Amazon.com aumenterà fino al 43% i prezzi degli abbonamenti Prime in Europa nel tentativo di far fronte all’incremento dei costi.
AMAZON PRIME, CHE COSA CAMBIA IN ITALIA DAL 15 SETTEMBRE
A partire dal 15 settembre 2022, scrive Amazon nella sua comunicazione ai clienti, il prezzo dell’abbonamento Prime mensile salirà da 3,99 a 4,99 euro al mese e il prezzo dell’abbonamento Prime annuale aumenterà da 36 a 49,90 euro all’anno.
LE NUOVE TARIFFE DI AMAZON PRIME
La nuova tariffa si applicherà ai rinnovi a partire dal 15 settembre 2022 incluso. L’aumento dei prezzi, che fa seguito a quello annunciato da Amazon per il servizio Prime negli Stati Uniti a febbraio, riflette le crescenti pressioni di Wall Street sul nuovo ceo Andy Jassy per supportare gli utili a fronte dell’aumento dell’inflazione e di un incombente rallentamento economico.
I NUMERI SUGLI AUMENTI DI AMAZON PRIME
I clienti in Germania, il secondo maggiore mercato di Amazon dopo gli Stati Uniti, vedranno un aumento del 30% delle tariffe per l’abbonamento annuale a Prime a 89,90 euro. Il suo terzo mercato, la Gran Bretagna, subirà un aumento del 20%, passando a 95 sterline l’anno, mentre i siti Amazon di Spagna, Italia e Francia addebiteranno ai clienti un costo annuo tra il 39% e il 43% in più.
I PERCHE’ DEI RITOCCHI
Dopo gli incrementi negli Stati Uniti, il colosso di Seattle presenta dunque il conto anche agli abbonati del Vecchio Continente, chiamati a mettere mano al portafogli per questo servizio, Prime, con il quale sono garantite consegne veloci (anche nei weekend) di moltissimi prodotti comprati su Amazon, ma anche gli ebook di Prime Reading, lo spazio illimitato per le foto con Amazon Photos (fino a 5 GB per i video) e Prime Gaming.
iL PACCHETTO
Compreso nel “pacchetto” c’è anche Prime Video: la piattaforma di video on demand che compete nell’arena dello streaming con gli altri giganti come Netflix e Disney+ innanzitutto. Amazon ha voluto renderla ancora più “appetibile” in Italia aggiudicandosi la trasmissione in esclusiva della migliore partita del mercoledì della Champions League per il triennio 2021-24 (per un investimento mai dichiarato ma che secondo rumors si sarebbe attestato sugli 80 milioni di euro a stagione). «È la prima volta che modifichiamo il prezzo di Prime in Italia dal 2018», ha scritto Amazon nella sua comunicazione via email ai clienti Prime. Quanto alle ragioni, l’indice è puntato sull’«aumento generale e sostanziale dei costi complessivi dovuti all’inflazione che incide sui costi specifici del servizio Amazon Prime». Insomma: «Circostanze esterne fuori dal nostro controllo».
LA TESI DI AMAZON
Nel frattempo però – è la replica di un portavoce Amazon alla richiesta di un commento ulteriore da parte del Sole 24 Ore – «abbiamo aumentato il numero di prodotti disponibili con consegna Prime veloce e illimitata; abbiamo recentemente ampliato il servizio di consegna della spesa in giornata e abbiamo ampliato in modo significativo la nostra offerta di intrattenimento digitale di alta qualità, tra cui serie TV, film, musica, giochi e libri. Prime Video ha triplicato, dal 2018, il numero di Amazon Originals lanciando nuove serie e film».
LE PROTESTE DELLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI
Ma le associazioni dei consumatori non esitano a criticare la mossa del colosso. Codacons ha bollato come «abnormi» – segnalando che vanno «oltre 4 volte il tasso di crescita dei prezzi al dettaglio» – o Assoutenti ha etichettato come «inopportuni». Federconsumatori ha annunciato un ricorso ad Agcm e per la quale «non è infondato il sospetto che attraverso tale operazione, Amazon voglia rifarsi, a spese dei cittadini, delle perdite riportate nel primo trimestre di quest’anno, che a livello globale ammontano a 3,8 miliardi di dollari, dopo un profitto di 8,1 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente».
L’ANALISI DEL SOLE 24 ORE
“Sull’altro piatto della bilancia però – commenta oggi il Sole 24 Ore – c’è una decisione non banale, giustificata però, come detto, con l’aumento dei costi di spedizione e dei prezzi del carburante che hanno impattato su un servizio Prime che ha il suo punto forte nella garanzia delle consegne in 24-48 ore. Tutto questo si scontra con un quadro di esborsi in crescita. Si pensi ad esempio all’investimento di oltre 1 miliardo di dollari per realizzare cinque stagioni della serie “Il Signore degli anelli”. O anche all’acquisto di Mgm per 8,5 miliardi di dollari”.