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Asset

La lite animata tra due sviluppatori di videogiochi fa emergere dettagli sul mercato nero degli asset

C'è un fenomeno carsico venuto a galla quasi casualmente che danneggia le etichette maggiori: materiale rubato dai videogiochi d'origine e rivenduto come originale alle software house che creano titoli con asset già assemblati

Sebbene con riferimento ai videogiochi il termine asset si riferisca a composizioni di natura ambientale (per esempio: palazzi, ma anche tipi di alberi) che vengono poi innestate nel mondo di gioco per creare lo scenario, qui useremo la parola in senso lato, ricomprendendo anche le animazioni. Precisazione doverosa, visto il tema che andremo a trattare, non dei più semplici e, soprattutto, tutto ancora da scoprire.

Uscito recentemente su PC, PlayStation 4 e Xbox, Bleak Faith: Forsaken è subito balzato agli onori della cronaca a seguito della pubblicazione di materiale che proverebbe che il gioco utilizza diverse animazioni “rubate” dai ben più noti blockbuster Elden Ring e Dark Souls. Come riportato da DSOGaming, l’accusa è stata mossa dall’utente Meowmaritus, autore del tool Dark Souls Anim Software che oltre a proporre un videoraffronto convincente, ha sottolineato come l’utilizzo del suo strumento per “rubare” dai giochi FromSoftware non è assolutamente consentito.

 

Il videoraffronto è accurato e l’utente ha competenza in materia. Non si tratta di mere somiglianze: qui c’è un intero parco mosse preso di peso dalle opere degli sviluppatori nipponici e portato nel videogame di Archangel Studios. Tanto che lo studio responsabile non ha fatto spallucce, come ci si aspetterebbe da una questione nata su Twitter, ma ha fornito la sua versione dei fatti. Ed è questo l’aspetto interessante della vicenda.

Gli autori di Bleak Faith: Forsaken hanno spiegato di avere acquistato asset generici (dalle rocce alle animazioni) tramite l’Epic Marketplace. Il pacchetto in questione si sarebbe trovato qui, sparito a seguito della segnalazione. Questa la loro versione: “Siamo sempre stati trasparenti riguardo all’uso dell’Epic Marketplace per le animazioni di qualità e che si adattano al nostro tema […] Le uniche altre cose di Epic Marketplace che utilizzo sono VFX generici che sarebbero state uno spreco di tempo da ricreare, dato che avrei realizzato cose praticamente identiche, e cose così generiche (come alcune rocce) che non richiedevano una direzione artistica. L’intero mondo [di Bleak] è stato costruito a mano, con il 10% degli asset grafici realizzati da qualcun’altro.”

Cosa significa questo? Che non tutto è stato sviluppato in casa e molti materiali sono per così dire “prefabbricati”. Non è una novità: accade spessissimo e permette agli studi più piccoli di fare titoli che possano rivaleggiare con le produzioni tripla A senza avere a disposizione budget stellari.

Tuttavia, emerge che ci sarebbe l’uso di estrarre animazioni e altri contenuti da videogiochi come Elden Ring perché vengano vendute tramite il negozio di Unreal Engine. Un vero e proprio mercato nero degli asset, con la differenza che, rispetto al mercato nero tradizionale, il canale usato è quello lecito, mentre sarebbe illecito il prodotto venduto. E i controlli? A quanto pare assenti, almeno fino alle prime segnalazioni, come in questo caso.

Spesso le software house lamentano saccheggi quando parlano delle proprie IP, ma in genere si tratta di ispirazioni che scadono nel plagio. In questo caso si tratterebbe di un vero e proprio riciclo di asset, componenti tecniche che hanno richiesto mesi di sviluppo.

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