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Arabia Saudita gaming hub

L’Arabia Saudita giochicchia sempre più: obiettivo un gaming hub da 38 miliardi

L'Arabia Saudita continua a fare shopping miliardari nel mondo dei videogame: Mohammad bin Salman intende creare un vero e proprio gaming hub capace di competere con Usa, Cina e Giappone. E ha acquistato una software house di Los Angeles per circa 5 mld

Se il mondo dell’automobile vira verso il petrolio, l’Arabia Saudita deve diversificare i propri investimenti: troppo pericoloso avere un’economia che poggia solo sul petrolio. Tra i settori colonizzabili quello dei videogame, in cui già un nuovo attore, la Cina, seppur con qualche difficoltà dovuta principalmente al rapporto d’amore e odio manifestato dal governo nei confronti del medium (bloccato a più riprese in patria) si è imposto spaccando la storica spartizione di Usa e Giappone.

LO SHOPPING NELLE SOFTWARE HOUSE STORICHE

A inizio 2023 l’Arabia Saudita aveva acquisito nuove azioni in alcune delle maggiori compagnie esistenti: Nintendo, conosciuta per Super Mario e Zelda, nonché produttrice di piattaforme proprietarie (l’ultima, la Switch, in pochi anni ha piazzato qualcosa come 110 milioni di unità), EA famosa soprattutto per i titoli sportivi (ha di recente perso la licenza Fifa) e Take-Two, che tra le numerose IP deve la sua fortuna soprattutto a GTA e Red Dead Redemption.

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In Nintendo l’Arabia Saudita aveva prima aumentato le quote azionarie fino a superare il 7%, quindi il fondo pubblico d’investimento (PIF), controllato in gran parte dal principe Mohammed bin Salman, ha raggiunto l’8,26% posizionandosi di fatto come il più grande azionista estero di Nintendo.

Sul fronte statunitense il PIF ha recentemente incrementato le azioni anche di EA e Take-Two portandosi al 5,8% di Electronic Arts, con un piccolo ma significativo salto in avanti rispetto al 5,1% posseduto in precedenza e al 6,8% delle quote azionarie di T2, dove partiva dal 5,3%.

UN GAMING HUB DA 38 MLD IN ARABIA SAUDITA

Savvy Gaming Group, fondato anch’esso da Bin Salman, ora intende diventare editore di videogiochi, come dichiarato dal CEO Brian Ward (ex Activision Blizzard); “Attualmente siamo più una compagnia di esport che di giochi. Ciò che faremo quest’anno è concentrarci di più sulla pubblicazione dei videogiochi e sullo sviluppo. Vorremmo usare questi investimenti per iniziare a lavorare con quelle compagnie e chiedere come possiamo collaborare per pubblicare in Medioriente e in Africa del Nord, gestire i loro affari legati agli esport e sviluppare insieme delle nuove proprietà intellettuali.” Nel 2022 ha acquisito per 1,5 miliardi di dollari le realtà esport ESL e Face It. L’obiettivo, dichiarato in più occasioni, è di attirare sempre più talenti e società nel regno saudita.

L’ULTIMO ACQUISTO

Nelle scorse ora la lista di società acquisite si è allungata: per un totale di 4,9 miliardi di dollari il colosso si è aggiudicato Scopely, software house americana fondata nel 2011 a Los Angeles, famosa per i suoi titoli mobile come Yahtzee With Buddies, Star Trek Fleet Command, Marvel Strike Force, Stumble Guys e Scrabble Go.

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«Scopely – ha commentato il numero 1 Ward  – è una delle aziende di giochi in più rapida crescita e da tempo ammiriamo la sua capacità di costruire una community di gamer». Nel 2020 Scopely aveva chiuso un round da 340 milioni di dollari con una valutazione di 3,3 miliardi di dollari post-money.

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