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FIFA EA

Fine partita per EA, perché Fifa si è ripresa la licenza

Storico divorzio interrompe il matrimonio che durava dal 1993 tra la Federazione e una delle software house più importanti del settore dei videogame. Per la prima volta Fifa lancerà nuovi videogiochi di calcio sviluppati con studi e publisher di terze parti, all'infuori di EA che resterà nel settore ma con una propria etichetta

Il fatto che la FIFA abbia ritirato la propria licenza alla software house statunitense EA, Electronic Arts, vero e proprio colosso del settore videoludico, è una notizia che va al di là del settore dei videogiochi, riguardando contemporaneamente la Federazione calcistica, una licenza che, al pari di quelle televisive, vale oro, milioni di appassionati in tutto il mondo e una saga che ha sempre macinato quantità esorbitanti di denaro.

IL SUCCESSO DEI VIDEOGIOCHI FIFA IN NUMERI

Nel nostro piccolo, solo in Italia lo scorso anno i videogame hanno movimentato un giro d’affari da oltre 2,2 miliardi di euro spesi da 15,5 milioni i giocatori. Come in tutti i report da quando esiste IIDEA (la “Confindustria dei videogiochi”) l’ultimo episodio di FIFA stabilmente al primo posto dei titoli più venduti, il penultimo al terzo. Dal 1993, data del primo fischio d’inizio virtuale, al 2010, EA ha piazzato 100 milioni di copie. Nel 2020 erano diventate 325 milioni. Globalmente, secondo le stime dell’analista di mercato Piers Harding-Rolls il franchise ha portato nelle casse di EA 2 miliardi di dollari soltanto nell’anno fiscale 2020.

 

Un introito sicuro che negli anni ha permesso alla software house di acquisire numerosi studi più piccoli e finanziare lo sviluppo di molte IP di vario genere (da The Sims a Need for Speed, passando per Battlefield, Mass Effect, Dragon Age, Medal of Honor e acquistare anche le licenze di blockbuster cinematografici come Harry Potter, James Bond, Il padrino, Il Signore degli Anelli e Catwoman), anche se negli ultimi tempi  lo studio di Redwood ha preferito razionalizzare le spese, concentrandosi soprattutto sui titoli sportivi.

IL DIVORZIO TRA EA E FIFA

Anche per questo, solo nel 2021 EA ha portato avanti lo sviluppo di 6 nuovi titoli mobile basati sull’IP di FIFA, allargando FIFA Online 4 (edizione free-to-play del calcistico distribuito in Oriente) in numerosi altri Paesi, inclusi la Russia e la Turchia, per raggiungere un bacino d’utenza pari a 80 milioni di giocatori. Ma a breve cambierà tutto. FIFA ha infatti comunicato che è stata confermata l’estensione della licenza a Electronic Arts solo per FIFA 23, dopodiché il brand verrà rinominato EA Sports FC. Insomma, al pari dell’agguerrito rivale nipponico (sviluppato da Konami) Pro Evolution Soccer, più noto come PES, pure gli americani dovranno fare a meno dei nomi e delle livree ufficiali dei Club e dei calciatori, affidandosi a sosia.

COSA INTENDE FARE FIFA ORA

La stessa estensione della licenza a EA per un ultimo capitolo prima dell’addio è in realtà un nuovo accordo che garantisce agli statunitensi i diritti solo per la categoria della simulazione, liberando quelli più ampi che permetteranno a FIFA di sfruttare più a fondo il marchio, che a quanto pare verrà distribuito tra diversi editori “per lanciare nuovi giochi ed esperienze più profondamente coinvolgenti per i fan e le parti interessate del calcio”, fanno sapere dalla federazione.

Questo nuovo modello di licenza non esclusivo fa seguito a un lungo periodo di discussioni tra le parti “in merito alla futura visione di gioco della FIFA”. Come annunciato nell’ottobre 2021, FIFA intende lavorare infatti con una serie di partner piuttosto che bloccare tutti i diritti di gioco ed eSport esclusivamente con un editore per mezzo di accordi a lungo termine. Oltre a lanciare un portafoglio di nuovi giochi nel 2022 e nel 2023, FIFA sta “attualmente collaborando con i principali editori, società di media e investitori per quanto riguarda lo sviluppo di un nuovo importante titolo di gioco di calcio simulato FIFA per il 2024”.

L’aspetto più interessante è che vedremo il marchio FIFA su “numerosi nuovi giochi non di simulazione” che sarebbero già in produzione e verranno lanciati durante il terzo trimestre di quest’anno. Il primo viene descritto come “un’esperienza su misura per la Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022”. L’intento della Federazione pare essere quello di dar vita a un merchandising virtuale parallelo a quello di gadget come cappellini, portachiavi e t-shirt, che esuli dalle esperienze tradizionali per abbracciare una platea più ampia, di neofiti e casual gamers. Insomma, FIFA batte cassa, ha bisogno di soldi e vede il mondo dei videogames come un’opportunità non sfruttata ancora a fondo.

COSA HA DETTO INFANTINO

“Posso assicurarvi che l’unico gioco autentico e reale che avrà il nome FIFA sarà il migliore disponibile per i giocatori e gli appassionati di calcio. Il nome FIFA è l’unico titolo globale e originale. FIFA 23, FIFA 24, FIFA 25 e FIFA 26, e così via, la costante è il nome FIFA e rimarrà per sempre e rimarrà il migliore”, ha commentato il presidente Gianni Infantino. “Il settore dei giochi interattivi e degli eSport – ha aggiunto –  è su un percorso di crescita e diversificazione senza rivali. La strategia della FIFA è garantire che possiamo sfruttare al meglio tutte le opzioni future e garantire un’ampia gamma di prodotti e opportunità per giocatori, fan, associazioni affiliate e partner”.

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