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Ecco le ultime mosse e mossette di Netflix

La trimestrale di Netflix delude Wall Street ma la piattaforma si è ripresa dall'emorragia post Covid: per aumentare il numero degli abbonamenti la stretta anti condivisione password arriverà in altri Paesi. E l'offerta con spot si fa più robusta

Dopo aver chiuso l’anno in bellezza, la nuova trimestrale di Netflix si posiziona leggermente al di sotto delle attese: per il periodo gennaio-marzo 2023 i ricavi sono stati par a 8,16 miliardi di dollari contro gli 8,18  stimati. L’utile per azione è risultato pari a 2,88 dollari, sopra i 2,86 dollari previsti dal mercato mentre sotto le attese è il numero dei nuovi abbonati che sono stati 1,75 milioni al posto dei 2,2 milioni preventivati, per un totale di 232,5 milioni di abbonati nel mondo.

Il colosso della pay tv via streaming si riprende dalla sbornia post pandemica: lo scorso anno aveva dovuto fare i conti con la fuga di 200 mila abbonati che hanno disdetto il servizio appena le restrizioni sanitarie sono scomparse. Ma per Netflix urge trovare nuovi abbonati, per lo meno verificarne il numero effettivo, così da aumentare i dati che presenta agli investitori. Secondo la piattaforma, almeno 100 milioni di abbonamenti sarebbero da moltiplicare per due, se non per tre o per quattro: verrebbero insomma usati in condivisione, violando le regole.

Ecco perché Netflix ha annunciato che intende farli emergere estendendo la condivisione degli account a pagamento agli USA e ad altri Paesi già durante il secondo trimestre del 2023, dunque nel giro di poche settimane. Finora il progetto pilota era stato avviato solo in mercati, ritenuti secondari, per evitare nuove fughe in massa di abbonati e, al contempo, testare il sistema di controllo migliore.

I NUOVI CONTROLLI ANTI-CONDIVISIONE DEGLI ABBONAMENTI DI NETFLIX

Una nota della piattaforma permette di saperne di più sul sistema di controllo che potrebbe presto arrivare anche da noi. “Quando qualcuno accede al tuo account da un dispositivo che non è associato al tuo nucleo domestico Netflix o se il tuo account viene utilizzato di continuo da una località esterna al tuo nucleo domestico, potremmo chiederti di verificare il dispositivo prima di che sia possibile guardare Netflix.”

La procedura prevede l’invio di un codice a quattro cifre che servirà a identificare l’apparecchio su cui vogliamo utilizzare il nostro account Netflix. La richiesta di verifica, tuttavia, potrà essere anche richiesta periodicamente.

“Mentre sei in viaggio o se hai più di un indirizzo di residenza, desideriamo permetterti di usufruire di Netflix dove e quando vuoi. Se sei il titolare dell’account principale (o vivi con il titolare dell’account principale), non devi verificare il dispositivo per guardare Netflix.”

PER NETFLIX QUESTA LA STRADA DA BATTERE

I primi test sul controllo della condivisione degli abbonamenti sono iniziati a febbraio in alcuni mercati minori per Netflix: Canada, Nuova Zelanda, Spagna e Portogallo. Nella penisola iberica, per non farsi bloccare l’utenza è possibile condividere l’abbonamento alla luce del sole con un massimo di altre due persone accettando di pagare la tariffa extra di 5,99 euro.

In una lettera pubblicata assieme agli ultimi risultati finanziari, i portavoce di Netflix affermano di essere “soddisfatti dei risultati del lancio nel primo trimestre, rafforzando la nostra fiducia nel fatto che abbiamo scelto l’approccio giusto”. Anche perché il risultato delle sottoscrizioni sarebbe persino aumentato.

AUMENTANO GLI ABBONAMENTI A NETFLIX?

Ma non è solo il rigore ad aver aumentato le sottoscrizioni, quanto il lancio dell’abbonamento con le pubblicità (chiamato “Base con pubblicità”), introdotto più o meno contestualmente alla stretta. Si paga di meno, ma in cambio si deve visionare la pubblicità. Una formula che tutto sommato, in periodi di ristrettezza, all’utenza, specie quella più giovane, piace.

Tant’è che ora la compagnia ha deciso di aumentare la risoluzione così da rendere questo specifico livello del servizio più interessante: passerà da 720p a 1080p. Inoltre, sarà possibile usare l’abbonamento con pubblicità su due schermi in contemporanea, invece che su uno solo come in precedenza.

In Italia l’abbonamento base, con spot pubblicitari, costa 5,49 euro. Alcuni utenti avevano fatto presente che diversi film e serie TV non sono disponibili con la tariffa più bassa e la compagnia ha puntualizzato che l’offerta include circa il 95% del catalogo disponibile nella sottoscrizione senza Adv.

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