Era stata tra le più grandi città europee a sposare con convinzione la svolta green dei monopattini elettrici, è stata la prima capitale del Vecchio continente a sbarazzarsene (nel vero senso della parola: secondo BFM, dei 15.000 monopattini che sfrecciavano senza regole per le vie della capitale, ne rimane a malapena un migliaio, molti sono finiti nella Senna, altri chissà dove).
I MONOPATTINI ESASPERANO PARIGI
I francesi, si sa, si muovono per acclamazione. E l’ostracismo del mezzo del nuovo millennio dagli Champs-Élysées e dai boulevard (ma soprattutto da parchi e marciapiedi) è stata decisa coram populo mediante un referendum dal sapore plebiscitario: il 90% dei votanti si è espresso per non vederli mai più scorrazzare pericolosamente in giro.
Un dato nel dato è che a quel referendum ha partecipato appena il 7,46% degli iscritti nelle liste, vale a dire i parigini più esasperati: alla quasi totalità dei cittadini, a quanto pare, dei monopattini non fregava un tubo, se non si sono nemmeno scomodati per andare alle urne nel tentativo di farli restare a Parigi.
INCIVILTÀ E SINISTRI MORTALI
Il fenomeno, incoraggiato dalla sindaca Anne Hidalgo, molto attenta alle questioni ambientali e intenzionata a ridurre la presenza delle auto nella capitale francese, era esploso senza controllo, tanto da suscitare l’interesse di tutte le cancellerie europee in procinto di seguire l’encomiabile esempio della Ville Lumiere.
Soprattutto per la maleducazione dei parigini stessi, che parcheggiavano ovunque le trottinette, come sono stati ribattezzati là i monopattini (sappiamo quanto siano sciovinisti i francesi: guai chiamarli e-scooter), invadendo giardinetti, marciapiedi e persino i monumenti.
Demain 1er septembre, il n’y aura plus de trottinettes en libre-service à Paris. Ce printemps, vous êtes 89% à avoir voté contre la poursuite de ce service. Le choix de la sécurité et de la simplification. pic.twitter.com/bShaBBGUIS
— David Belliard (@David_Belliard) August 31, 2023
Ma soprattutto la questione, oltreché di civiltà, è divenuta presto di incolumità. Solo nel 2022 sono quasi 500 le persone ferite a Parigi dai veicoli elettrici noleggiabili via app. Un fenomeno che ha presto valicato i confini di Parigi: in tutta la Francia, annota l’agenzia Afp, i monopattini hanno causato almeno 27 morti nel 2022, in aumento rispetto ai 22 del 2021 e ai 7 del 2020. Tra le vittime dei sinistri parigini anche una ragazza italiana travolta mentre passeggiava lungo la Senna da un monopattino sul quale viaggiavano due persone.
Due anni fa la sindaca Hidalgo, al suo secondo mandato, aveva provato a intervenire introducendo il limite dei 30 km/h su buona parte delle strade urbane nel tentativo di ridurre il rischio di incidenti. Il pacchetto legislativo era tra i più severi d’Europa, chiudendo persino l’accesso del mercato parigino a nuovi operatori di sharing.
L’ADIEU IN VISTA DI PARIGI 2024
Con simili numeri, non sorprende se l’amministrazione di Parigi abbia voluto dire addio seppur a malincuore ai monopattini dopo soli cinque anni dalla loro introduzione, archiviando il tema prima dell’afflusso nell’Hexagone di milioni di turisti in vista delle Olimpiadi del prossimo anno. Il sistema di sicurezza francese e, in particolare della capitale d’Oltralpe, sarà sotto stress e non c’è bisogno di nuovi fronti.
IL DANNO ECONOMICO
Un divieto che colpisce soprattutto le tre realtà che si contendevano la municipalità – Dott, Lime e Tier –. Le ìstartup, oggi colossi della mobilità elettrica in sharing, resteranno comunque a Parigi con le loro biciclette. Lime, da parte sua, fa sapere che i monopattini del gruppo hanno “trottato” lungo 87.451.328 chilometri con un risparmio di 28.613 tonnellate di CO2. I suoi monopattini saranno dirottati verso Lille, Londra, Copenaghen e la Germania. Sperando di essere accolti meglio.