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Uber

Non solo Uber. Come cambia il mercato dell’auto

L’auto? Con la crisi è ormai un lusso per pochi: i più la dismettono e si affidano al servizio di trasporto automobilistico privato, gli altri… diventano autisti a pagamento. E Uber fa affari d’oro Aumentano i costi dei carburanti, delle auto e, almeno in Italia, pure quello delle assicurazioni. E Uber, colosso statunitense attivo nei…

Aumentano i costi dei carburanti, delle auto e, almeno in Italia, pure quello delle assicurazioni. E Uber, colosso statunitense attivo nei servizi di trasporto in auto e nelle consegne a domicilio, che ha appena annunciato una serie di mezzi ad hoc pensati per le sue attività di ride-hailing e di consegna, fa affari d’oro. Letteralmente, registrando Gross Bookings in aumento del 19% a 30,7 miliardi di dollari nel quarto trimestre del 2022, con Mobility Gross Bookings di 14,9 miliardi (+31% YoY) e Delivery Gross Bookings pari a 14,3 miliardi (+6% YoY). I viaggi durante il trimestre sono cresciuti del 19% su base annua a 2,1 miliardi, un massimo trimestrale di tutti i tempi, ovvero circa 23 milioni di viaggi al giorno in media.

COSA DICONO I DATI DI UBER

I ricavi sono cresciuti del 49% a 8,6 miliardi di dollari (+59% su base valutaria costante). L’EBITDA rettificato è stato di 665 milioni di dollari, in aumento di 579 milioni su base annua. Il margine EBITDA rettificato è stato del 2,2%, in aumento rispetto allo 0,3% del quarto trimestre del 2021. Tutto questo grazie a una diversificazione del rischio che s’è rivelata lungimirante: durante la pandemia, col mondo chiuso in casa per i lockdown e il servizio Uber con le gomme sgonfie, la compagnia s’è aggrappata al bilancio della divisione di food delivery, che ha infranto proprio in quel periodo diversi record.

SE UBER CORRE LA CRISI PEGGIORA?

Ora, con la guerra e una nuova crisi economica di tutt’altro tipo, torna a crescere la parte dedicata al servizio di trasporto automobilistico privato. L’utile netto è stato di 595 milioni di dollari, che include un vantaggio netto di 756 milioni di dollari (al lordo delle imposte) dovuto principalmente alle plusvalenze nette non realizzate relative alla rivalutazione delle partecipazioni di Uber. La crisi economica tira la volata a Uber ambo i lati: chi può si disfa dell’auto, dato che è troppo costosa mantenerla. Chi la tiene, diventa autista a pagamento per rientrare nelle spese. E così l’utile per azione è stato di 0,29 dollari. Gli analisti si aspettavano in media un utile per azione di -0,18 dollari su ricavi per 8,5 miliardi di euro.

Una situazione perfetta, almeno per il gigante statunitense, che non a caso per il primo trimestre 2023 prevede: Gross Bookings in crescita dal 20% al 24% su base annua, con un previsto vento contrario di 3 punti percentuali dai cambi, che si traduce in un intervallo compreso tra 31 e 32 miliardi di dollari; un EBITDA rettificato da 660 a 700 milioni di dollari, ben al di sopra della stima media degli analisti di 593 milioni di dollari.

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