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ABBONAMENTI Dazn

Ecco quanto si allarga il rosso di Dazn (che valuta la quotazione in Borsa)

Dazn ha chiuso il bilancio 2021 con una buco di 2,3 miliardi di dollari. Le perdite della piattaforma di streaming sportivo sono aumentate del 79% con l’aumento dei costi   Si allarga il rosso nel bilancio di Dazn. Le perdite della piattaforma di streaming sportivo sostenuta dal miliardario Len Blavatnik, sono aumentate del 79% a…

 

Si allarga il rosso nel bilancio di Dazn.

Le perdite della piattaforma di streaming sportivo sostenuta dal miliardario Len Blavatnik, sono aumentate del 79% a 2,3 miliardi di dollari nel 2021, segnala Bloomberg. Anche se i ricavi nel 2022 sono saliti a 2,3 miliardi di dollari, la società ha perso più di 6 miliardi di dollari dal 2016. Il motivo dietro al buco in bilancio è l’investimento corposo nei principali diritti di calcio. Come quello per l’esclusiva della Seria A del calcio italiano che sta creando pure grane per il servizio di streaming sportivo. Proprio martedì Dazn ha concordato di adottare misure urgenti per migliorare il proprio servizio streaming in Italia a seguito delle lamentele dei fan sui problemi nelle sue trasmissioni di calcio di Serie A.

Tutti i dettagli.

CRESCONO I RICAVI PER DAZN

Nel 2021 i ricavi della società sono cresciuti del 79% a 1,56 miliardi di dollari quando la piattaforma ha registrato nuovi abbonati, con la maggior parte delle vendite provenienti da Europa, Medio Oriente e Africa. Inoltre, nel tentativo di aumentare e diversificare le entrate, Dazn ha annunciato l’anno scorso piani per una partnership di scommesse sportive con Pragmatic Group, una società di scommesse e tecnologia di gioco.

COLPA DEI DIRITTI SUL CALCIO

Tuttavia, i ricavi da record sono battuti dai costi. Secondo i conti della società la spesa di Dazn per i diritti sportivi è salita a 1,9 miliardi di dollari nel 2021 da 1,2 miliardi l’anno prima. In un’intervista a Bloomberg, l’amministratore delegato Shay Segev ha sottolineato il “massiccio investimento” di quell’anno per acquisire i diritti sul calcio italiano e tedesco.

Nel 2021 Dazn si è aggiudicata infatti l’esclusiva per trasmettere le partite di Serie A in Italia per tre stagioni con un’offerta di 2,5 miliardi di euro (2,7 miliardi di dollari), in uno dei più grandi accordi per il servizio di streaming video in Europa. Ma il contratto si è rivelato una sfida per Dazn, con il servizio che ha subito interruzioni in diverse occasioni e ha subito critiche sui social media da parte degli utenti.

Anche i costi di contenuti e marketing sono aumentati a dismisura, con la società che ha investito quasi 510 milioni di dollari nel 2021 in contenuti, marketing e miglioramenti delle sue capacità di produzione rispetto ai 118,6 milioni di dollari durante il 2020. Secondo quanto emerge dal bilancio del 2021, Dazn “ha in programma una spesa per i diritti pari a 3,2 miliardi di dollari fino alla fine del 2028, un importo che potrebbe aumentare se la società riuscisse a rinnovare i suoi diritti nazionali sulla Serie A per il prossimo ciclo” sottolinea Calcio e finanza.

PROFONDO ROSSO NEL BILANCIO

E queste spese pesano sul bilancio della società con sede a Londra. Dal suo lancio nel 2016, Dazn ha perso più di 6 miliardi di dollari, secondo i calcoli di Bloomberg basati sui documenti della società britannica, evidenziando la difficoltà nel vendere abbastanza abbonamenti per compensare gli enormi investimenti necessari per aggiudicarsi diritti sportivi interessanti come per il campionato di calcio spagnolo La Liga. Nel 2021 il suo azionista Blavatnik ha accettato una ricapitalizzazione della società che ha portato il suo debito netto a scendere a 14,3 milioni di dollari a fine anno da1,3 miliardi dell’anno precedente.

IL CEO DI DAZN GUARDA ALL’IPO SULLE ORME DI NETFLIX E AMAZON

Infine, a Bloomberg il ceo Segev ha spiegato che sebbene i piani per un’offerta pubblica iniziale siano per ora sospesi a causa dei difficili mercati dei capitali globali, potrebbe accadere nei prossimi due o tre anni.  “Non ho davvero alcuna preferenza, penso solo che abbia davvero senso che questa diventi una società quotata”, ha detto Segev. “La storia di Netflix, la storia di Amazon – penso che anche Dazn stia andando lì”.

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