amazon ha segnalato più di 16.000 gruppi abusivi a social media come Facebook, Twitter e Instagram, portando alla chiusura di gruppi con un totale di oltre 11 milioni di membri.

 

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